Evil Ed - Film (1995)

Splatter svedese di poco conto, pone al centro della vicenda il montatore di una piccola casa di film horror cui il capo affida il compito di censurare una loro serie chiamata “Loose limbs” (in italiano “arti staccati”). Troppo violenta per i compratori europei (si parla anche di stupri ad opera di castori!), va decurtata eliminando le scene sanguinarie: questo è ciò che dovrà fare controvoglia il nostro Ed (Johan Rudebeck), confinato in una casa isolata con gli attrezzi del mestiere e tanto sano splatter da vedere, rivedere, correggere e tagliare. Qualche sequenza di “Loose limbs” visibile sul suo monitor di lavoro spiega già tanto: trama zero, un po' di sesso e il solito maniaco che...Leggi tutto mozza gambe e braccia in un tripudio di sangue. Naturale che alla fine della giornata il timido Ed sia turbato, e certo non lo aiutano a calmarsi il cinismo e le minacce del suo capo (o lo fai o ti licenzio) o i contatti con il giovane horrorfan che passa a casa a portargli le pizze dei film su cui intervenire. Così Ed prima inizia ad avere allucinazioni splatter con insaccati che diventano braccia mozzate e mostri alla Critters che gli si materializzano nel frigorifero, poi passa all'azione diretta, diventando un perfetto killer sulle orme di quelli che vede ogni giorno sul monitor. E qui il percorso verso la follia trova il suo compimento finale, traslando in Ed le personalità sanguinarie di “Loose limbs”. Il film in fondo è tutto qui e, al di là di una pregevole fotografia abile a lavorare su interni e luci notturne, offre davvero poco. Una discreta professionalità negli effetti, attori piuttosto anonimi che però non dispiacciono e un'impostazione da slasher senza idee abbastanza in linea coi modelli americani. Però non esiste un briciolo di personalità nell'operazione, appiattita su sviluppi che richiamano HALLOWEEN II nella trasferta omicida in ospedale e un'impostazione più vicina alla parodia che all'horror vero e proprio, probabilmente anche per le espressioni un po' ebeti del protagonista. Non si vuole in ogni caso calcare la mano su di un clima opprimente o sudicio alla Tobe Hooper ma sul suo esatto contrario, producendo un film freddo come la sua terra di provenienza, visivamente apprezzabile ma del tutto privo di tensione e accostabile semmai a una goliardata in stile Peter Jackson (priva però dello stesso talento), solo a tratti moderatamente divertente. Ci si consoli col sangue, mentre per il sesso tocca accontentarsi di qualche breve sequenza a monitor di “Loose limbs”.

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