57 minuti di durata per questa ghost-story indie, peculiare più che altro per il fatto di essere stata girata durante il lockdown attraverso il programma di teleconferenze Zoom; il film si svolge interamente attraverso lo schermo del computer e la trovata è realizzata piuttosto bene. Rimane però ad appannaggio delle nuove generazioni, che a giudicare dal successo si sentono coinvolte nel soggetto tecnologico; la trama è l'ennesima variante di Paranormal activity e del più recente Unfriended, tuttavia qualche scena di tensione può dirsi riuscita e la breve durata ci scampa dalla noia.
Le leggende metropolitane via web in tempo di covid. Con 5 ragazze in gamba e il lockdown Savage fa dello spazio circoscritto e della breve durata virtù, pur non raccontando nulla di nuovo. Omaggi all'Esorcista (la soffitta), a Amityville horror (gli occhio rossi di jody), una buona dose di cattiveria (corpi dati alle fiamme, violenti impatti cadendo dalla finestra, impiccagioni e colli spezzati), qualche momento disturbante (il "doppio" di Emma che ripete gli stessi gesti) e una certa tensione. Inevitabili jumpscare e il demone simil Tassoni annacquano un po' il risultato finale.
MEMORABILE: Trascinata dentro la porta; Sbattuta violentemente contro la webcam; Appesa sopra la piscina; Le impronte nella farina; La storia del giovane Jack.
Cinque ragazze, una medium assennteista, un amico che si affaccia random: sono i partecipanti a una seduta spiritica via Zoom causa lockdown imposto dalla pandemia. La più sciocca fa uno scherzo alle amiche, senza pensare che anche gli spiriti possono essere suscettibili, per non parlare dei demoni che tendono a imbucarsi... Girato con quattro soldi durante il vero lockdown, non annoia grazie alla breve durata ma si inserisce sulla scia di Paranormal activity et similia senza apportare nulla di nuovo e suscitando meno orrore e raccapriccio di un qualsiasi talk show in tv.
Pellicola partorita dal lockdown 2020 del quale sfrutta i punti salienti; il fatto di stare in casa forzatamente dà vita a questo mockumentary che sfrutta il POV dei pc dalla piattaforma di meeting Zoom, tramite la quale le ragazze protagoniste decidono di fare una seduta spiritica. Vengono in mente sia Paranormal activity che Unfriended, e persino il più vecchio Spiritika, ma nonostante l'idea ormai ampiamente sfruttata, gli ultimi 20' hanno qualcosa di inquietantee riescono a trasmetterlo, nonostante alcune apparizioni dall'aspetto palesemente fake. Un'ora scarsa, visionabile.
Onestissimo epigono della scuola found-videochat-footage à la V/H/S e Unfriended, argutamente ambientato durante il lockdown del 2020, che senza inutili ammennicoli allunga-brodo (neanche un'ora di durata) presenta un lineare racconto di fantasmi digitalizzati: nessuna pretesa, se non quella di terrorizzare il - presumibilmente giovane - pubblico. In termini di sussulti e spaventi, Rob Savage dà filo da torcere anche a colleghi assai più ricchi e quotati, dirigendo l'equivalente di un’impeccabile compilation da jumpscare di YouTube. E poi, se l'alternativa è Film horror senza titolo…
MEMORABILE: La sedia semovente; I fenomeni poltergeist ultra-violenti; La telefonata alla medium; Le istantanee apparizioni demoniache; I fotogrammi conclusivi.
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