Closure - Vendetta a due - Film (2007)

Closure - Vendetta a due

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/05/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 29/05/08 13:48 - 3495 commenti

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Cosa c'è di più divino e di più doloroso del vendicarsi? Non vendicarsi. E cosa c'è di più divino e di più doloroso di non vendicarsi? Vendicarsi. Assunto di tutto rispetto, che passa però per la fiacca corrente di un rape-and-revenge dozzinale, anemico, scondito, senza sale né pepe, del tutto prescindibile.

Jofielias 3/11/11 15:38 - 170 commenti

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Reed non sembra convinto della storia e filma la vicenda restando in superficie. L'atmosfera è algida, trattenuta, e i dialoghi sono troppo didascalici perché riescano a rendere tridimensionali le psicologie. Così non capiamo come faccia la Anderson, brillante donna d'affari, a interessarsi a un individuo scialbo come Dyer. Noi confidiamo nell'insondabilità dell'animo femminile, ma il risultato finale non regge il paragone con altre pellicole dello stesso genere.

Gestarsh99 19/08/12 23:33 - 1395 commenti

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Vendetta, pallosa vendetta quella ordita dal presuntuosissimo Reed col suo mix di svogliata sostenutezza e snobistica inappetenza. Per quanto la durata contenuta stimoli una certa clemenza, questo revenge a due voci si rivela in egual modo insostenibile, imbrodato di sofismi autocritici che tirano per le lunghe una faccenda risaputa e poco interessante. La Anderson fa la vamp dai modi barbari ma spremi spremi, alla fine, l'occhio per occhio e il delitto-e-castigo li cede al suo guercio concubino. Il manto villereccio della foresta inglese fa da copriletto ideale per l'inevitabile abbiocco ronfante.
MEMORABILE: La sodomizzazione "fuciliera"...

Buiomega71 22/04/22 00:56 - 2914 commenti

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Reed è documentarista è si vede come tratteggia la poco ospitale e fangosa campagna inglese, non poi tanto dissimile da quella dello zio Sam. Come rape & revenge non funziona benissimo (anche se la sodomia, in corpo 11, con fucile, ha il suo perché e anticipa di netto quella della Jennifer 2.0) e la vendetta finale è risolta in fretta e furia. Più interessanti i sottotesti sessuali e traumatici post agressione (Adam che le prova tutte per riavere l'erezione, pure con i porno) e un'atmosfera vischiosa e cupa ti si appiccica addosso. Imperfetto, ma anomalo nel panorama del (de)genere.
MEMORABILE: Alice provoca e fa pipì en plen air; Il cervo; I viscidi amici del padre e gli apprezzamenti sulla figlia Sophie; Finestrella esplosa nel sangue.

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  • Discussione Raremirko • 17/10/13 23:51
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Comunque la scena della sodomia con il fucile è fastidiosa, seppur si veda poco; una specie di Baise moi estremizzato, almeno in questa scena.
  • Discussione Buiomega71 • 22/04/22 10:35
    Consigliere - 26027 interventi
    Si vede che Reed viene dal documentario, almeno per come tratteggia la fangosa e poco ospitale campagna inglese, non poi tanto dissimile (anche per atmosfere e rimandi) a quella dello zio Sam di Cane di paglia.

    Strano rape & revenge questo Closure, che si distacca dalla media del (de)genere per come tratta offesa e conseguente reazione, concentrandosi, soprattutto, sullo shock/traumatico post aggressione.

    Se il lato meramente vendicativo non è poi nulla di che, risolto in fretta e furia (ma la finestrella che esplode in una polla di sangue dopo la fucilata c'ha un suo perchè), più interessante è l'aspetto di quello che succede dopo lo stupro (ai danni della Anderson sbattuta sul cofano dell'auto dai bruti campagnoli) e al brutale pestaggio (a spese del povero Dyer) nella funesta notte di tregenda con cervo annesso.

    Gli evidenti segni del sopruso e della violenza si ripercuotono su Dyer, che non riesce pure ad avere l'erezione, nemmeno aiutandosi con i porno e che avranno un riscontro nell'emblematico incontro (nella stanzetta) con Sophie, la figlia di uno degli assalitori. Come se la peggio, nell'assalto notturno, l'avesse avuta lui e non la Anderson (che reagisce meglio, essendo donna forte e autoritaria, che non ci pensa su due volte ad imbracciare il fucile-ne farà le spese per primo, il cane dello stupratore-). Non di meno che Dyer viene colto anch'egli da una specie di raptus stupratorio (manco fosse un virus) quando tenta un'approccio (non richesto) con Sophie o tenta di costringere la Anderson ad un rapporto sessuale (risveglio dei sensi, a quanto pare, dovuto proprio al suo incontro con la giovane ragazza, una volta che si è intrufolato nella casa di uno dei "carnefici").

    La notte dello stupro nasconde però un perchè (non che sia giustificabile) e a uscirne peggio sono i compagni di sbronza del padre di Sophie, con il loro viscidume da maschio predatore di ostentare apprezzamenti pesanti sulla figlia davanti al padre.

    Una sodomia , in corpo 11, previo fucile che anticipa di netto una delle "sawniane" vendette escogitate dalla Jennifer 2.0, riesce a mettere a disagio, così come una spessa coltre di cupezza e squallore che si appiccica addoso durante la visione.

    La Anderson, poi, mignotteggia alla grande nella prima parte del film, facendosi spiare da Dyer, mentre installa le telecamere nel suo appartamento, quando si spoglia in camera da letto (mostrando un fisico mozzaffiato su quelle décolleté nere da donna in carriera) o improvvisando un pissing in plein air con un invitante "Mi stai spiando?", per poi darci dentro nel giardino della villa dove è in corso un party.

    La durata esigua (poco meno di 80 minuti) non fa pensare troppo e il finale lascia più dubbi che entusiasmi.

    SPOILER

    Lei se ne và per i fatti suoi, lui resta a consumar la frettolosa vendetta

    FINE SPOILER

    Nulla per cui vale la pena di non farselo scappare , ma ben diretto, cattivello quanto basta, una notevole dose di turpiloquio e quell'aurea malsana che si mescola tra disagi famigliari, voyeurismo, bende alla John Ford, rivalse femminee (con crucci) e tentati suicidi con i gas di scarico.

    Paul Hyett si barcamena tra sederi prostatici e cani morti, anche se il gore è tenuto a debita distanza.

    Curiosa la genesi del film (non poi dissimile da quello che capitò a Meir Zarchi che le diede, poi, l'imput creativo per Non violentate Jennifer) , dove Dan Reed (che la stazza del buttafuori c'è l'ha) salvò, a pelo, una ragazza da uno stupro di gruppo. Fatto che lo segnò molto, tanto da procurarle notti insonni e a buttar giù lo script.







    Ultima modifica: 22/04/22 13:43 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 22/04/22 11:20
    Consigliere - 26027 interventi
    Il dvd edito dalla Sony Pictures (edizione ex-noleggio)

    Formato: 1.85:1
    Dvd doppio strato
    Audio: italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco
    Sottotitoli: italiano, inglese, ebraico, arabo, francese, spagnolo, tedesco, turco
    Nessun extra
    Durata effettiva: 1h, 16m e 39s

    Immagine al minuto 0.36.23

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images60/20220422-110146.jpg[/img]
    Ultima modifica: 22/04/22 12:51 da Zender