Gotti - Il primo padrino - Film (2018)

Gotti - Il primo padrino
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'ambizione evidente è quella di recuperare la maestosità dei migliori affreschi scorsesiani e coppoliani, con passo cadenzato e tempi dilatati, l'attenzione per la messa in scena e le musiche. Ma è forse solo con la delicata ed evocativa colonna sonora che il film può avvicinare i suoi modelli, perché per il resto l'impressione è quella di un ritratto non riuscito, assemblato con una serie di scene goffe che messe in sequenza non riescono affatto a restituire la pienezza del personaggio Gotti, i cui contorni restano indistinti, fumosi. Al di là dell'ovvia ambizione di portarsi in cima all'organizzazione mafiosa che tiene in mano New York, il Gotti di Travolta non ha un carattere che colpisca,...Leggi tutto una personalità che lo porti ad agire in modo deciso da vero leader. Sembra scalare la gerarchia per caso, tra un abbraccio alla moglie dopo la perdita del figlio dodicenne e due parole col padrino in pectore. Non lo vediamo muoversi nel suo ambiente distinguendosi come si addice a individui del suo calibro. E non è certo colpa di Travolta, che anzi ben si addice a portare su grande schermo l'amore di Gotti per l'eleganza e il doppiopetto di alta sartoria. In un ruolo per lui non facile, il fu Tony Manero si destreggia con bravura: se non riesce ad emergere dall'ambiente circostante lo si deve a una sceneggiatura raffazzonata (co-scritta anche dal redivivo Leo Rossi, eroe di tanti action e thriller Anni Ottanta qui anche attore nel ruolo del braccio destro di Gotti), a una regia che non sa mai come smuovere le acque né come infilare quelle tracce di epicità che invano abbozza fin dall'inizio. I ricordi sono vissuti da un John Gotti chiuso in carcere ormai in fin di vita, preda di un cancro alla gola che lo sta distruggendo. E se i primi passi del boss sono ripercorsi velocemente (chissà, forse anche per l'ormai scarsa plausibilità nel ringiovanimento di Travolta), è l'ascesa a capo di Cosa Nostra il periodo preso in esame, con la contemporanea benedizione del figlio Johnny (Lofranco) ad affiliato dell'Organizzazione. Ma delle lotte di potere e della figura di Paul Castellano, gran capo della famiglia dei Gambino, poco si rinviene nel film. Si preferisce buttare lì vicende in apparenza del tutto marginali (le intercettazioni delle telefonate di Angelo), lasciar spazio ad un Lofranco che sembra uscito da una fiction per adolescenti e a sprazzi di buon cinema che però una fotografia troppo scura e mal filtrata tende ad ammazzare, immergendo il film in una cappa plumbea dalla quale non sembra possa uscire mai. In aggiunta, se Travolta si impegna riuscendo originale (in un ruolo troppo spesso stereotipato) e convincente grazie anche alla sua innata ironia, chi gli sta intorno si confonde in un grigio anonimato. Curioso l'inserimento di filmati d'epoca ben fusi nel contesto, ma un film dalle ambizioni simili necessitava di altro spessore e di una narrazione diversa, che non galleggiasse costantemente nel limbo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/09/18 DAL BENEMERITO NONCHA17 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/09/18
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Digital 20/09/18 09:41 - 1259 commenti

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Storia dell’ascesa e declino di John Gotti, temibile mafioso italo-americano. Partiamo dalle note liete: Travolta è convincente nel ruolo del criminale ed è impressionante come riesca a interpretarlo nelle varie età (merito anche dell’ottimo make-up), ma sostanzialmente i pregi finiscono. Già, perché il film non è niente di trascendentale, avanza fiaccamente e senza colpi di ali, con un ritmo lento cui i molteplici andirivieni temporali contribuiscono a spezzarne ancor di più la fluidità. Non indecoroso, ma del tutto trascurabile.

Noncha17 14/09/18 14:30 - 87 commenti

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Girato male, montato male, sceneggiato male, musicato male, diretto male. Basterebbe quest'incipit per chiuderla qui... Eppure qualcosa si salva: l'interpretazione di Travolta. Che, purtroppo, facendo da produttore esecutivo (erano anni che provava a realizzarlo: chiedere a Joe Pesci) avrà sicuramente contribuito ad azzopparlo. Anche perché, a parte qualche lieve alzata di capo durante la seconda parte, si perde in inutili riproposizioni di cose straviste (eccetto l'accento nostrano). Aggiungiamoci poi la regia "televisiva", che fa più danni che altro!
MEMORABILE: L'attesa durante l'uccisione che lo incastrerà; Le immagini di repertorio con la gente che prima protesta e, poi, lo adula durante il suo funerale.

Markus 15/09/18 09:29 - 3706 commenti

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Vita e malavita del mafioso italo-americano John Gotti, narrata attraverso giochi spazio/temporali per tutto l'arco del film. Chi volesse conoscere il "personaggio" Gotti rimarrà deluso, in quanto i fatti raccontati - attraverso l'ennesima formula processuale e vari cliché - non riescono a essere chiari in tutti i passaggi. Certo c'è il divo John Travolta, che da attore consumato riesce a dare al suo Gotti credibilità muovendosi con grande disinvoltura, ma non basta e sostenere la pellicola, che evidentemente ha qualche ambizione.

Rambo90 16/09/18 22:52 - 7751 commenti

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Un film mediocre, sbrindellato nella sceneggiatura che fa un misto di eventi senza approfondirne nessuno e opaco nella regia che non sembra riuscire a gestire un materiale così vasto. Se si arriva alla fine è per Travolta, che calza bene il suo ruolo, dimostrando di averi creduto. Non male anche trucco e parrucco, mentre tutto il resto sa di televisivo, con una ricostruzione d'epoca davvero incolore. Insignificante.

Tarabas 18/06/19 09:41 - 1883 commenti

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Buon film di genere, forse con ambizioni diverse certo non realizzate, si basa quasi esclusivamente sulla grande interpretazione di Travolta, perfettamente mimetizzato nel ruolo. Per il resto è un biopic come tanti, con bravi attori di contorno che sembrano presi da Donnie Brasco o da Quei bravi ragazzi, mentre il protagonista è una specie di Don Corleone 70es, che propugna gli stessi pseudovalori tradizionali del Padrino originale. Della storia si vede poco, il film si limita agli intrighi della famiglia Gambino e alle vicende della famiglia Gotti.

Piero68 20/06/19 08:25 - 2962 commenti

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Film incredibilmente confusionario, frammentario e a tratti incomprensibile. A meno che non si conoscano le gesta di Gotti o si sia vista la docuserie Nel nome del padrino. Regia in affanno con Travolta che dietro la sua maschera cade spesso nel ridicolo involontario. Montaggio pessimo così come il commento sonoro. Insomma, per essere un film ambizioso è decisamente un flop. E la durata tutto sommato breve (100 minuti circa) non aiuta un racconto che avrebbe dovuto essere molto più lineare ed esaustivo. Finale che innalza il protagonista a eroe.

Nando 13/11/19 22:49 - 3838 commenti

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L'ascesa al potere del padrino John Gotti in una pellicola che mostra molte similitudini con un prodotto televisivo di modesta qualità, nonostante il grande impegno e carisma di Travolta, che regala una valida interpretazione. Troppa carne al fuoco con pochi approfondimenti e un costante richiamo alla famiglia come ambiente sacro. Indubbiamente si poteva fare di più.

Puppigallo 23/04/20 19:37 - 5341 commenti

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Davvero niente di che questa pellicola sul boss Gotti, da affiliato a capo supremo. La regia anonima e un Travolta eccessivamente imbalsamato, con la bocca che sembra disegnata come uno Smile al contrario, non permettono alla narrazione di risultare interessante. Girato spesso in penombra, finisce per essere piuttosto monotono, quasi avesse una marcia in meno. Si può anche vedere, soprattutto se si vuole saperne di più sul famoso boss, ma perderlo non è una “mancanza di rispetto”.
MEMORABILE: "Sei sullo scaffale per sempre"; Un cittadino su Gotti: "Uccideva solo i suoi simili".

Noodles 17/11/20 23:03 - 2336 commenti

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Un brutto mafia movie, che vuol parlare di un'epopea ma si perde immediatamente senza raggiungere le vette desiderate. John Travolta delude, giocando a fare il mafioso quasi in maniera infantile. E non è certo aiutato da una regia piattissima, i cui unici momenti brillanti sono presi da pellicole dello stesso genere ma di ben altro spessore. Deludente anche la sceneggiatura, senza capo né coda. I salti temporali sono affascinanti solo se li si sa fare. Un'occhiata la si può anche dare, se si ha curiosità per il personaggio principale, ma noia e delusione sono garantiti.

Luluke 13/04/24 06:42 - 225 commenti

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Come nel precedente Gotti, non si deve troppo indulgere in simpatie per chi era diventato nemico pubblico della nazione, anche se neppure qui lo si riesce a trasformare in un autentico villain. Ma è tramontata l'era dei bravi ragazzi, dei casinò e dei Corleone. Quindi niente suggestioni, zero coralità, fotografia fredda e interpretazioni piatte come in TV. Travolta, costretto a recitare in un'aura ossessiva di morte incombente, non sembra troppo convinto dello script. Ogni tanto fa capolino il concetto di onore, ma quasi in termini di retaggio storico nell'era del patteggiamento.

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    Non merita stroncature, è un mafia movie nella media ben sorretto da Travolta; scorre via bene, risulta non chiarissimo in alcuni passaggi ma le battute di Travolta son simpatiche ed il film un minimo di stile ce l'ha.

    Vedibile.