Blueberry - Film (2004)

Blueberry

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Tutti i commenti e le recensioni di Blueberry

TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/02/09 DAL BENEMERITO SUPERCRUEL
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Supercruel 11/02/09 18:06 - 498 commenti

I gusti di Supercruel

Tratto da un fumetto di Moebius, "Blueberry" è un goffo tentativo di mischiare il western di matrice classica con tendenze lisergiche, surreali e sciamaniche. L'idea è interessante, peccato che la realizzazione sia tutt'altro che soddisfacente, con una sceneggiatura inconcludente (flashback, tempi morti,...) e uno stile visivo da screensaver. Cast di livello ma la prova è incolore, anche se non disprezzabile in toto. Da cestinare.

Saintgifts 4/11/10 21:46 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

La tecnica, anche la più sofisticata, non serve a nulla se usata a sproposito e senza senso della misura (ma veramente vien da chiedersi possibile che il regista il montatore e altri addetti, non si rendano conto di quello che stanno facendo? Forse ci sarà un certo pubblico che gradisce). Peccato perché ci sono cose buone come la fotografia, le location... forse anche la storia poteva reggere, ma così è una faticata arrivare alla fine e poi ci si pente del tempo perduto. Bravi gli indiani, devono guarire un sacco di gente, ma con un po' di fumo...

Matalo! 18/10/11 08:38 - 1379 commenti

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Di sicuro candidato a sostituire la melatonina per conciliare il sonno, Blueberry ben poco ha del fumetto di Jean Gir, in arte Moebius, che molto prendeva dai western leoniani. Fumisterie lisergiche e un cast abbastanza notevole (tra cui i Lewis padre e figlia), tarantinismi, lambiccamenti di cinepresa ed un eterno finale il cui trip di peyote ricorda sia Il pasto nudo che 2001. In definitiva un tentativo di grandeur cinematografica che si rivolta contro se stesso e un bel tradimento alla fonte d'origine. Solo per i fan della Lewis (che si mostra nuda).

Buiomega71 10/04/12 00:54 - 3117 commenti

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Western surreale, tra cyberpunk e visioni lisergiche chappaquaiane, misto di schegge jodorowskiane e jarmushiane (molti i punti in comune con Dead man) e un finale che stà tra Il tagliaerbe e un delirium tremens con mostri insettiformi lynchiani in una terribile CG. Bellissimo l'incipt in camera della prostituta che va in fiamme, che sarà l'incubo ricorrente di Cassel. Kounen frena il suo delirio, regala immagini alla Godfrey Reggio e ridisegna un west fangoso e fiammeggiante tra Rodriguez e Leone. Allucinogeno e febbrile, ma non per tutti i gusti.
MEMORABILE: La Lewis che canta nel saloon "Danny boy"; Woodhead (nome omen) con la testa scalpata; La prostituta tra le fiamme e buco in testa; Madsen e il ragno.

Diamond 5/06/25 09:00 - 724 commenti

I gusti di Diamond

Western onirico e surreale che, malgrado la discreta idea alla base (e un approccio vagamente alla Jodorowsky), non riesce a cogliere nel segno. A causa di uno script poco centrato, una certa lentezza generale e svolte narrative poco convincenti. Anche le scene delle visioni vengono subito a noia a causa di bizzarrie lisergiche poco armoniose. Le bellissime ambientazioni e l'ottimo cast non possono bastare.
MEMORABILE: Juliette Lewis.

Jan Kounen HA DIRETTO ANCHE...

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  • Discussione Supercruel • 11/02/09 18:02
    Magazziniere - 49 interventi
    Tratto da un fumetto di Moebius, Blueberry è un goffo tentativo di mischiare il western di matrice classica con tendenze lisergiche, surreali e sciamaniche. L'idea è interessante, peccato che la realizzazione sia tutt'altro che soddisfacente, con una sceneggiatura inconcludente (flashback, tempi morti, ...) e uno stile visivo da screensaver. Cast di livello ma la prova è incolore, anche se non disprezzabile in toto. Da cestinare.
  • Curiosità Ciavazzaro • 5/11/09 15:56
    Scrivano - 5583 interventi
    Mila Jovovich fu la prima scelta per il ruolo di Maria,ma per problemi con altri progetti si ritirò.

    Fonte:Imdb
  • Discussione Buiomega71 • 10/04/12 10:48
    Consigliere - 27250 interventi
    L'incipt è un pezzo di cinema unico, la giovane prostituta, la camera in fiamme, la follia di Madsen, il volto della ragazza che brucia tra le fiamme con un foro di pallottola in fronte, ossessione/incubo che tormenta Cassel per tutto il film (ma il colpo di scena arriverà alla fine, con una sequenza da brividi cinematografici).

    Western cyber punk, viaggi lisergici che manco Chappaqua, splendide location e straordinari voli pindarici della macchina da presa.

    Kounen si "addolcisce" rispetto al furente e eccessivo Dobermann, regala immagini alla Godfrey Reggio, si immerge in visioni jodorowskiane, si avvicina al west cupo e fangoso (e sciamanico) di Dead man, cita il western di Leone e situazioni rodrigueziane,nonchè il peyote del fulciano I 4 dell'apocalisse grotte e cure mediche indiane e viaggi allucinatori sullo stile delle Ali della notte, in concomitanza con scenari naturali da mozzare il fiato.

    Purtroppo il film fallisce nelle visioni e nei viaggi lisergici, con una vomitosa CG (quanto fà male al cinema stà merda?), che sembra di vedere una versione da doposbornia del Tagliaerbe, tra mostri insettiformi lynchiani e viaggi psichedelici che durano un eternità, tra pixel e effetti da commoder 64.

    Tolta questa parte di puro delirio da Matrix dei poveri, il film guadagna solo come western "puro", tra la Lewis che canta nel saloon "Danny boy", il nero Woodhouse (nome omen) con la testa scalpata stile le vittime di Maniac, i deliri di Madsen che definisce "gli animali delle bestie, e gli uomini dei mostri" e vorrebbe essere un ragno, e i flashback della prostituta assassinata.

    Kounen non spinge l'acceleratore sulla violenza, ma ci regala un nudo full frontal in immersion della Lewis, con il pelo bello folto (ed è un piacere vederla recitare con papà Geoffrey).

    Bizzarro e allucinogeno, sbalestrato e ipnotico, ma non per tutti i gusti.
    Ultima modifica: 10/04/12 15:14 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 10/04/12 10:58
    Consigliere - 27250 interventi
    *Liberamente ispirato a Blueberry, il protagonista della celebre serie a fumetti di Jean Giraud (in arte Moebius) e Jean-Michel Charlier , nato nel 1963 sul settimanale Pilote, il film (che ha fatto scoprire a Kounen il fascino dello sciamanismo, facendolo incontrare con sciamani e esperienze lisergiche tra tribù in giro per il mondo e dove prendeva appunti per la sceneggiatura del film) rilegge il western in chiave visionaria e allucinatoria, mistica e psichedelica. La pellicola è tratta da due dei migliori albi della serie: La miniera del tedesco e Il fantasma dai proiettili d'oro. Il kolossal , coproduzione tra Francia, Spagna, Messico e Stati Uniti, ha richiesto quasi sette anni di lavorazione e un budget ragguardevole di trentasette milioni di euro.

    Fonte: Scheda di Ciak del film.

    "Se Michael Madsen recita il ruolo del tuo nemico, ti è nemico anche nella vita reale"

    Vincet Cassel dixit. Fonte: Ciak.