Questa vicenda bostoniana, che vede morire la figlia di un primario durante un aborto clandestino, vede Coburn protagonista assoluto. Da medico si improvvisa investigatore, in quanto convinto dell'innocenza di un amico. Davvero buono tutto il cast, mentre la trama si fa via via piuttosto avvincente. Godibile.
Bel film con protagonista il bravo Coburn nei panni di un medico che per aiutare un suo amico/collega, ingiustamente incolpato, si improvvisa investigatore per far luce sul caso. Coburn si destreggia bene: il suo personaggio è ironico, sbruffone, testardo, romantico e pronto a tutto pur di scoprire la verità. C'è anche l'immancabile storia d'amore che però non appesantisce troppo il film.
Dieci anni dopo il notevole Operazione terrore, Edwards torna al thriller affidando a un Coburn piuttosto in palla il ruolo di un medico anticonformista che si improvvisa detective per scagionare un collega accusato di aver praticato un aborto mortale alla figlia minorenne del primario. Tra qualche critica al moralismo della società americana (siamo nella cattolica e perbenista Boston) e parentesi sentimentali con la O'Neill, si dipana un intreccio che, pur senza incantare, riesce a intrattenere piacevolmente. Non male le musiche di Roy Budd.
MEMORABILE: La corsa in auto; La resa dei conti finale in ospedale.
Blake Edwards si prende una vacanza dalla commedia sofisticata e dimostra di trovarsi a suo agio anche ne thriller. Qui il modello di riferimento alla lontana è certamente Hitchcock, ma lo svolgimento è molto originale, sa decisamente sorprendere e l'interpretazione di James Coburn è perfetta. Raramente un regista sa cambiare così bene di genere senza palesare alcuna difficoltà.
La principale arma vincente della pellicola è rappresentata dal protagonista e, in generale, da tutto il parco attorico (convincenti le interpretazioni). Il ritmo è piuttosto costante, l'indagine suscita un certo interesse; e se si escludono un paio di forzature tendenti all'esagerazione (una su tutte, quando il protagonista terrorizza in auto la ragazzina saltando anche un ponte e spaccando le transenne), il risultato è un buon film con sfumature gialle. Nota di merito per la O'Neill: "Io sono una che chiede un cent per entrare e un milione per andarsene".
MEMORABILE: Col capitano; "Come sono le uova?". "Enormi, non c'è una gallina che non soffra di emorroidi"; A casa del fratello del primario; La gigantografia.
Il sangue scorre in corsia… dopo la morte di una quindicenne a causa di un aborto praticato nel peggiore dei modi. Sarà il “cowboy” James Coburn che da medico, per scagionare un collega, saprà vestire anche i panni di astuto detective. Un thriller alla maniera classica, non troppo ingarbugliato ma con alcune incongruenze come piccoli fastidiosi punti interrogativi. Peccato inoltre per il ruolo marginale assegnato a Jennifer O’Neill, mentre a dare benzina al motore saranno addirittura dei feriti che sapranno avviare il mistero alla sua risoluzione.
MEMORABILE: Il massaggio molto doloroso praticato al medico-detective.
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