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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/02/10 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 23/02/10 12:20 - 1648 commenti

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Film tratto da un lavoro teatrale scritto da Sartre, co-sceneggiato da Zavattini e diretto da Vittorio De Sica: logico avere una qualche aspettativa, che invece va delusa. Intanto la Loren è totalmente fuori ruolo (produceva Carlo Ponti, chi l'avrebbe mai detto) e poi le varie parti del film sembrano montate malamente, e non si incastrano mai come dovrebbero. Assurdo il personaggio di Robert Wagner, ed il pre-finale poi scolora quasi nel farsesco. Peccato, perché qualche bel momento nella prima parte non manca.

Galbo 10/06/12 11:21 - 12419 commenti

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Dall'incontro tra Sartre (autore del dramma da cui è tratto il film), Zavattini (sceneggiatore) e De Sica (regista), un drammone ambientato in una Germania che tenta la ricostruzione post-bellica. Nonostante i nomi prestigiosi in campo, un "polpettone" tedioso e poco digeribile con momenti peraltro in cui la sceneggiatura è particolarmente criptica. Cast adeguato con la vistosa eccezione di una Loren totalmente fuori ruolo e contesto.

Minitina80 24/12/17 09:55 - 2990 commenti

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Non è sempre detto che una pellicola legata in qualche modo al nazismo sia meritevole di attenzione, nemmeno quando ci sono in ballo nomi come De Sica, Zavattini e Sartre. Dalle intenzioni vorrebbe essere qualcosa di importante, ma scivola in dialoghi verbosi e non immediati da cui si perde presto la connessione. Sophia Loren dà l’idea di essere nel ruolo sbagliato, mentre gli altri sono imprigionati in una rigidità formale che non fa altro che aumentare il distacco con lo spettatore. Un passo falso indiscutibile.
MEMORABILE: A volte si ha bisogno di credere il falso, se questo può aiutarti a vivere.

Zampanò 9/05/20 16:10 - 382 commenti

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De Sica riadatta il Sartre teatrale. I tanti zoom "espressionisti" sulle facce di bronzo dell'alta borghesia tedesca sono numeri d'alta scuola. Vicenda brechtiana: un reduce nazista, morto al mondo, sopravvive in soffitta, piegando la realtà alla propria losca rappresentazione. Wagner scultoreo grazie anche alla voce di Foà, piuttosto bene Schell; anello debole la Loren, pregna di toni melò. Visionario il bianco e nero di Roberto Gerardi, decisivo valore aggiunto.
MEMORABILE: Franz scandalizza il teatro durante la pièce con il finto Hitler.

B. Legnani 7/12/21 23:14 - 5552 commenti

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Non basta avere un soggetto di Sartre e la regìa di De Sica per fare un buon film, se la storia qua non funziona e là è incredibile (aggiungiàmoci una Loren che, quando s’avvicina a Schell per porgere l’orologio, ci ricorda una cameriera partenopea, sorridente, che porta la pizza ai clienti). Vicenda che forse poteva funzionare a teatro, ma che sul grande schermo prima barcolla e poi crolla rovinosamente, con la fuga notturna che si vorrebbe drammatica ma che si fa ridicola (ma risulta meno assurda dell’illogico finale!). Cast dominato da Fredric March, per di più con la voce di Foà.

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  • Discussione Raremirko • 4/02/19 22:23
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Per me un'opera sottovalutatissima; ricercata, fine e formale, approccia al fenomeno nazista in maniera postuma, innovativa e molto originale.

    Criptico e difficile, è vero, ma molto meno banale di un'infinità di prodotti relativi alla materia.

    Da ripescare.