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La nostra recensione di Un'avventura

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se l'operazione ha meritato elogi e grande successo a Hollywood con gli Abba perché non doveva funzionare anche in Italia comprando i diritti di brani storici della nostra gloria nazionale Lucio Battisti (periodo Mogol, ovviamente)? E così rewind: si torna alla fine dei Sessanta per riportare quei classici nel loro ambiente naturale e se ne sfruttano i testi per impostare una storia facile facile di amore appassionato e tormentato. Protagonisti Laura Chiatti (Francesca) e Michele Riondino (Matteo), che reinterpretano con buoni risultati (specialmente nel caso di lui, che canta come immaginabile molto più di lei) dieci brani...Leggi tutto di Mogol/Battisti adattati alle diverse fasi della storia. I due si conoscono in Puglia, dove abitano, e si lasciano fin da subito, quando lei parte per Londra e ritorna dopo cinque anni con look rinnovato (non più rossa ma bionda) e la voglia di ricostruire qualcosa di importante con colui che ha già individuato come l'uomo della sua vita. Detto fatto, fino almeno a quando qualcuno a Roma la chiama per offrirle un buon posto all'interno di un'agenzia pubblicitaria. Nuova separazione? No: questa volta Matteo decide di accompagnarla e nella capitale troverà impiego come compositore ed esecutore di jingle pubblicitari. Intanto comprano casa e tutto parrebbe andare per il verso giusto: l'avventura (commentata durante il viaggio in treno attraverso il brano omonimo) li entusiasma, almeno fino a quando Matteo conosce Linda (Bilello), una collega, che "non è Francesca", non ha "occhi azzurri belli come i suoi", ma balla bene ("balla come sai"). Cominciano gli imprevisti d'amore mentre la storia (e con essa la regia) perde smalto e le canzoni si diradano con conseguenze spiacevoli. Fin lì una bella iniezione di brani trascinanti aveva saputo dare ritmo e vivacità all'azione: "Acqua azzurra acqua chiara" lasciata e ripresa, "Uno in più" in spiaggia, "Io vivrò senza te" fino alla citata eccellente rilettura di “Un'avventura” tengono alti i ritmi, rendono interessante una prima parte piacevole in cui si può anche apprezzare la buona prova recitativa di Riondino. Quando però si ricorre a canzoni meno note (per quanto al solito ottime) come "Nel sole nel vento nel sorriso nel pianto" (riproposta in ben tre occasioni diverse finale compreso) o "Il vento" si avverte presto quanto la regia s'incarti in una lentezza narrativa poco conciliabile con l'argomento e la spensieratezza del tutto. Il voler poi forzatamente utilizzare pezzi che si sposino alla trama costringe a lasciarne fuori alcuni di fondamentali ("Pensieri e parole", "Mi ritorni in mente", "Emozioni", "7 e 40", "Fiori rosa fiori di pesco", solo per citare quelli dello stesso periodo storico) favorendone altri di poco pregnanti come "Ladro" ad esempio (nello studio dell'avvocato per firmare le carte del divorzio), che Mogol e Battisti scrissero per l'Equipe 84. Perché poi si vede quanto salga di tono il film quando subentra la musica, pure se coreografata un po' goffamente come nel caso di "Dieci ragazze". Il lavoro sull'aggiornamento negli arrangiamenti e nella strumentazione ha ottime intuizioni e non sono certo le canzoni, il problema. Perché allora non intensificarne lo sfruttamento evitando di lasciare troppe fasi "scoperte"? Dopo un po' che non si canta la noia subentra a più riprese, ci si accorge della futilità delle situazioni, della banalità di molti dialoghi, di quello scarso entusiasmo generale che le musiche coprivano. Peccato perché nell'insieme il film avrebbe dalla sua location valide nel leccese, una buona fotografia, interpretazioni decorose, una sceneggiatura non certo virtuosistica ma nella norma... E' la regia a collegare male le situazioni e le scene in cui la prevedibilità di ogni situazione fatica ad appassionare. La terza diversa riproposizione del brano che dà il titolo al film è sui titoli di coda e la canta (bene) Diodato, presente anche in un cameo (è il musicista col cappello che rielabora una canzone di Matteo trovata in un cassetta alla casa discografica).

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Tutti i commenti e le recensioni di Un'avventura

TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/02/19 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/03/22
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Markus 18/02/19 08:11 - 3760 commenti

I gusti di Markus

Anni '70. Una bella ragazza, dopo alcuni anni passati in giro per il mondo, torna al paesello in Puglia dove ritroverà un suo vecchio spasimante. L'opera di Marco Danieli si divide tra un musical - sin dal titolo un omaggio a Battisti/Mogol - e una giovanilistica storia d'amore. La coppia Riondino/Chiatti (per l'occasione anche in veste di cantanti, con risultati quantomeno discutibili) sono così utilizzati per una messa in scena in costume anni Settanta di scarso valore che genera nello spettatore un drammatico tedio. Deludente.

Sircharles 21/02/19 18:03 - 104 commenti

I gusti di Sircharles

Da salvare solo il coraggio nel proporre un genere filmico storicamente poco praticato in Italia, un musical nel vero senso della parola, dove si canta e si balla a più non posso dall'inizio alla fine. Originalità che è però soprattutto debolezza per la pellicola: con i due protagonisti costantemente a... gole spiegate per intonare le canzoni di Mogol e Battisti, spesso vicende anche serie della loro vita scadono nel caricaturale, spingendo al riso più che alla commozione. Surreale la coreografica danza in tribunale il giorno della separazione.

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  • Curiosità Zender • 3/03/22 16:15
    Capo scrivano - 48842 interventi
    Quando Matteo (Riondino) propone a Francesca (Chiatti) di ascoltare un po' di musica, in camera, ha in mano un po' di 33giri. Il primo che le mostra (cita sempre solo i nomi dei gruppi, mai i titoli) è "Liù" degli Alunni del Sole (1978), il secondo è "E' lei" (1976) dei Cugini di Campagna (in entrambi i casi lei non sembra proprio soddisfatta)...

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    ... Il terzo invece (che finalmente la convince) è un disco dei New Trolls. Si tratta chiaramente di Aldebaran (1978), ma la copertina non è quella del 33 giri (ben diversa) e nemmeno il retro (non c'entra nulla). Pare invece quella del singolo Quella carezza della sera, anche se il titolo non compare e a destra sono stati aggiunti dei probabili titoli di canzoni. Che roba sarà mai? Una ristampa di "Aldebaran" di cui non si trova testimonianza? Un patchwork del grafico?

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