Cemetery High - Film (1988)

L'idea non sarebbe nemmeno malaccio (un gruppo di pupattole decise a far piazza pulita degli uomini sporaccioni), ma il problema sta nel manico, ovvero in una pagliacciata che nemmeno la Troma più cialtrona; una sgangherata farsaccia demenziale più comicarola (ma non fa mai ridere) che veramente exploitation. Bechard mette in piedi una goliardata (con ben poche idee, come le trombette e il gong che anticipano le scene sex - non pervenute - e violence - scarse - già sfruttate da Reitman in Cannibal girls). Resta l'unto videotecaro spacciatore di film pedopornografici.

Le rime baciate son di rado casuali e quando lo sono, non resta che spezzare il polso al caso forzandogli la mano. Per l'endiadi vendetta-burletta Bechard starnazza “A Ferrara va bene” e sfotte il riotgrrrls-movie dandoci in pegno il proprio peggio pappagallando un'invereconda freddura di minuti 90 che lascia stecchiti e rialza le quotazioni della peggior Troma. Bando al romanticismo: Psychos in love proviene da un'altra vita (ed è tale la nostalgia di sé che lo autocita senza pudori). Per un Bechard che perde ogni vena ne troviamo una noi, con cucchiaio siringa e laccio al seguito.

Film addirittura disconosciuto dal regista e si capisce anche il perchè; non è infatti paragonabile ai suoi lavori precedenti, nemmeno ai peggiori, assomigliando di fatto alle più scarse produzioni di un Fred Olen Ray o di certi autori Troma. Troviamo infatti un gruppo di ragazze che si vendicano di molestatori e depravati vari, in uno spoof del cinema giustizialista-reazionario che promette sangue e sesso ma che in realtà - a parte qualche nudo e qualche fucilata - difetta di entrambi e presenta un'estetica da SOV. Non annoia troppo ma alla fine si salva solo la bella Thibeault.