Amore all'ultimo morso - Film (1992)

Amore all'ultimo morso
Locandina Amore all'ultimo morso - Film (1992)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Innocent blood
Anno: 1992
Genere: horror (colore)

Cast completo di Amore all'ultimo morso

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La nostra recensione di Amore all'ultimo morso

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il cinema di John Landis conosce negli Anni Novanta il decennio peggiore. Oltre a questo INNOCENT BLOOD basti pensare a brutture come THE STUPIDS, BEVERLY HILLS COP III o l’imbevibile BLUES BROTHERS - IL MITO CONTINUA. L'ex principe della commedia brillante, che mirabilmente in precedenza aveva saputo mescolare comicità e spettacolarità creando uno stile unico, negli Anni Novanta denota una crisi d’idee impressionante: INNOCENT BLOOD non è...Leggi tutto certo un'eccezione. Se per UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA il mix tra elementi horror e brillanti era ben dosato, la rielaborazione e attualizzazione del mito del vampiro fallisce miseramente. Fallisce perché Anne Parillaud (reduce dal successo di NIKITA di Luc Besson) non ha niente di così radicalmente diverso dai vampiri classici: non ha i canini, divora le carni invece che limitarsi ai due puntini sul collo, si riflette negli specchi, si reca in chiesa senza problemi; ma in fondo odia l'aglio, ama come sempre capita a tutte le eroine degli horror made in Usa, non sopporta la luce... Insomma, per rendere ancora accettabile il vampirismo al cinema è necessario uno svecchiamento più radicale, come quello attuato nello splendido IL BUIO SI AVVICINA, o nel VAMPIRES di Carpenter. Qui soggetto e sceneggiatura di Michael Wolk sono vacui, prevedibili e scialbi come i protagonisti (Anthony La Paglia e Robert Loggia su tutti) e Landis acutizza la sensazione con la sua regia di qualità ma distaccata, incapace di evidenziarsi in un solo buon momento. Così INNOCENT BLOOD appare come un film sciocco, che si trascina stancamente fino allo scontato finale. Tra asettici amplessi e un paio di “splatterate” di poco conto, occhi fosforescenti e ruggiti, si muore di noia.

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Tutti i commenti e le recensioni di Amore all'ultimo morso

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Undying 13/08/07 01:39 - 3807 commenti

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Dopo Un Lupo Mannaro Americano a Londra, John Landis punta la macchina da presa sui vampiri. E lo fa alla sua maniera, ammantando di fascino (ed ironia, mai estrema e sempre funzionale) la figura della vampira (la carismatica Anne Parillaud) e chiamando a fare brevi camei nomi (più o meno) noti in campo horror: da Sam Raimi a Dario Argento, da Tom Savini a Linnea Quigley; ci infila pure la porno star Teri Weigel. Il risultato finale è seducente, per via dell'erotismo di fondo che attraversa la pellicola e per l'insistita dose di violenza.

Lovejoy 22/12/07 22:42 - 1823 commenti

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Prima di dedicarsi ad uno spreco totale qual'è Beverly Hills Cop 3, Landis si dedicò anima e corpo a questa ennesima ripresa del vampiro, qui visto in chiave femminile e in sorta di giustiziere alla Charles Bronson. Infatti la protagonista uccide solamente i criminali, finendoli poi con un colpo di pistola al cuore. Violento ma ironico e anche erotico, con buoni effetti speciali e un cast eccellente. La Parillaud è bravissima e sensuale, LaPaglia è alla sua migliore interpretazione al cinema, Loggia è irresistibile. Da riscoprire.
MEMORABILE: La Parillaud che seduce e uccide Palminteri; la Seduzione del boss Loggia; il risveglio di questi; la scena d'amore tra LaPaglia e la Parillaud.

Ciavazzaro 26/07/08 12:02 - 4764 commenti

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Con una vampira molto sexy (la Parillaud) e un pericoloso capo-mafia diventato anche esso vampiro (l'ottimo Loggia) a causa di lei, Landis dirige un buon film di vampiri, con tutto quello che si può desiderare: ironia, sesso e morte. Da vedere anche per l'ottimo cast.

Il koreano 3/03/10 22:55 - 44 commenti

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Landis, a undici anni di distanza da Un lupo mannaro americano a Londra, ripropone la formula che lo portò di diritto nell'Olimpo dei registi di genere, realizzando una sanguinolenta black comedy sul vampirismo. Purtroppo il regista ha già da tempo perso il suo inconfondibile tocco artistico e in questa produzione si mostra ancor più confuso fra i cliché dell'horror (per niente sbeffeggiati, come suo solito) e le solite amichevoli apparizioni speciali (fra cui l'immancabile Franz Oz e l'italiano Dario Argento).
MEMORABILE: La scena conclusiva.

Daniela 8/03/10 15:28 - 13269 commenti

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Il paragone inevitabile con lo splendido Lupo mannaro americano a Londra, non può che essere penalizzante per questa variazione sul tema del vampirismo, coniugata al femminile e in stile revenge con tocchi fra l'ironico e il grottesco. Il film convince infatti solo a metà: è godibile ma poco grintoso e paradossalmente anemico consoderato il soggetto. Peccato perché Parillaud è una vampira molto sensuale e certi suoi duetti con La Paglia risultano intriganti, anche se poi il personaggio che resta più impresso è quello di Loggia, boss mafioso duro a morire. Gustosi i camei illustri.

Trivex 14/09/10 11:38 - 1818 commenti

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Sorprendente, seppur senza pretese di confronto con l'ingombrante lupomannaro londinese. La vampirAnne è molto particolare, sensualissima quando seduce con il suo sorriso sincero, oppure quando cammina nuda tra la calda luce delle sue candele. Ma il mostro è pronto a nutrirsi, con ironia e cinismo, giustizia e crudeltà. Non così innocuo, alla fine sesso e sangue sanno agitarsi con dovizia e ci si diverte parecchio. Un film che intrattiene, ed il tempo passa velocemente, con pochi pensieri, ma tra questi, ci sono pure quelli d'amore.
MEMORABILE: Adesso ho più bisogno di questo, che di sangue!

Tomastich 14/10/12 19:20 - 1261 commenti

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Landis è sempre stato capace di portare su grande schermo tematiche "classiche" in forme quasi "progressive". Qui il tema del vampirismo è solo una facciata per inscenare un mafia-movie abbastanza leggerino. Il protagonista LaPaglia è una brutta copia di Bill Pullman (mischiato a DeNiro), La Loggia invece è sempre sopra le righe (e non è un demerito), mentre la Parillaud è interessante solo quando viene... castigata!

124c 8/01/15 13:00 - 2991 commenti

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John Landis torna ai film dell'orrore e lo fa con uno stile ancor più grottesco e comico, scegliendo l'ex-Nikita Anne Parillaud come sexy vampira che si nutre di mafiosi. Si ride nero, anche grazie al caratterista Robert Loggia, il quale disegna un mafioso trasformato in vampiro "da ridere" che sembra uscito dalle pagine di Alan Ford. Non male la prova di Anthony LaPaglia, che ha una scena d'amore con la Parillaud un po' sadomaso. Notevoli i camei di Frank Oz, Dario Argento e Sam Raimi. Bell'omaggio ai film horror, specie a quelli di Dracula.

Pumpkh75 15/11/17 15:24 - 1885 commenti

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Un ottovolante: dal mordi e fuggi punitivo alla caccia quasi ferina, è un incantesimo che amalgama due emisferi apparentemente opposti come mafia movie e vampirismo mantendendosi inaspettatamente consistente e spumeggiando nello scontro tra la birichina Anne Parillaud e l’arrogante boss Loggia (eccezionale). Landis ha un gran senso del ritmo cinematografico e lo si nota anche in quasi due ore, il cast è da estasi e la fotografia notturna ma passionale di Mac Alhberg una ciliegina. Applausi e ancora applausi, avrebbe meritato più gloria.

Minitina80 22/12/19 08:46 - 3208 commenti

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Una curiosa mescita cinematografica di horror, mafia e commedia a cui Landis riesce magicamente a dare una tessitura omogenea. In prima linea troviamo dei vampiri, maneggiati senza saturare la visione riuscendo a calarli adeguatamente nella storia. Il film può contare, inoltre, su un discreto ritmo e una tecnica sopraffina, espressa da una fotografia sfavillante e da riprese semplicemente belle da guardare. Tra citazioni e comparsate d’eccezione il gradimento dell’appassionato aumenta, sebbene l’intrattenimento sia comunque garantito.

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Hiphop 20/02/20 10:03 - 63 commenti

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La Parillaud vampiro sexy entra in contatto con il mondo della mafia italo-americana. Irrisolta farsa grottesca dell'ormai ultimamente piuttosto decaduto ex grande Landis. Pur spogliandosi con ammirevole frequenza e mostrando grazie davvero notevoli, la nostra eroina non riesce a risollevare le sorti un pasticciaccio brutto e confuso. Oltreché, ahimè, piuttosto noioso.

Lupus73 3/06/20 21:26 - 1599 commenti

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Landis dopo aver diretto il licantropo del secolo si dedica ai vampiri e lo fa sempre alla sua maniera, con discreta originalità e molta ironia. Protagonista è una vampira, giovane e seducente che decide di dedicarsi alla mafia italoamericana, come preda; già questo è piuttosto bizzarro e potrebbe divertire. Nonostante la buona produzione il risultato non è dei migliori, complice una sceneggiatura piuttosto piatta che tende a stancare, una durata eccessiva, con parti superflue, e nessuno spunto particolarmente brillante. Vale la pena rivedere il lupo mannaro...
MEMORABILE: Le citazioni cinefile: i mafiosi che guardano in tv i vari Dracula (Hammer, Universal) e altre.

Herrkinski 5/07/24 16:13 - 8701 commenti

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Se questo ritorno alla commedia horror di Landis non può competere col suo classico Lupo, è solo per la grandezza di quest'ultimo; preso a sé, infatti, è un bel film, a partire dal cast di italo-americani, eccellenti nelle parti dei mafiosi (su tutti il gigioneggiante Loggia, spassosissimo) fino alla fascinosa vampira Parillaud - reduce dal successo di Nikita - e al cast di contorno, con alcuni cameo gustosi. Lo splatter non manca e gli SPFX in generale sono davvero notevoli; pure a livello d'azione e umorismo non ci si può lamentare, anche se la durata è forse un po' eccessiva.
MEMORABILE: Il vampiro che si disintegra in ospedale; Macelli-vampiro infuocato.
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  • Curiosità Undying • 18/12/07 20:25
    Comunicazione esterna - 7568 interventi
    Pellicola poco apprezzata, anche se in realtà si attesta sul livello di un Lupo Mannaro Americano a Londra (1981) per via di un impianto grottesco ed ironico, venato dall'immancabile vena horror (qua a farla da padrone sono i vampiri).

    La curiosità è che Landis ha chiamato a raccolta, per brevi comparse, un numero cospicuo di figure importanti (a vario titolo) per il cinema.

    Dopo Scusi, lei è Favorevole o Contrario? diretto da Alberto Sordi nel 1967, nel quale Dario Argento ricopre una particina in veste di prete (ma al film il regista ha dato il suo contributo come sceneggiatore) bisogna aspettare questa pellicola perché il cineasta romano partecipi (in un brevissimo ruolo) come attore in un film. Argento fa qua la parte di un infermiere...

    Altri significativi autori chiamati a fare un breve cameo: Tom Savini, Steve Johnson, Sam Raimi, Linnea Quigley, Rick Avery e la pornostar Teri Weigel.