Uno dei tanti film che vedono protagonisti Le Charlots, gruppo comico francese ridotto a quattro elementi (nonostante il titolo italiano). Sono quattro dementi che imperversano sulla scena sospinti da musichette allegre che contribuiscono a velocizzare l'azione seguendo tecniche care alle vecchie comiche. Fin dai titoli di testa capiamo l'impostazione, con i nostri quattro eroi che si svegliano a vicenda saltando, correndo sui tetti e via dicendo. Quando perdono il lavoro in fabbrica festeggiano a champagne col boss (esempio di gag stiracchiatissima che denota colpevole mancanza di misura) e cominciano ogni tipo di mestiere; e qui si comincia a intravedere qualche potenzialità, nel gruppo:...Leggi tutto l'alternarsi di minisketch ognuno con protagonista un "matto" dà ritmo e diverte. Chi porta in giro casse di bibite, chi distribuisce volantini, chi vende case... Finché insieme decidono di aiutare un ristoratore loro amico (Galabru), minacciato dall'apertura di un ipermercato a due passi (il direttore è Michel Serrault). Cominciano le ruberie bizzarre e ancora si evidenzia la differenza che intercorre tra i momenti riusciti e quelli che hanno l'ingrato compito di riempire le pause. Il finale purtroppo è in calando e lascia l'amaro in bocca assieme alla sensazione di aver visto una grossa sciocchezza. Eppure la comicità slapstick ha ancora qualche cartuccia da sparare.
I 5 matti, giovani ragazzi protagonisti di una serie di avventure negli anni 70, sono questa volta alle prese con il direttore di un nuovo supermercato che ruba i clienti a un amico. La trama è poco importante e serve solo ad accompagnare una valanga di scenette comiche in stile francese: da mirabolanti acrobazie motociclistiche ad altri tipi di incidenti, una comicità perlopiù di tipo fisico-dinamico, come una versione alternativa delle vecchie comiche in bianco e nero certe volte in grado di stupire, altre di far annoiare. Particolare.
Nei primi Anni Settanta ebbero un periodo d’oro Les Charlots, prima cinque, poi quattro, compari comici. Qui aiutano un negoziante nell’ìmpari lotta contro un supermercato, ottenendo, con una certa fatica, la vittoria finale. Abbastanza divertente, anche se il meccanismo umoristico, a metà film, perde molti colpi.
Les Charlots riuscirono per un certo periodo a divenire familiari anche a noi bambini italiani deli Anni Settanta; erano i matti e non certo dei cantanti per noi. Ma quante risate! Rivisto oggi, questo "Le gran bazar" mantiene una leggerezza invidiabile, mentre il tema del centro commerciale che fagocita il piccolo alimentari meriterebbe un remake, se non altro per la simpatia con cui affronta un tema ben attuale. Ritmo e azione clownesca, con echi di cinema muto e sana anarchia. Galabru e Serrault sono i nomi più noti (da queste parti).
Infantile, con un pugno di protagonisti dediti all'isteria comica tutta francese; era uno dei cavalli di battaglia del dopolavoro cinematografico dell'Arsenale di Venezia. Curioso che l'arrivo al supermarket sia scandito dalle note dell'Uomo dell'armonica di Morricone. Segno dell'ammirazione che hanno in Francia per C'era una volta il west.
Film di un gruppo francese (Les Charlots) molto popolari negli Anni Settanta, protagonisti di alcuni film di grande successo commerciale. Sebbene abbia alcune ingenuità, il film appare tutt'oggi molto godibile, specie per la padronanza degli intepreti con una comicità molto fisica e quasi da cartone animato, che si rifà alle migliori esperienze del cinema comico muto. Il film perde a volte ritmo, ma è nel complesso molto godibile.
Commedia surreale e decisamente molto “alla francese”, sicuramente avanti anni luce da quella italiana di quel tempo, ma più che altro perché il tema trattato (e cioè la grande distribuzione che appassisce la piccola) è un fatto che stiamo vivendo in Italia oggigiorno. Questo ci suggerisce quanto la Francia in fondo è stata pionieristica in questo settore. Detto ciò, il film diverte, ha ritmo (ed è cosa rara nei film francesi!), merito senz'altro del cast ben amalgamato.
Riecco gli sciroccati, qui alle prese con un supermarket che minaccia il negozietto dell'amico. Il grande magazzino permetterà loro di scatenarsi in varie gag, dove romperanno cose, infastidiranno i clienti e faranno impazzire il proprietario, trasformando tutto in un gioco. Anche qui, l'odore acre della cretinata si sente, ma questi pazzoidi surreali riescono comunque a rendere il tutto piuttosto piacevole, grazie anche alla loro innata naturalezza nel fare cose assurde, quasi si trattasse di gesti comuni. Non male.
MEMORABILE: Per coglierli sul fatto, il pelato si infila una testa di mucca, con prezzemolo nelle narici, la appoggia su un piatto e attende; L'asta assurda.
Ritrovato per caso in un cestone di offerte, l'ho preso (più per i miei ricordi di bambino) e l'ho rivisto. Mi ha sorpreso come questi cinque scansafatiche fuori di testa facciano ancora ridere. Grande anche il loro amico droghiere Michel Galabru. Nonostante l'età del film si è divertita anche mia figlia.
Molto divertente, siparietti comici a non finire, qualche gag scontata ma in minima parte. Inossidabili gli attori, sempre pronti a creare disagio ad altri. Buona anche la trama, perfetta l'ambientazione nel grande supermercato. Tutti gli attori sarebbero stati eccellenti partner per un Peter Sellers in stile Pantera Rosa.
MEMORABILE: La rapina al supermercato, le corse in moto.
Divertente, comico in maniera primitiva, surreale come solo i francesi, ottimo e gradevole... ma profondamente "triste", appena ci si accorge che, per quanto apparentemente assurda, la fiaba ci sta raccontando la storia vera e concreta (come capita agli adulti che guardano il primo Fantozzi). L'idea che si potesse "vivere" dentro a un supermercato fu poi usata in uno spot di Woody Allen. Bellissimo: da rivedere e da ricomprare. Profetico.
MEMORABILE: I matti nascosti "dentro" il supermercato. Come riempire un carrello. Come convincere le clienti. La scelta finale del negoziante.
Claude Zidi HA DIRETTO ANCHE...
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L'ipermercato francese in cui venne girato il film è a marchio EUROMARCHE', che venne poi assorbito da CARREFOUR nel 1994, decretandone la fine del marchio nato nel 1968.
Ovviamente EUROMARCHE', non ha nulla a che fare con il nostrano (ed anch'esso chiuso) EUROMERCATO.
Les Charlots (da noi "I cinque matti") furono un gruppo, dapprima musicale e poi di attori, che godettero buona fama in patria e che ebbero un discreto successo, negli anni '70 anche da noi. In Italia giunsero i loro primi nove film, sui quindici girati in totale.
In quegli anni in Francia ci fù il boom della grossa distribuzione che causò non pochi problemi ai piccoli commercianti confinanti.Anche in Italia anni dopo sul modello francese il fenomeno si diffonderà stabilizzandosi ai giorni nostri dove sta ritornando di contrasto a questo fenomeno l'opzione catena discount fenomeno che era esploso agli inizi anni '90.