Il legame di sangue corre fra due fratelli poliziotti e il loro padre, sbirro in pensione affetto da Alzheimer. Il sangue scorre quando i due, convinti della colpevolezza del sospettato di un atroce delitto, lo picchiano a morte per farlo confessare, salvo scoprire subito dopo che l'omicida era un altro. Fanno sparire il corpo ma nessuna vanga può scavare tanto a fondo da seppellire i sensi di colpa... Più dramma familiare che thriller, un film sofferto, non del tutto convincente a livello di scrittura, ma di bella ambientazione e soprattutto ben interpretato dal pregevole cast.
Thriller poliziesco incentrato maggiormente sulle psicologie dei protagonisti più che sull’azione in se stessa. Il livello non decolla, anche se il cast ci prova, ma una sceneggiatura con diverse sbavature grossolane si rivela enfatica ed elementare. Anche le musiche faticano a dare suspence. Fotografia satura di blu per rendere la visione volutamente oscura, anche se i paesaggi brulli erano già sufficienti. Chiusura mediocre.
Le prima legge di Murphy dice che le catene della colpa attanagliano meglio se la tua dogmatica visione della giustizia che ti porta al peggio fa da lucchetto che le serra. Il film sembra voler lavorare scespirianamente sull'eroismo della letale imperizia, e a tratti il gioco gli riesce: la signorilità formale e la diligenza attoriale spaccano il minuto e bucano lo schermo, così come la ricercatezza umorale dice la propria. Il problema è che quest'ultima tradisce un essere troppo ragionata e schematicamente pianificata, rendendo tiepido e meccanico il film laddove avrebbe dovuto lacerare.
Teoricamente interessante, ambientato in una terra che possiede indubbiamente il suo fascino, il film dovrebbe essere un thriller psicologico e forse lo è; ma nonostante la bravura degli interpreti e le promettenti immagini iniziali, finisce per deludere le attese. Nulla aggiungendo e nulla togliendo alle molte opere di genere, si lascia guardare stancamente e con poca partecipazione.
C'è la famiglia alla base di questo dramma mascherato da thriller. I padri e le loro colpe, i fratelli lacerati interiormente da conflitti e sensi di colpa e i figli che i fardelli devono portarli appresso per sempre. Immersa in un clima umido e malinconico, la vicenda parte dall'omicidio di una ragazzina affastellando pezzi di mosaico che lasciano quasi sullo sfondo il crimine per concentrarsi sui dilemmi sconquassanti dei personaggi. Un'eccessiva linearità penalizza però il risultato complessivo.
MEMORABILE: "Sono stato sposato e sono stato solo... meglio stare solo".
Una vicenda sulla carta interessante, attori che conoscono il mestiere ma il tutto non si traduce in un film appassionante. Disturbano soprattutto la confezione spenta quanto a toni e colonna sonora e la vis drammatica, che mi è sembrata in più punti artificiosa, troppo teatrale. Lo stesso personaggio del padre o la verosimiglianza di Peter sono altre cose che andavano smussate.
L'assassinio di un'adolescente porterà il caos in una cittadina, specie quando verrà giustiziato l'uomo sbagliato, inutile capro espiatorio e soprattutto motivo di profonda crisi personale per un uomo di legge. Il film ha il merito di portare alla luce il tema degli errori di giudizio, quando questo è offuscato dal pregiudizio. Non male gli attori; il tutto non funziona però alla perfezione, poiché manca un po' di slancio narrativo.
Filo conduttore di questo thriller è la psicodipendenza e competizione di due fratelli nei confronti del padre ex poliziotto dai metodi crudeli e senza scrupoli. Ambientato in una gelida e grigia cittadina inglese, il ritrovamento di un cadavere scatena una sbrigativa furia giustiziera che ricalca gli atroci metodi perpetuati in passato. Permane nella narrazione lo schematismo dell'origine seriale a cui si ispira Murphy e una certa teatralità un po' pesante che però rende bene il dilemma morale e psicologico dei due detective. Finale affrettato.
MEMORABILE: I consigli dell'assassinato al suo assassino.
Noir senza un minimo di cuore e completamente vuoto nonostante il buon cast ai nastri di partenza. La sceneggiatura è ridotta all'osso e persino le parti investigative sono risibili. Dovrebbe essere una sorta di viaggio introspettivo alla ricerca della giustizia/vendetta ma si rivelerà un viaggio nei soliti clichè esistenziali. Non c'è pathos e non c'è suspense e nemmeno la fotografia, nonostante i paesaggi cupi, riesce a imprimere quella marcia in più che avrebbe giovato non poco a un prodotto del genere. Strong e Cox molto sottotono. Noioso.
Rivisto riconferma le impressioni del passato. D'atmosfera ma penalizzato da poca originalità e da uno script talvolta criptico. Bene Cox, come sempre, qualche scena suggestiva e belle location per un thriller che deve più a Nolan che a Eastwood. Mendes coproduce ma non è che cambi molto; un film già visto, che poteva puntare di più sul personale e percorrere strade diverse. Più che sufficiente; è praticamente poco più di un un decoroso direct-to-video.
Un efferato omicidio adolescenziale e la ricerca del colpevole di due fratelli detective molto diversi fra loro. Questo il prologo, poi la narrazione si dipana in maniera interessante e plumbea grazie a un'interessante fotografia. Il senso di disagio appare insistente e la figura del genitore malato la accentua. Propositivo il cast, con un Bettany sempre dannato.
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DiscussioneDaniela • 5/07/13 19:52 Gran Burattinaio - 5940 interventi
Visto oggi pomeriggio il trailer in tv:
"Dal regista Sam Mendez
Il nuovo Mystic River"
Il secondo è un giudizio opinabile, ma non ho capito cosa c'entra Mendez... forse passava là per caso durante le riprese
Dal 5 Dicembre 2013 in DVD e Blu-Ray per 01 Distribution.
DiscussioneDaniela • 4/02/14 15:54 Gran Burattinaio - 5940 interventi
Schramm, lo ammetto, non è raro che sia costretta a ricorrere a lumi webbistici di fronte al suo erudito chiosare, ma questa volta "tipedio" è rimasto oscuro... :o(
DiscussioneRaremirko • 30/08/18 01:05 Call center Davinotti - 3863 interventi
XD XD
Come scrissi in altri lidi due anni fa:
D'atmosfera ma penalizzato da poca originalità e da uno script talvolta criptico.
Bene Cox, come sempre, qualche scena suggestiva e belle location per un thriller che deve cose più a Nolan che ad Eastwood (c'è anche l'uccisione per errore, dai...).
Mendes coproduce ma non è che cambi molto; un film già visto, che poteva puntare di più sul personale e percorrere strade diverse.
Più che sufficiente; è praticamente un decoroso direct-to-video.
Non son più quello di una volta, non ricordavo di averlo già visto.
Spero che ti abbia aiutato a risolvere il mistero su Mendes, ok Daniela?