Discussioni su Closure - Vendetta a due - Film (2007)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/05/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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  • Non male, dopotutto:
    Buiomega71
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Schramm, Jofielias, Gestarsh99

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Raremirko • 17/10/13 23:51
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Comunque la scena della sodomia con il fucile è fastidiosa, seppur si veda poco; una specie di Baise moi estremizzato, almeno in questa scena.
  • Buiomega71 • 22/04/22 10:35
    Consigliere - 25998 interventi
    Si vede che Reed viene dal documentario, almeno per come tratteggia la fangosa e poco ospitale campagna inglese, non poi tanto dissimile (anche per atmosfere e rimandi) a quella dello zio Sam di Cane di paglia.

    Strano rape & revenge questo Closure, che si distacca dalla media del (de)genere per come tratta offesa e conseguente reazione, concentrandosi, soprattutto, sullo shock/traumatico post aggressione.

    Se il lato meramente vendicativo non è poi nulla di che, risolto in fretta e furia (ma la finestrella che esplode in una polla di sangue dopo la fucilata c'ha un suo perchè), più interessante è l'aspetto di quello che succede dopo lo stupro (ai danni della Anderson sbattuta sul cofano dell'auto dai bruti campagnoli) e al brutale pestaggio (a spese del povero Dyer) nella funesta notte di tregenda con cervo annesso.

    Gli evidenti segni del sopruso e della violenza si ripercuotono su Dyer, che non riesce pure ad avere l'erezione, nemmeno aiutandosi con i porno e che avranno un riscontro nell'emblematico incontro (nella stanzetta) con Sophie, la figlia di uno degli assalitori. Come se la peggio, nell'assalto notturno, l'avesse avuta lui e non la Anderson (che reagisce meglio, essendo donna forte e autoritaria, che non ci pensa su due volte ad imbracciare il fucile-ne farà le spese per primo, il cane dello stupratore-). Non di meno che Dyer viene colto anch'egli da una specie di raptus stupratorio (manco fosse un virus) quando tenta un'approccio (non richesto) con Sophie o tenta di costringere la Anderson ad un rapporto sessuale (risveglio dei sensi, a quanto pare, dovuto proprio al suo incontro con la giovane ragazza, una volta che si è intrufolato nella casa di uno dei "carnefici").

    La notte dello stupro nasconde però un perchè (non che sia giustificabile) e a uscirne peggio sono i compagni di sbronza del padre di Sophie, con il loro viscidume da maschio predatore di ostentare apprezzamenti pesanti sulla figlia davanti al padre.

    Una sodomia , in corpo 11, previo fucile che anticipa di netto una delle "sawniane" vendette escogitate dalla Jennifer 2.0, riesce a mettere a disagio, così come una spessa coltre di cupezza e squallore che si appiccica addoso durante la visione.

    La Anderson, poi, mignotteggia alla grande nella prima parte del film, facendosi spiare da Dyer, mentre installa le telecamere nel suo appartamento, quando si spoglia in camera da letto (mostrando un fisico mozzaffiato su quelle décolleté nere da donna in carriera) o improvvisando un pissing in plein air con un invitante "Mi stai spiando?", per poi darci dentro nel giardino della villa dove è in corso un party.

    La durata esigua (poco meno di 80 minuti) non fa pensare troppo e il finale lascia più dubbi che entusiasmi.

    SPOILER

    Lei se ne và per i fatti suoi, lui resta a consumar la frettolosa vendetta

    FINE SPOILER

    Nulla per cui vale la pena di non farselo scappare , ma ben diretto, cattivello quanto basta, una notevole dose di turpiloquio e quell'aurea malsana che si mescola tra disagi famigliari, voyeurismo, bende alla John Ford, rivalse femminee (con crucci) e tentati suicidi con i gas di scarico.

    Paul Hyett si barcamena tra sederi prostatici e cani morti, anche se il gore è tenuto a debita distanza.

    Curiosa la genesi del film (non poi dissimile da quello che capitò a Meir Zarchi che le diede, poi, l'imput creativo per Non violentate Jennifer) , dove Dan Reed (che la stazza del buttafuori c'è l'ha) salvò, a pelo, una ragazza da uno stupro di gruppo. Fatto che lo segnò molto, tanto da procurarle notti insonni e a buttar giù lo script.







    Ultima modifica: 22/04/22 13:43 da Buiomega71