Bridget Jones - Un amore di ragazzo - Film (2025)

Bridget Jones - Un amore di ragazzo
Locandina Bridget Jones - Un amore di ragazzo - Film (2025)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Bridget Jones: Mad About the Boy
Anno: 2025
Genere: commedia (colore)

Cast completo di Bridget Jones - Un amore di ragazzo

Note: Terzo sequel di "Il diario di Bridget Jones" (2001).

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La nostra recensione di Bridget Jones - Un amore di ragazzo

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lascia piuttosto perplessi, questa quarta incarnazione di Bridget Jones: l'aria perennemente svagata, scollata dal mondo reale, il sorriso di circostanza e insieme così naturale con il quale Renée Zellweger percorre l'intero film, accompagnata spesso da silenzi corredati da espressioni buffe, colpiscono. Bridget pare quasi in preda a strani allucinogeni che le permettono sì di esprimere imbarazzo in un modo del tutto personale, ma che a un certo punto si fa interminabile ripetizione; come se si assistesse sempre alla medesima scena, modificata solo dai diversi personaggi che ruotano intorno alla protagonista.

Richiamando il cast di sempre, con il recupero di quel...Leggi tutto Hugh Grant che aveva fatto sentire la sua assenza nel terzo capitolo, il film ci annuncia che il marito (Firth), conquistato da Bridget con tanta soddisfazione, non c'è più, ucciso durante una missione in Sudan. Sono passati quattro anni e lei di fatto è tornata ad essere Jones, non più Darcy; quattro anni nei quali ha capito che in fondo tra single e vedova la differenza sta solo nei termini; quattro anni passati senza aver più fatto sesso con nessuno dedicandosi totalmente ai figli, Billy (Knopf) e Mabel (Jankovic). Lavora come produttrice televisiva, esce con gli amici, ma sono proprio loro a farle notare quanto non possa pensare di trascorrere il resto dell'esistenza elaborando il lutto. Come da prassi si comincia con Tinder, senza grandi entusiasmi, ma il vero colpo di fulmine scatta con un atletico ragazzone conosciuto al parco, dove questi ha aiutato lei e i due figli a scendere da un albero sul quale si erano sciaguratamente arrampicati. Roxster (Woodall), questo il suo nome, è l'amore di ragazzo del titolo, che in quello originale fa impazzire Bridget ("Mad About The Boy").

Timida, incapace di gestire l'imbarazzo con cui si rapporta con l'altro sesso, la vedova sempre sorridente ma poco allegra a un certo punto si lascia andare, comperando al supermercato, in vista della serata in cui deve incontrare Roxster, una valanga di preservativi (non conoscendo le misure di lui...). La scena alla cassa, concettualmente stravecchia, evidenzia - al momento di pagare - la singolare gamma espressiva della Zellweger, indubbiamente dotata per l'approccio più comico (attuato pienamente solo nel sottovalutato secondo capitolo). E infatti tutta la parte occupata dalla relazione con Roxster è la più divertente, quella in cui si palesano in pieno le potenzialità del personaggio Bridget Jones.

E' il resto del film a convincere poco: da una prima fase di attesa, in cui forse troppo spazio viene lasciato al rapporto con i due figli, fino a una terza molto più sentimentale, occupata dall'imprevista relazione di Bridget con il professore dei suoi figli, Scott Walker (Ejiofor), decisamente più riflessivo, cresciuto e saggio di Roxster. L'avvicinamento avviene in modo molto più graduale e meno esplosivo, progressione naturale in direzione di un rapporto finalmente intenso e maturo, da non bruciarsi nel giro di pochi giorni. La cosa però si concretizza in un improvviso rallentamento nei ritmi che fa pesare la durata eccessiva del film (si superano le due ore), appesantendo eccessivamente un'ultima parte che sembra non finire mai, con continui rilanci superflui e una valanga di melassa sentimentale che porta a chiudere il film senza gloria, confermando come il personaggio funzioni ancora ma pure che la sceneggiatura (per quanto curata) non l'assiste quasi mai.

La palma del migliore (con un Firth che compare da fantasma solo per brevi istanti) se la guadagna ancora una volta Hugh Grant, che rinnova il suo Daniel Cleaver attempato playboy con l'ironia di sempre, assolutamente impeccabile in un ruolo nel quale si ritrova a meraviglia: ogni suo intervento racchiude quel savoir faire che ce lo indica una volta di più come l'elemento più spassoso e sdrammatizzante del lotto. Resta ai margini, certo, ma non appena entra in scena la illumina. Colonna sonora di buona presa, col momento più vivo sottolineato dalle note della "Modern Love" di David Bowie.

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Tutti i commenti e le recensioni di Bridget Jones - Un amore di ragazzo

TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/03/25 DAL BENEMERITO LEANDRINO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/03/25
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Leandrino 1/03/25 18:28 - 530 commenti

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Quarto capitolo per la storica Bridget Jones, qui stanca mamma di mezza età alle prese con la vedovanza e il rinnovato ottimismo incarnato da Roxster, un bel giovane con cui ritrova la passione. Ennesima operazione nostalgia, volta alla chiusura del cerchio e al richiamo degli affezionati; ma l'icona britannica è stanca e l'ingiunzione di "ritrovare sé stessa" (ovvero quella che non può più essere) pare una forzatura; oltretutto, dello "scontro" con la modernità (dating app, ecc) si perde ogni traccia, con la riproposizione della solita dinamica sentimentale. Per i fan.

Gabrius79 3/03/25 08:53 - 1507 commenti

I gusti di Gabrius79

Simpatico, ma fondamentalmente stanco quarto capitolo della saga di Bridget Jones che, complice anche la durata di oltre due ore, viene allungato a discapito del ritmo che va a fasi alterne. L'inizio non è così scoppiettante, poi la parte migliore con la conoscenza del ragazzo del titolo (un bravo Woodall), in cui finalmente la Zellweger dà il meglio di sé grazie alla sua indubbia simpatia. Più matura e meno brillante la parte con un buon Ejiofor, che nel finale viene fin troppo diluita per allungare il brodo. Hugh Grant invece diverte e porta una discreta ironia quando appare.

Js 9/03/25 07:52 - 26 commenti

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Magari non è vero cinema, ma il film riporta fra di noi la vera Bridget Jones, empatica e simpatica, e lo fa con un linguaggio tele-filmico dignitoso, padrone degli stereotipi e delle piccole emozioni. Chi ama Jones (come ancora la chiama il rugoso Daniel) può lasciarsi andare al flusso sereno delle situazioni, ai soliloqui e al "body language" genialmente inventato dalla Zelwegger che ha vinto due Oscar non per Bridget Jones ma che senza Jones forse non avrebbe vinto nulla. Perché? Perché Bridget è una forza irresistibile, uguale e contraria a ognuno di noi, parola di Issac Newton!
MEMORABILE: Il balletto casalingo su Modern love; I muscoli di Ejofor (rivalsa dei cinquantenni!); Il primissimo piano del piccolo Darcy che canta.

Caesars 2/04/25 16:01 - 3985 commenti

I gusti di Caesars

La "saga" di Bridget Jones giunge a un quarto capitolo assai stanco, che si limita ad affidarsi all'interpretazione di una brava Renée Zellweger (anche se migliori risultano i pochi inteventi di Hugh Grant). La sceneggiatura è un po' zoppicante e si trova a dover ricorrere a numerosi minuti di voce off per raccontare i pensieri della protagonista. Quello che le accade non è poi così divertente, anche se qualche sorriso ogni tanto riesce a strapparlo. In sostanza un prodotto non troppo entusiasmante, complice l'eccessiva durata, che comunque può essere visto senza grandi problemi.

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