Il diavolo probabilmente... - Film (1977)

Il diavolo probabilmente...
Locandina Il diavolo probabilmente... - Film (1977)
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Titolo originale: Le diable probablement...
Anno: 1977
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Il diavolo probabilmente...

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Tutti i commenti e le recensioni di Il diavolo probabilmente...

TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/01/09 DAL BENEMERITO BLSABBATH
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Renato 23/02/09 12:08 - 1648 commenti

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Forse il film di Bresson più difficile da reggere, impregnato com'è di un pessimismo radicale. Tutto narrato in flashback, sembra voler rendere il senso di una vita vuota attraverso il montaggio di tanti momenti di vita quotidiana cuciti assieme, spesso senza una logica apparente; il fatto è che il film pretende molto dallo spettatore, ma non concede poi granché a livello emotivo. Comunque alcuni momenti sono spettacolari, per l'uso intelligente dei particolari nel descrivere il totale di una scena.

Pigro 6/12/10 09:39 - 10167 commenti

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La cifra del film è l'apatia, che avvolge tutti i personaggi come una cappa che non permette loro di fare alcunché, neanche di sorridere o mostrare emozioni. Così Bresson descrive le giovani generazioni, attraverso due studenti: il nichilista destinato a suicidarsi (notevole l'ultima sequenza) e l'intellettuale che discetta di ecologia della terra senza riconoscere la necessità di un'ecologia dell'uomo. Pessimismo allo stato puro. La noia esistenziale. Che però diventa spesso anche noia filmica, in un lavoro sfibrante e didascalico.

Davek 5/01/14 15:16 - 5 commenti

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Il maggio francese visto da Bresson. Il film rappresenta un vero e proprio "manifesto ideologico" dove i personaggi rappresentano le tante anime del '68 (marxista, cattolica, ecologista....), a partire dalle quali è possibile individuare il punto di vista del regista francese. Un film non sempre facile, forse non adatto a tutti, ma le cui riflessioni sono tutt'oggi valide e volte a comprendere meglio la realtà sotto il profilo etico-morale.

Alex75 9/05/17 18:06 - 936 commenti

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Attraverso l’uso frequente di inquadrature di spalle o dal basso, tese a non mostrare il volto dei personaggi per enfatizzarne l’assenza di qualità, Bresson mostra una generazione giovane eppure stanca, consapevole e capace di denuncia, ma priva di qualsiasi slancio vitale e incapace di miglioramento personale (o addirittura nichilista); il Maggio francese si è involuto in un ben triste novembre. La noia che affiora qua e là non smorza la disperata spietatezza dell’affresco.
MEMORABILE: Il dibattito tra cattolici e protestanti; “Non è con la mediocrità che Dio si fa conoscere”; Il confronto tra Charles e lo psicanalista; Il finale.

Matalo! 8/08/19 13:36 - 1381 commenti

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Nei film di Bresson le "facce" degli interpreti sono sempre afflitte da tristezza cristiana un po' eccessiva. Per il resto il film non si tira indietro davanti a nulla. Radicale nelle conseguenze (il finale è un capolavoro, con quelle parole troncate dal Caso), acuto e impietoso nell'analisi delle contraddizioni del periodo, tempista nell'analisi del male di vivere individuale come frutto del male collettivo, impalpabile ma inesorabile. Il rigore registico rende, per contrasto, queta pellicola quasi barocca.
MEMORABILE: Il finale, in cui il protagonista muore con una frase lasciata a mezz'aria.

Ryo 19/03/20 20:53 - 2169 commenti

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Film terribilmente difficile, faticoso da capire e impegnativo da seguire; la metafora sullo spreco, sembra buona, ma è davvero difficoltoso empatizzare col protagonista se non si hanno certi valorie principi così radicati o se si ha uno stile di vita troppo distante da quello che vediamo sullo schermo. La regia non aiuta a rendere scorrevole la visione e la sceneggiatura tanto meno.

Daniela 4/07/22 15:59 - 13334 commenti

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Dopo essersi allontanato dalla famiglia e aver abbandonato gli studi, Charles continua a frequentare coetanei impegnati nelle battaglie in difesa dell'ambiente ma senza condividerne gli ideali, essendo disgustato dalla vita... Impegnativo come tutti i film del regista ma, a differenza di quanto accade in altre sue opere, non altrettanto ripagante: la scelta di una recitazione straniata impedisce ogni empatia e il malessere esistenziale del protagonista ci lascia freddi, tanto da non essere interessati neppure all'ascolto delle sue ultime parole. Troppo pesantemente didascalico.
MEMORABILE: L'epilogo sul ponte con la frase troncata a metà.

Silvia75 1/10/24 23:34 - 188 commenti

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Uno dei film più impegnativi di Bresson. Parigi 1976: un ragazzo non trova nulla di veramente autentico e interessante in un mondo in rovina (guerre, disastri ecologici), è divorato da un'apatia che oggi chiameremmo grave depressione. Una regia eccellente nel suo stile essenziale, inquadrature spesso inconsuete. Un film sottovalutato che invece racconta molto della società postmoderna.

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  • Discussione Blsabbath • 6/01/09 11:18
    Galoppino - 11 interventi
    l'ho visto molto tempo fa, trovandolo di una noia mortale.. evito di commentarlo perchè non mi è fresco, cmq lo segnalo nel caso in cui uno voglia vederselo :)
    Ultima modifica: 6/01/09 19:20 da Blsabbath
  • Curiosità Buiomega71 • 16/11/16 19:31
    Consigliere - 27288 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Eccentriche Visioni", martedì 9 luglio 1985) di Il diavolo probabilmente: