Una donna, in stato confusionale, vaga per le strade di Los Angeles. Sembra un fantasma e un fantasma la insegue: Dave. Ricoverata in una clinica, confiderà a un medico la sua follia d'amore. Potrebbe essere un tradizionale melò, ma la scelta vincente è quella di mostrare gli eventi attraverso lo sguardo della protagonista, che alterna momenti di lucido distacco ad altri di esaltazione paranoica. Questo regala al film sfumature ambigue, da "noir". Superba l'interpretazione della Crawford.
Curtis Bernhardt è un alchimista dei generi: impianta sul corpo esagitato del melò articolazioni noir (la chiave psicoanalitica, l'osmosi emozionale tra protagonista e ambienti, le luci espressioniste) e protuberanze horror (lo spettro della moglie morta, il lago e le nebbie gotiche, il titolo originale...): ne deduce un quadro psicotico convincente e profondo. Stupefacenti i due lunghi piano sequenza in soggettiva che addensano l'immedesimazione del pubblico, portandolo... davanti allo specchio! Maestosa la Crowford che rimpiazzò la Davis, rimasta incinta: nessun rimpianto. Febbrile.
Ricoverata in stato confusionale, una donna ricostruisce la propria storia di amore, gelosia e follia. Bernhardt fonde con maestria diversi generi: la trama melodrammatica è sviluppata secondo lo stile noir (analessi, ambienti empatici, rilettura della femme fatale, forti chiaroscuri) ma in un'atmosfera da horror onirico con spettrali risvolti gotici. Alcune soluzioni registiche, come le sequenze in soggettiva per farci immedesimare nella protagonista, sono davvero brillanti. Magistrale interpretazione di Joan Crawford.
Il titolo originale rende molto meglio di quello italico il senso di un film sospeso tra i generi melò e noir. La protagonista infatti è preda di una vera e propria possessione, non ricambiata, per il personaggio maschile e questo sentimento permea torbidamente tutta la storia che si segnala per il suggestivo comparto tecnico (la fotografia è eccellente) che sottolinea i sentimenti del personaggio, oltre che per la magistrale interpretazione della grande Joan Crawford.
Posseduta dalla passione, una donna precipita in una sindrome paranoica che altera ricordi e percezioni, conducendola a commettere azioni di cui non è pienamente consapevole... Melodramma in piena regola, interpretato al meglio da una regina del genere: Crawford riesce a rendere credibili i continui sbalzi di umore della protagonista, i suoi febbrili tentativi di riconquistare un uomo che non l'ha mai amata e che in fondo anche lei stessa non ama, infine la follia e la fuga nell'oblio. Convincente anche Van Heflin in un ruolo per lui inconsueto, regia esperta, fotografia di pregio.
Bel film che sonda l'animo femminile addentrandosi nei meandri della malattia mentale. Se ne Il romanzo di Mildred la protagonista era visceralmente legata alla primogenita, qui è totalmente succube di un uomo che la raggira a più riprese e vittima dei sensi di colpa. Encomiabile l'interpretazione della Crawford, non bella ma molto intensa e convincente, in parte il resto del cast. Finale esasperato, ma purtroppo sempre attuale.
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Bel DVD proposto dalla WB con immagini ripulite e restaurate, audio nitido (eng, ita, fra) e sub opzionali, il commento audio del dott. Drew Casper (?) e un piccolo ma gustoso speciale sul cinema noir! Per gli appassionati un acquisto obbligato.