...esattamente come temevo: di inanc ce n’è uno tutti gli altri son nessuno. ciò non di meno chi ha trovato motivi di sollazzo e di amenità con
badi, può correre a stappare lo spumante.
dopo titoli di testa musicati dal main theme di
jesus christ superstar (tanto per aver chiara l’infinita bontà tutta divina e la santità del protagonista), rieccoci e.t. fresco di rigattiere (corpo di gommapiuma, testa di cartapesta, goffe movenze da ippopotamo della lines, e se nei contorni ricorda una bozza dell’originale, il sembiante riesce a essere più mostruoso di john merrick - cui somiglia per più di un verso, quanto a purezza di cuore e animo bambino, anche umanamente). il regista ce lo rende transfuga da un pianeta a regime dittatoriale, nel mirino di un impero del male (l’america, nemmen dirlo) interessata solo a fargli la guerra stellare. sceglie di allunare in turchia perché è un regime democratico (capito come) ed è piena di uomini di buona volontà custodi della sacralità del rispetto e dell’amicizia dei quali innamorarsi non meno di una donna (a dispetto del titolo e del nome del suo pianeta – Homon – il nostro sembra decisamente bisex). ci dice però che nel suo pianeta non esistono le bugie, non esiste la violenza, non esiste il male e non si raccapezza che nella democratica turchia esistano cose spregevoli come l’inganno, l’arrivismo, le fake news, la discriminazione sessuale e i film horror (l’apice del corto-circuito si raggiunge quando quella che è conosciuta come una creatura di spielberg si spaventa a morte nel vedere
lo squalo in tv). a ben ripensarci, quanto a injoke citazionista non è che un assaggio: il trio che lo ospita (uno è un gay che gli fa prendere coscienza della sua omosessualità latente) gli domanda “
...sai che ci ricordi E.T.? tu che sai tutto e hai una cultura cosmica devi senz’altro conoscerlo!”; e per nulla scomposto homoti ribadisce “
come no, è un mio carissimo amico, se volete ve lo presento”. e tira fuori dalla sua valigetta (una di quelle ventiquattrore che i più vecchiotti di noi avevano all’asilo o in prima elementare) indovinate cosa? un miniaturizzato e.t. giocattolo, con dito cuore e occhi lampeggianti (vedasi parentesi precedente).
lo so, state per dire che è una ficata tanta da vedere immediatamente e per chiedermi imploranti come trovarlo, ma vi avverto che quanto a incomparabile bruttezza siamo ai più sconcertanti vertici apogeici da mandare a casa l’intera classifica dei 50 worst movies ivi schedata. chiaro, qua e là impossibile non ridacchiare, ma sempre provando una scorticante pietà (quella fantozziana, non buddista) per questa falla nell'arca del cinema che riabilita schnaas o la telenovela piemontese di mai dire tv facendoli sembrare qualcosa di kubrickiano; e non ultimo la si prova per se stessi colpiti da tanta sventura filmica (ci si sente davvero quasi in colpa a suicidarsi con sta roba, giuro): basti pensare che gli f/x, affidati a un mixer video fine anni 70, presentano impunemente un riquadro col logo della marca del mixer, che non sarà certo sfuggito ai chiamiamoli realizzatori ma tanto chi ha voglia tempo e soldi di rifare ex novo la scena, specie in un film che manco a rifarlo daccapo viene quel pelo meglio. ci si consola al pensiero della breve running time (79’, ma garantisco che sembrano
satantango visto in slow motion).
insomma, siamo davvero continenti, anzi sistemi solari, oltre ogni bassofondo del trash. non ho ancora visto
badi (e dopo questo non so se ho davvero voglia di colmare la lacuna con un'altra lacuna), ma per l’idea che me ne son fatto spizziccandone due spezzoni credo
homoti possa profondamente divertire solo chi con la dovuta perversione ha apprezzato
badi. io a divertirmi ci ho provato fino all'ultimo, ma non ce l'ho davvero fatta. per legge di compensazione non ricordo però di essere mai rimasto tanto sconcertato davanti a qualcosa di chiamiamolo filmico. ma quanto a meraviglie della turksploitation, inanc, sia detto urbi et orbi, è tutt'altra cosa.
Ultima modifica: 30/11/18 14:30 da
Schramm