Uscita di prigione, Angéle cerca un lavoro e un marito per ottenere l'affidamento del figlio. S'impone nella vita di Tony, pescatore ombroso e altruista, attivo nella lotta per i diritti dei lavoratori… La storia dell'una definirà le scelte dell'altro. Un'educazione sentimentale che trasforma il realismo sociale di certo cinema francese in rigore introspettivo, attenzione per i dettagli, rispetto per i personaggi in campo. Alix Delaporte, innamorata dell'amore, accende il documentarismo di passioni, fragilità, determinazione: libera i personaggi nell'elegiaco finale. Splendida Clotilde Hesme.
Bravissima questa Clotilde Hesme, per il modo in cui interpreta il realismo francese: nervosa, a disagio, trasmette questa sensazione allo spettatore attraverso un filo diretto. Alix Delaporte, dal canto suo, esordisce svicolando come può da tutta la retorica in agguato ma offre il fianco a qualche sbavatura (la figura del fratello e della ricerca del corpo del padre, ad esempio): ne risulta un cinema intriso di personaggi piatti (tutti quelli di contorno), talmente asciutto da riuscire desaturato persino al cospetto di una normale, grigia, vicenda di vita comune.
In Angele e Tony, tutta l'emozionalità è nascosta sottotraccia, quasi di rimando rispetto alla emozionalità, alle sensazioni principali che sono tutte nei volti e nelle espressioni degli attori. L'unico vero momento in cui il caldo dei sentimenti emerge nonostante "il mare in burrasca" è nel finale, molto bello, originale e soprattutto adeguato al resto del film.
Due anime diversamente uguali che si incontrano, per necessità o per solitudine, oppure solo per un po' di semplice e vitale calore umano in quella fredda, grigia e isolata cittadina di mare francese. Piccoli Dardenne crescono e questa pellicola ne è fulgido esempio. Disamina sociale, ma prima di tutto bellissimo affresco e percorso di formazione sentimentale che si sviluppa su due binari paralleli, salvo poi incrociarsi splendidamente in un rigurgito passionale sfociando in uno straordinario epilogo, di leggiadra ma intensa felicità.
La Delaporte esordisce nel lungometraggio come fosse la sorella Dardenne, con una storia di distanze solitudini e cauti approcci sentimentali. Una pellicola condita da qualche silenzio di troppo e da qualche mancata caratterizzazione; ma l'incredibile apporto dato dalla splendida Clotilde Hesme (una trasformazione a vista d'occhio, bravissima), chiusa e dal carattere respingente e quello più pacato e disilluso di Grégory Gadebois restituiscono al film una delicata parabola sull'amore che cambia le piccole (e grandi) cose in un mondo da vivere.
Dopo aver scontato due di carcere, Angèle ha bisogno di un lavoro e di un nuovo legame per riavere con sé il figlio, affidato dai giudici ai nonni paterni. Al suo annuncio matrimoniale risponde Tony, un marinaio dal carattere schivo... L'amore che si fa strada nonostante difficoltà e differenze caratteriali: tema classico qui trattato con toni riservati e reticenti come i suoi protagonisti. Anche se alcuni passaggi avrebbero avuto bisogno di un maggior sviluppo, un esordio registico promettente con uno stile che molto ricorda quello dei fratelli Dardenne. In parte gli attori, ottima Hesme.
MEMORABILE: Nella sequenza finale, il respiro del mare della Normandia
Lei è una donna in cerca di riscatto, lui un pescatore silenzioso che ha bisogno di capire; i due si conoscono per mezzo di un annuncio di matrimonio e insieme intraprendono una strada piena di incognite. Un film incentrato sui "peccati" ma orientato verso la redenzione umana, ricco di sottintesi, di gesti, di simboli. Peccato per il ritmo e soprattutto per le pretese di cinema autoriale, affondate dalla presenza stagliante di una Clotilde Hesme poco espressiva, oltre che troppo bella per essere vera.
Patrick Descamps HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Disponibile in edizione dvd dal 22/11/2011 per Cecchi Gori Home Video:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 5.1
DiscussioneRaremirko • 5/10/21 22:32 Call center Davinotti - 3863 interventi
Effettivamente per certi versi non così credibile (il protagonista, i rapporti di coppia, ecc.), l'opera ha dalla sua un buon senso del realismo ed una certa linearità registica che alla fin fine si rivela essere comunque un aspetto positivo. Breve, sintetico, minimale, fa parte di un filone di cinema francese (ambizioso, semiautoriale, abbastanza ricercato) che oramai è divenuto quasi un genere, una regola. La perfetta antitesi dei blockbuster Hollywoodiani.