Beautiful things

Sinfonia anticonsumista divisa in cinque parti. Nelle prime quattro ascoltiamo le voci di chi lavora che ci raccontano il loro mestiere ed un pezzetto della loro vita. Nell'ultimo una coppia balla in un centro commerciale: i due sono finalmente liberi o ancora schiavi del "demone" degli acquisti? Contenuti a parte, il film si segnala per una colonna sonora creativa e di ottimo livello, in cui la cura per il suono (affascinante ed ammaliante) è strepitosa. Un film curioso ed interessante che, pur non di facilissima fruizione, merita la sua occasione.

Parabola semi-cronologica sugli oggetti di uso quotidiano; nati dal petrolio, imbarcati su (astro)navi container, testati e poi ridotti in cenere. Epopea eccentrica ma dal semplice concetto, che trova il pieno compimento nell'esaltazione formale e la cura per il dettaglio quasi maniacale; oggetti comuni e biografie uniche, evocate in luoghi nascosti del mondo a regolare le dinamiche invisibili del commercio e del consumo. Un film che interpreta i margini di una realtà con il linguaggio formale del confine: tra arte, cinema e sinfonia.