Ottimo film sulla leggenda di Tarzan nei cui panni (anche se mai chiamato in tal modo) si trova a meraviglia Christopher Lambert nella sua migliore interpretazione. Ottima la parte iniziale nella giungla fino all'incontro fra John Clayton e Philippe D'Arnot, che gli insegnerà a vivere da uomo (prima parola: rasoio) nel mondo degli uomini. Si scoprirà erede di una dinastia ricchissima e socialmente prestigiosa e conoscerà l'amore (Andie MacDowell, che sembra un bel soprammobile di fine porcellana). Finale prevedibile quanto azzeccato.
MEMORABILE: Joh Clayton che corre nella giungla urlando la sua prima parola: rasoio!
La parte nella giungla è interessante e ben realizzata, grazie anche a un ritmo quasi costante e ai continui sviluppi. Poi, da quando Tarzan (Lambert) approda in Inghilterra e ritrova il nonno ultraricco, che gli si affeziona subito, il tutto si accartoccia, diventando persino noioso. Finchè Tarzan era tra le fresche frasche i suoi borbottii, i ringhi, gli scimmiottamenti erano accettabili, ma quando si trasferisce in villa inizia ad assumere l’aspetto di una macchietta vivente. La prima metà merita comunque un’occhiata.
MEMORABILE: L'attacco dei pigmei; Tarzan conquista la posizione dominante nella gerarchia del branco; L'imitazione del leopardo con mano sulla spalla.
Piacevole film con qualche annetto sulle spalle, ma che può esser rivisto con gusto anche oggi. In effetti la storia può esser scissa in due diverse parti e se la prima è decisamente interessante, la seconda vira senza troppi preamboli verso facili sentimenti e tende al patetico a tratti. Alcune scene (vedi il nonno in preda alla demenza senile e la sua morte) fanno quasi commuovere. Il finale è tanto prevedibile quanto corretto. Si può dargli un'occhiata!
Un Cristopher Lambert davvero magico, nei panni di un Tarzan riuscitissimo e dal grande effetto. Ottime le scene girate nella giungla, dove Lambert dà grande prova di sè nei vari atteggiamenti animaleschi che sa riprodurre in modo davvero magistrale. La parte più ovvia, ovvero la sua adesione alla civiltà, contiene comunque un buon ritmo e un sentimentalismo composto ed allineato al reale. Tutto sommato un film che inaspettatamente sorprende per la naturale genuinità e la grande interpretazione di Lambert. Da vedere.
Accettabile ma con picchi di mediocrità questa ennesima rivisitazione del mito di Tarzan. Dalla sua può vantare un approccio finalmente più serio e meno avventuroso al personaggio; dall'altra sono numerose le imperfezioni, le sviste clamorose, un secondo tempo molto poco credibile e pure noiosetto, l'interprete Christopher Lambert (a suo agio solo quando si esprime a grugniti, il che è tutto dire). Rimangono quindi un primo tempo nella giungla abbastanza divertente e i buoni SPFX, incluso il make-up delle scimmie.
Le pellicole tratte dal celebre personaggio di Burroughs non sono mai state una gran cosa e questa non fa eccezione. Se la parte nella giungla non è malvagia e mostra momenti interessanti, quella urbana invece è del tutto risaputa e finisce non poco con l’annoiare. I costumi sono di Rick Baker. La recitazione di Lambert mi è sembrata abbastanza mediocre.
Con Greystoke, il regista Hudson cerca di rappresentare un Tarzan più "adulto" di quello visto solitamente sullo schermo e lo fa riprendendo la letteratura originale del personaggio. Il risultato benchè ideologicamente piuttosto semplicistico (l'eterno conflitto tra civiltà e natura) non è spiacevole e il film si guarda volentieri specie nella prima parte anche se "soffre" di una lunghezza eccessiva. Buona la prova del protagonista.
Un altro saccheggiatissimo mito letterario che trova la migliore riduzione cinematografica nel bel mezzo degli anni 80: la prima parte, ovviamente poco verbosa, sembra una rivisitazione fiabesca dall'affascinante Guerra del fuoco di Annaud, mentre la seconda sa di diluito e diventa presto soporifera, nonostante si mostri tecnicamente corretta. Lambert, alla sua prima e unica prova (se si esclude Higlander) sul circuito del mainstream, se la cava bene, ma il destino gli riserverà un'ampia collezione di mediocri b-movies. Fotografia da Oscar.
C'è la contrapposizione della natura selvaggia e violenta contro la falsità del mondo civilizzato (anch'esso violento). Il Tarzan migliore che abbia visto: ottima fotografia nella foresta africana, che risulta più cupa della Scozia (comunque splendida nell'enorme tenuta del castello). Altro punto in favore sono le scimmie, ben realizzate, che vengono inserite nella ricostruzione della giungla, così da sembrare un mondo preistorico; con Lambert che dà una più realistica interpretazione del re delle scimmie, umano ma sporco e selvaggio.
Film di Tarzan visto dal punto di vista antropologico e non avventuroso. Christopher Lambert è un Tarzan diverso dagli altri: non è avventuroso come lo intendiamo noi, non affronta stregoni malvagi o cacciatori ma la società di fine Ottocento, che lo vorrebbe addomesticato come un cane. Si ricordano il viso sporco di fango del protagonista, le sue lotte fra i gorilla e l'amore che ha per Andie McDowell, che fa Jane. La parte finale a casa Graystoke è troppo lenta: aspetti che succeda qualcosa, ma niente. Non lo boccio, ma mi annoia molto.
Assoluto, monumentale, pregno di rara emozione e di picchi di grandissimo cinema. Il naufragio iniziale, il massacro da parte del branco di scimmie ai genitori di Tarzan, l'esplorazione di Ian Holm nella giungla, i combattimenti animaleschi di Tarzan, le opposte fazioni scimmiesche, la nuova (e dolorosa) rinascita nella Scozia vittoriana. Grande esempio di cinema in tutti i sensi, dove tutto funziona alla perfezione (dall'incredibile make up di Rick Baker alle musiche di John Scott, alla fotografia di John Alcott). Hudson firma la quintessenza dell'epico.
MEMORABILE: "Era mio padre!"; La fuga della scimmia nel parco; Il gioco delle scale; Tutto l'incipt del naufragio; Lo struggente finale; Il neonato trovato dalle scimmie.
Senza dubbio è il film più famoso (con Highlander) di Lambert, nonché uno di quelli in cui offre una prova attoriale di alto livello. Il suo sguardo gelido è l'ideale riflesso di un mondo primitivo, con leggi millenarie che regolano la vita. Il giovane Greystoke scoprirà un altro mondo, altrettanto violento ma, purtroppo, ricco di ipocrisia. Straordinario Holm, commovente Richardson le cui apparizioni sono da Oscar. A ciò aggiungiamo una grande fotografia e un make-up perfetto. Per le musiche si è scomodata la Royal Philharmonic Orchestra.
Notevole l’idea della suddivisione della storia di Tarzan a metà tra la giungla indecifrabile ma vitale e la civiltà altrettanto inestricabile ma mortifera. Suggestiva e intrigante la prima parte selvaggia (con buoni effetti con le scimmie), che insiste nel volerci far penetrare nel mondo lussureggiante e crudele di una natura avvolgente; austera e respingente la seconda, a rimarcare l’inautenticità del nostro mondo. Ma la sceneggiatura non è all’altezza (sciapa e con troppe microscene disorientanti) e Lambert è troppo fagiolone insipido.
Film degno di nota per la realistica e spesso cruda rappresentazione della vita all'interno della giungla, con un Lambert straordinariamente bravo nello scimmiottare i comportamenti animaleschi. La durata eccessiva, tuttavia, fa inevitabilmente calare il ritmo e la situazione peggiora quando il protagonista si ritrova costretto a tornare alla civiltà (con la prevedibile passione che lo spinge verso la bella Jane). Buono il cast, significativo il finale.
MEMORABILE: Il destino del gorilla che ha allevato John.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Ma come è possibile che il Davinotti non abbia mai visto questo film?
DiscussioneZender • 14/07/17 08:06 Pianificazione e progetti - 46931 interventi
Ah ah! Ma sai quanti film anche molto più importanti non ha visto, caro Fulcanelli? Comunque ricordo che lui mi disse tempo fa che questo fa parte dei film che aveva visto nel suo famoso "periodo buio", quando cioè scriveva su Pc i suoi papiri fino a che suo fratello Lupus K. per errore non glieli cancellò tutti; da quel giorno decise che avrebbe scritto solo su carta (sistema abbandonato solo di recente). Prima o poi se lo riguarderà (come noto lui commenta solo film che ha visto al massimo da poche ore).
Sono tutto sommato d'accordo con Fulcanelli; il film è uno dei migliori su Tarzan e uno dei migliori interpretati da Lambert.
E poi Hudson è quello di Momenti di Gloria!
D'accordissimo pure con Buio nel suo commento.
CuriositàBuiomega71 • 12/04/20 11:26 Pianificazione e progetti - 24784 interventi
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", domenica 5 novembre 1989) di Greystoke: la leggenda di Tarzan il signore delle scimmie: