Lo scienziato americano che accompagna Maboul nella spedizione al Polo è un cow-boy, e si chiama "Bluff-allo-bill": un Méliès sorridente ci consegna, nel 1912, il suo testamento artistico, trenta minuti di grande cinema. Futuristica e fiabesca, la sua opera più variegata e complessa a livello di scrittura, di ambientazioni, di effetti: un'avventura pionieristica sospesa tra realtà e sogno che è il magnifico saggio finale della poesia e della tecnica di un pioniere della cinematografia.
MEMORABILE: Il lento volo della mongolfiera-astronave in mezzo a costellazioni e pianeti. Il Gigante delle Nevi che emrge dal sottosuolo fumando la pipa!!
Dopo la luna e l'impossibile, ancora un viaggio all'insegna della meraviglia, ma reinterpretata con una narrazione più complessa come Méliès aveva maturato negli ultimi anni. La grande corsa al polo nord è sì occasione per uno strabiliante attraversamento del cielo, con pianeti e costellazioni, o per l'apparizione di un gigantesco uomo delle nevi, ma anche spunto per gustosi appunti umoristici, dalla composizione internazionale della spedizione all'irruzione delle suffragette e delle loro rivendicazioni. Da vedere.
L'ho trovato molto inferiore ai "viaggi" precedenti, per colpa di una tonalità esageratamente buffonesca (le suffragette ciccione, i delegati asiatici un po' tonti, il gigante con la pipa, gli scienziati che s'attaccano all'ago magnetico in stile Gardaland) e di lungaggini (in varie fasi del volo non accade nulla). Resta (ma non sempre) la magìa degli scenari. Uno degli ultimi film di Méliès, che chiuderà la Star nel 1913.
Dopo la luna, George Melies racconta la conquista del polo nord ed ancora una volta meraviglia per per l’ariosa fantasia delle sue invenzioni visive e per il contrappunto tra avventura e ironia tipica dei suoi cortometraggi, stavolta declinata in chiave farsesca. Grandi effetti speciali che strabiliarono verosimilmente gli spettatori dell’epoca ma anche personaggi ben caratterizzati di un opera visivamente appagante.
Il cortometraggio risente molto dello spirito dei bellissimi romanzi di Verne, raccontando di una spedizione verso il Polo Nord. Nonostante sia uno degli ultimi film di Méliès, si sente ancora una voglia di meravigliare e stupire con un tocco ironico (la donna che cade dalla mongolfiera ed esplode!). Notevole il viaggio tra le costellazioni dello Zodiaco trasfigurate in mostri quasi omerici, geniale l'apparizione dell'ago magnetico. Consigliato insieme Il viaggio nella Luna e a quello nell'impossibile.
MEMORABILE: Il mostro con la pipa.
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