Born to be blue - Film (2015)

Viene da chiedersi cos'abbia spinto Budreau a cimentarsi con un’icona come Chet Baker, specie dopo il raffinato Let’s get lost. Un tentativo imperfetto di mettere in scena la parte della vita del tormentato trombettista volta al recupero psicofisico da eroina, grazie al supporto di Jane e alla voglia di tornare sulla cresta dell’onda. Hawke fa del suo meglio per rendere credibile la musicalità e la tecnica di Chet, ma nell’insieme non si va oltre a un format attento al formalismo iconografico (a scapito della musica). Comunque prezioso per gli appassionati.

"Anti-biopic" è definito dal regista; in effetti il Chet Baker del film è ampiamente romanzato, per quanto sostanzialmente onesto. Sembra quasi inevitabile che i film sul jazz anneghino nel maledettismo, d'altra parte Baker offriva un vasto repertorio in materia, che Hawke interpreta con grande mimetismo e notevoli risultati. Anche la protagonista femminile, il cui personaggio è inventato sulla base di alcune delle compagne del musicista, offre una performance coinvolgente. Non male il "film nel film" e le scelte di fotografia, per quanto non originalissime, e la musica.