Incredibile sexy-fantascientifico con Rossano Brazzi nei panni di un esperto di erotismo del futuro, ma solo sulla carta, in quanto a pratica zero. Finché non "sbrocca" proprio quando il sesso viene bandito e gli umani si sfogano in altri modi. Finisce per incontrare "Cappuccetto rosso" e... Un techniscope coloratissimo con buffi costumi e trovate fantascientifiche che saccheggia a destra e a manca, imbastendo una storia pazzesca, raccontata con atteggiamento comico-ironico non riuscitissimo, ma condivisibile rispetto al film.
MEMORABILE: Pieno di momenti piuttosto memorabili. Uno a caso: Brazzi (con parrucchetta) concorrente ad un "Lascia o Raddoppia" del futuro (Ghigo Masino fa Mike).
Un film diverso dai soliti sexy del periodo, a suo modo geniale e abbastanza surreale. Mi ha molto affascinato l'atmosfera. Si tratta di una parodia sexy in chiave moderna delle favole di Capuccetto Rosso e di Cenerentola e anticipa, secondo me, il celebre Biancaneve & co. (e anzi trovo questo decisamente superiore). Patrizia Webley (molto bella) sorprendentemente non se la cava per niente male ed è uno dei pochi film in cui è protagonista per tutta la durata. Il regista Oscar Brazzi aveva buone idee.
MEMORABILE: Patrizia Webley al marito Rossano Brazzi: "Caro... sto mettendo la firma a un contratto!"
Per il soggetto potenzialmente trash ne è uscito un film che il regista ha curato più che poteva con i pochi mezzi a disposizione; grazioso e curioso il finale. I dialoghi sembravano all'inizio molto più volgari e di bassa lega, ma poi si resta sul normale con citazioni filmiche simpatiche; probabilmente Rossano Brazzi si sarà molto divertito a interpretarlo (lo vediamo in tre ruoli, uno con i cappelli blu!) ma certo ha fatto film di ben altro livello...
Film assurdo, praticamente inclassificabile (erotico? commedia? fantascientifico?) che incredibilmente ha alcune fasi riprese (inconsapevolmente?) dal Fahrenheit 451 bradburiano non solo nell'idea della distopia ma anche in momenti precisi come la caccia all'uomo televisiva o il finale. Peccato che il film sia noiosissimo e che praticamente non abbia idee o almeno le sfrutti molto male: la lunga ripresa della fiaba di Cenerentola doveva essere impostata meglio. Fotografia splendida: tanto è curato, il film, quanto è malriuscito.
MEMORABILE: Le musiche dei Goblin; Rossano Brazzi con i capelli blu.
Molto arduo prenderlo sul serio, da quanto è surreale, ma si rischia in tal modo di perdere il nocciolo della questione, ovverossia come col rigore e la matematica cinica di una società che ha abolito amore e sesso e che smaltisce in maniera drastica il surplus della popolazione, non si evitino ipocrisia, malcostume e corruzione che anzi, si sviluppano ancora meglio che in una società permissiva. Colpisce poi la parentela inventata di sana pianta fra personaggi di fiabe diverse, nonché la distorsione delle loro storie. Guazzabuglio in parte riuscito.
MEMORABILE: Il condominio con le guardie armate, che è un emblema dei veti delle istituzioni (quasi meglio dei Dottori della Legge che perseguitavano Gesù Cristo!).
Film complessivamente terribile sia negli aspetti comico/grotteschi sia in quelli sociologici che Oscar Brazzi (fratello del più noto Rossano, qui coinvolto come attore) ha tentato di proporre. Per realizzare un certo tipo di cinema onirico "felliniano" ci vuole evidentemente un talento non comune; altrimenti, ed è questo il caso, ne scaturisce un polpettone difficile da far digerire. Eccessiva verbosità talvolta irritante, immagini nonsense e montaggio isterico relegano la pellicola al trash involontario (purtroppo poco divertente).
Allo spaccio della farneticazione Brazzi è un bidone aspiratutto: satira fantapolitica indorata da congressi della carne, la storiografia doppio fondo della fabula rasa al suolo da fum(ett)osi orwellismi d’accatto e vaniloqui metanarrativi culminanti nell’apocalisse nucleare, in una quintana ove prendono posto (scambiandoselo di continuo) pressoché tutti. Semantica presa a calviniane pedate un tanto al minuto, come se un Fellini alticcio avesse deciso di riadattare Maghella o come se Petri fosse antani. Il tutto festeggiato dai Goblin. Ci si raccapezza anche meno che in Lynch, ma per il topo da weirdoteca la baldoria è somma.
Grottesco all'italiana i cui eccessi scadono presto nel rancido, con attori (Brazzi incontenibile) e sceneggiatura costantemente sopra le righe, con un ammasso di (cattiva) carne al fuoco e battute mal riuscite quando non incomprensibili. Quasi verrebbe da negargli anche quel mezzo pallino che la buona confezione, il netto miglioramento nel secondo tempo e l'originalità di fondo gli farebbero guadagnare, quindi meglio archiviarlo senza troppi pensieri, segnalandone perlomeno la notevole quantità di nudi femminili.
Una di quelle robe che vanno viste per poterci credere, spiazzante per l'ardire del connubio fra pecoreccio e ambizioni di allegoria fantapolitica (in quel periodo poi... ) ma totalmente sgangherata negli esiti malgrado una realizzazione non del tutto dilettantesca. Ulteriore riprova che nel cinema di quegli anni si poteva quantomeno tentare di tutto in spregio (voglio sperare) a qualsiasi velleità d'incasso. Allucinanti Brazzi e Ghigo Masino buchissimo
Il messaggio di (rimasticata) fantascienza distopica frammisto ad una rivisitazione futuristica della favola di Cappuccetto Rosso - ma c'è pure Cenerentola - giunge blando, riducendosi a mero pretesto per una congerie di scene strambe che di erotico hanno ben poco - da rimarcare solo il nudo posteriore della Webley - e sembrano più efficaci nei momenti comici e parodistici. Un'occasione da non perdere per apprezzare ancora una volta il talento serio e versatile del grande Rossano Brazzi in un ruolo da scatenatissimo "ginecomico" che si lascia scappare anche qualche frase in bolognese.
MEMORABILE: "Rischiatot"; l'incontro con la bibliotecaria.
Tra i migliori film grotteschi italiani in assoluto, con vette di demenzialità allo stato puro. Una sceneggiatura perfetta nel suo genere, che sembra partire sul serio per poi avvolgerti in una spirale di delirio fantapolitico di orwelliana memoria, con due splendide parodie futuristiche di due famosissime fiabe, insieme a momenti di autentico nonsense, che rendono il tutto ancora più interessante. Ottimo il cast, perfetto per il genere, e notevole anche la collaborazione musicale tra Fabio Frizzi e i Goblin. Da riscoprire, per gli amanti del genere. Per gli altri non sarà facile.
Il film più delirante di Oscar Brazzi che coinvolge nuovamente il fratello Rossano, ex-bello del cinema italiano ormai in pieno declino come attore. Indefinibile come genere, parte con uno spunto già utilizzato da Petri ed evolve in una folle favola fanta-erotica dalle velleitarie implicazioni politiche, che mette insieme Cenerentola e Cappuccetto Rosso e che annega nel nonsense e nella confusione più totali. Classico esemplare di quegli oscuri film settantiani di sottobosco, messi in piedi con due lire e poi destinati alla "damnatio memoriae" dopo una fugace apparizione in sala.
MEMORABILE: Il telequiz con Brazzi che si presenta come esperto in deviazioni sessuali.
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va detto detto che al di là dell'assurdo che diluvia a ogni minuto è anche tecnicamente sbalorditivo. la fotografia è qualcosa che non teme confronti col cinema americano o d'oltremanica. comunque davvero uno di quei film che t'inducono a chiederti se la minestra a cena non fosse adulterata con lsd. peccato che nell'economia della cinematografia italiana opere così siano mosche bianche.
DiscussionePanza • 27/04/15 21:38 Contratto a progetto - 5246 interventi
Mi fa piacere che qualcun'altro abbia notato la fotografia sfolgorante con colori accesissimi che riportano alla mente quelli di Tovoli per Suspiria.
Per il resto una follia pura, troppo concitata che con l'inserimento di divagazioni che rendono caotica una storia che lo è gia di per se.
Comunque in quegli anni si sperimentava senza un domani sbattendosene del risultato commerciale. Schramm, mi citi Orwell ma il film risente anche di Fahrenheit 451, ricordo infatti una caccia all'uomo in tv (sbaglio?).
Che poi ripensandoci se qualcuno ti descrive il film penso che nessuno penserebbe mai a Rossano Brazzi (con i capelli tinti!!!) come protagonista.
si tra l'altro quella polizia che stermina i postini non può non far riflettere su un'inconsapevole anticipazione dell'avvento di internet... ma dimmi, i film di brazzi son tutti così? perché in tal caso parte subito ben altra caccia!!
DiscussioneFauno • 28/04/15 22:33 Contratto a progetto - 2750 interventi
Io Trittico te lo straconsiglio, anche se l'abbiamo adorato soltanto io e Icaroblu. Se invece vuoi vedere la sua più grossa presa per i fondelli vediti Vita segreta di una diciottenne, che è il secondo della trilogia. FAUNO.
Fauno ebbe a dire: Se invece vuoi vedere la sua più grossa presa per i fondelli vediti Vita segreta di una diciottenne
presa per i fondelli di chi? di che? di cosa? del cinema e dello spettatore? del genere erotico?
DiscussioneFauno • 11/11/15 21:42 Contratto a progetto - 2750 interventi
Direi di tutto. Per me la trilogia non l'aveva neanche iniziata male, con Diario segreto di una minorenne, ma questo è talmente massacrato quando vedi che il fotoromanzo è di ben altra caratura, che ti dispiace quasi di averlo e di vederlo. Praticamente un niente. Ancora peggio del terzo. Mentre altri film mi han fatto quasi impazzire, soprattutto Trittico, e anche Gli angeli dalle mani bendate. FAUNO.
onestamente non credo di averci capito un cacchio ma mi fido, proverò a recuperarlo!
DiscussioneFauno • 12/11/15 23:04 Contratto a progetto - 2750 interventi
In pratica nella copia che gira sono state introdotte le pagine del fotoromanzo!!!Io ho constatato che se anche la parte romanzata fosse stata trasdotta in film ne sarebbe uscito un semicapolavoro, invece così com'è non è solo una ciofeca ma una patacca. Con il primo film della trilogia non era partito neanche malaccio, il terzo è fetido e questo, così, è pure peggio. Al punto che ti dispiace quasi di averlo. Io preferirei avere il fotoromanzo, ok?
Il film più tagliato e massacrato di così non potrebbe essere, quindi non credo piacerà neanche a te. In tutti i casi se ti piace il genere o il regista, vale sempre la pena di vedere tutto. UNA PRESA PER I FONDELLI DAL GRAN CHE NON SOLO E' SFORBICIATO, MA ADDIRITTURA SEGATO. Ciao Schramm.:-D FAUNO.