Shakespeare a colazione - Film (1987)

Shakespeare a colazione
Locandina Shakespeare a colazione - Film (1987)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Withnail and I
Anno: 1987
Genere: commedia (colore)

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La nostra recensione di Shakespeare a colazione

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il regista vorrebbe riportarci indietro nella Londra del 1969, ma dell'atmosfera libertaria e hippy di quegli anni poco o nulla si percepisce (anche per una quasi totale mancanza di esterni): i due protagonisti, aspiranti attori, spiantati, condividono un appartamento di cui scarsamente si curano (montagne di piatti da lavare) realizzando quanto sia dura tirare a campare senza un lavoro. Il film è in gran parte composto da dialoghi, ironici e talvolta anche divertenti, con Withnail (Richard E. Grant) a lamentarsi di tutto e tutti e il narratore (Paul McGann) che cerca di arginare la carica nichilista con ragionevolezza e comprensione. La lunga trasferta dei due nella villa di campagna dello zio (Richard...Leggi tutto Griffiths) di Withnail precede il ritorno a Londra in cui le loro strade si divideranno. La regia troppo statica di Bruce Robinson rende faticoso il film, che poggia soprattutto sulla istrionica esuberanza del bravo Grant, mentre McGann si rivela eccessivamente passivo per incidere davvero. Qualche simpatico sprazzo di demenza dà un senso al personaggio dell'amico tossicodipendente in visita, forse unica figura riconducibile all'epoca della cosiddetta “Swinging London”: la decisa spontaneità che nel complesso caratterizza l'intero cast è uno dei punti di forza del film, assieme a una certa originalità nei dialoghi che ne fa un prodotto eccentrico e per alcuni versi apprezzabile. Withnail è un personaggio che si ricorda, vigliacco e sbruffone, indubbiamente centrato.

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Tutti i commenti e le recensioni di Shakespeare a colazione

TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/03/11 DAL BENEMERITO KANON POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/11/13
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Kanon 3/03/11 15:23 - 604 commenti

I gusti di Kanon

Sconclusionata commedia dove si assiste a varie avventure di due amici (attori senza lavoro) negli ultimi mesi del '69. Più che una trama, ci sono spunti, episodi senza soluzione di continuità. Eccessivamente lungo, lento e persino noioso, ha uno humour particolare che a me non ha strappato manco una risata. Non mancano pause più serie con frasi che la buttano sul filosofeggiante, sulla decadenza e la fine di un decennio (non così dorato). Pare che sia una sorta di autobiografia del regista ed è da molti considerato un film culto. Non per me.

Urraghe 15/02/20 20:06 - 79 commenti

I gusti di Urraghe

Film grottesco, racconta di due attori disoccupati e tossici nella Londra del 1969. Personaggi ispirati alla vita del regista Bruce Robinson e a quella dell'attore Vivian MacKerrell nonché, pare, a Franco Zeffirelli (zio Monty). A rendere incancellabile la pellicola è la ricostruzione/narrazione degli episodi comici nella loro tragicità, con l’accompagnamento di straordinari personaggi di contorno che affiancano i due protagonisti (Richard E. Grant e Paul McGann) in stato di grazia. Indimenticabile.
MEMORABILE: La ricerca dell’alcool nelle sostanze più improbabili; Il monologo finale allo zoo.

Daniela 17/02/24 20:20 - 13403 commenti

I gusti di Daniela

Due attori disoccupati e pieni di debiti condividono lo stesso appartamento londinese, legati da un'amicizia di lunga data sempre sul punto di spezzarsi a causa del comportamento irresponsabile di uno dei due, che mette a dura prova la pazienza dell'altro... Ispirato alle reali esperienze del regista, un film talvolta descritto come un ritratto generazionale che in realtà poco restituisce del clima sessantottino risultando troppo bozzettistico, mentre i meriti vanno semmai cercati nel disegno dei personaggi di contorno (lo zio, lo strafatto) e soprattutto nella bella prova di Grant.

Apoffaldin 2/06/25 11:21 - 314 commenti

I gusti di Apoffaldin

Londra. Due attori disoccupati che condividono l'appartamento decidono di passare un fine settimana nella tenuta dello zio di uno di loro in campagna. Siamo nel 1969 ma soltanto qualche macchina e poco altro ce lo fa intuire. Il film sconta cali di ritmo, una regia che non incide e l'interpretazione a tratti non convincente di McGann. Molto bene invece Grant, che resta in testa così come Brown (soprattutto) e Griffiths. Molti momenti di buon umorismo e una sceneggiatura che mostra l'arguta intelligenza di Robinson rendono non inutile la visione. Stavolta è buono il titolo italiano
MEMORABILE: La "carota" di Danny; Amleto recitato sotto la pioggia.

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