Al quarto capitolo, la serie cinematografica si contamina con quella telesiva: al classico protagonista Lambert si aggiunge Paul, protagonista dell'epigono tv e il ritmo ne guadagna. Certo i combattimenti non sono più gli stessi e la regia è anonima, ma resta un piacevole senso del ritmo e la storia si fa seguire fino alla fine. Imperdibile per i fan di Lambert e della saga, un buon divertimento per tutti gli altri.
Dopo ben tre film, arriva finalmente alla fine (per ora) l'esausta saga di Highlander. Lambert è ancora della partita ma il risultato è quello di un mediocre prodotto televisivo, segnato da interpretazioni svogliate (protagonisti in primis) e da una regia meno che mediocre. Riservato rigorosamente agli adepti della serie. Gli altri è meglio che rivedano il primo glorioso film.
Triste e mesto finale di una saga nata al cinema nel 1985, quando si credeva che il film interpretato da Lambert e Connery fosse unico ed irripetibile. Qui le parti s'invertono, con Lambert nel ruolo che fu di Connery e l'attore/ballerino Adrian Paul, della serie tv Highlander, in quella che fu di Lambert. Ma il tutto ha ben poco di cinematografico; anche la saga dei MacLeod cade nella trappola del film alla Star Trek pre-J. J. Abrams, rivelandosi un cine-telefilm. Lambert appare troppo invecchiato e il super-cattivo di Bruce Payne fa pena.
Ennesimo inutile capitolo della saga. Un po' meglio dei precedenti dal punto di vista tecnico (ma comunque sotto la media per quel che riguarda gli effetti speciali), in realtà sembra una puntata lunga del telefilm, visto che il ruolo di protagonista passa ad Adrian Paul. Come al solito le incongruenze coi precedenti episodi si sprecano (soprattutto col secondo, completamente rimosso); per chi ha amato il primo Highlander, poi, il finale è semplicemente inaccettabile.
Discreto ritorno della saga di Highlander, che sfrutta la buona idea di un crossover tra la serie cinematografica e quella televisiva, facendo recitare assieme i due protagonisti Lambert e Paul. Laddove Lambert sembra un po' annoiato e presente per questioni "alimentari", Paul si mantiene su livelli decorosi e si rende partecipe di scene di lotta coreografate piuttosto bene. A non convincere sono una sceneggiatura troppo ambiziosa e arzigogolata, che spara in tutte le direzioni, una fotografia troppo patinata e certi slanci di CGI pacchiani.
Non mi aspettavo niente di glorioso e quindi non sono rimasto deluso del risulato finale ma, pur non essendo minimamente paragonabile al primo film (con il quale presenta intrecci evidenti) risulta vedibile senza troppi problemi. Adrian Paul potrebbe essere sfruttato meglio perché ha delle potenzialità, ma non è certo Lambert il partner ideale per trarre fuori il meglio di un attore. Ne risulta un film algido, poco appassionato (colpa anche di regia e fotografia) ma non infame; il che, considerato che è un ennesimo sequel, non è cosa da poco.
Bruce Payne HA RECITATO ANCHE IN...
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CuriositàRaremirko • 10/11/13 23:41 Call center Davinotti - 3863 interventi
* Aarniokoski è stato aiuto regista in molti film famosi, come Paura e delirio a Las Vegas.
* A detta di Lambert questo è il sequel che più si avvicina al primo Highlander, visto come riflette sull'immortalità.
* Nel cast anche il wrestler Edge, al secolo Adam Copeland.
* Adrian Paul si infortunò più volte nel corso delle scene di combattimento.
* Il set, costruito in tre mesi, fu poi comunque fatto esplodere.
* La serie alla quale il film è parzialmente ispirata è stata vista in più di 100 paesi.
Fonte: extra del dvd
DiscussioneRaremirko • 11/11/13 23:34 Call center Davinotti - 3863 interventi
Probabilmente tra i sequel più convincenti di una serie che cmq non ha mai deluso troppo imho; sufficienza piena, discrete scene d'azione, per un film vedibilissimo.
Il primo è lontanissimo, ma ci si può accontentare.