Le location esatte di "Macchie solari"
27 Aprile 2009

Non ha la corerenza dell’Etrusco uccide ancora, ha molti difetti di sceneggiatura, spesso pare addirittura un po’ buttato lì, ma Macchie solari resta ancora, per molti, un ottimo thriller all’italiana, firmato da quell’Armando Crispino che tanti rimpiangono come regista di genere e che qui ha saputo creare un thriller solare insolito e con diversi punti di forza. A cominciare da alcune location, naturalmente. Stimolati dall’utente Puma, che aveva segnalato le incongruenze relative alla “casa” di Ray Lovelock, io e Ellerre ci siamo messi al lavoro per chiudere una volta per tutte ogni questione.

Davvero sono le macchie solari a provocare l’epidemia di suicidi che si sta diffondendo pericolosamente? Intanto vediamo un anziano signore che, messosi un sacchetto di plastica in testa, si lancia nel Tevere tuffadosi dall’isola tiberina. La sagoma del ponte Cestio, dietro, non passa inosservata: Ellerre infatti non ha problemi a individuare il luogo esatto. Titoli di testa conclusi si passa a Piazza San Pietro, dove incontriamo subito la rossa Betty Lennox (Gaby Wagner) che lì vende depliant. Location ovvia che mostriamo come accompagnamento e per far capire il momento in cui nel film si vede la spesso citata (da chi accenna alle location di questo film) piazza San Pietro.

Dapprima Betty, poi anche la protagonista Simona Sanna (Mimsy Farmer) prenderanno il taxi nella stessa piazza, e sempre accompagnate da padre Lennox (Barry Primus), che non a caso rivivrà in flashback il primo viaggio con la sorella Betty. Dovremmo in teoria essere dietro a San Pietro, seguendo i movimenti di Betty, mentre invece siamo in piazza sì San Pietro, ma San Pietro in Vincoli! Ripresa dal basso e dall’alto, la graziosa piazza diventa quindi il posto ideale in cui prendere un taxi accompagnati da una bella ragazza.



La prima volta che vediamo questo moderno comprensorio è quando Edgardo (Ray Lovelock) vi ci accompagna di notte in auto Simona. Le forme “argentiane” dei palazzi attirano subito l’attenzione dello spettatore, che lì vi vedrà ambientare più e più scene, dal momento che nello stesso luogo abita anche il padre (Massimo Serato) della protagonista. Si può dire che sia la location principale del film, e per trovarla ci è voluto tutto l’intuito di Ellerre, specialista romano con alle spalle decine di ritrovamenti impossibili. Aveva giudicato che potesse trattarsi di abitazioni sulla Cassia,


Betty Lennox, è già l’ora di scomparire di scena! La bella rossa, amica di Simona (e soprattutto del padre, di Simona), viene ritrovata cadavere una mattina presto su di una sdraio, la pistola in mano. In attesa di scoprire i responsabili, a noi non spettava che ritrovare il punto esatto in cui si trovava la sdraio con la vittima. Che fosse Ostia era evidente, solo che ovviamente a noi questo non bastava. Si legge “NETA” sul corpo dell’edificio sulla spiaggia, in una inquadratura. Poi infine, in una scena notturna, il nome completo in lontananza: “Vecchia Pineta”. Lo stabilimento esiste ancora, quindi trovarlo non è stato certo difficile. Siamo sul Lungomare Lutazio Catulo, di fianco a Piazzale dell'Aquilone.

Che fossimo a Roma era già evidente, ma Crispino, non contento, ci dà dentro con le location “da cartolina” e ci mostra Simona prendere il taxi in Piazza di Spagna. Il mezzo, dopo averla caricata, passa sotto all’inconfondibile scalinata di Trinità dei Monti. Si proseguirà più tardi con l’incontro tra Simona e padre Lennox, i quali discorreranno amabilmente (anche se con una certa energia) all’ombra del Pincio, mentre la telecamera inquadra la sottostante Piazza del Popolo: altra location romana classica, con panorama. Giusto inserire anche queste senza dar comunque loro troppo risalto.

Luogo centrale nel film, l’obitorio dove Simona avrà i suoi incubi, verrà quasi violentata e dove incontrerà padre Lennox, è situato all’ombra del cimitero del Verano, a Roma, dove oggi c’è l’università di medicina. Altro luogo riconoscibile con una certa facilità (senza contare che su un autobus si legge Piazzale del Verano...). Ad ogni modo un’altra location molto importante, nell’economia del film, anche se esternamente viene ripresa in un’unica scena. Il luogo è, come detto, piazzale del Verano a Roma.

Molteplici inquadrature, nella casa di Edgardo. Cominciamo da quando questi si affaccia da un’impalcatura di fianco alla chiesa di Sant’Agnese in Piazza Navona per scattare foto. Da lì vediamo passare sotto Simona, che saluta l’amico attendendo che questi scenda. Considerato che le inquadrature dell’impalcatura si ripetono più volte nel film e anche da punti diversi, trovare il punto esatto non è stato certo un problema. I primi problemi sorgono semmai quando ci accorgiamo che Edgardo e Simona entrano da una porta vicina, che è quella dell’ambasciata brasiliana. D’accordo, accettiamo pure che l’entrata sia un po’ spostata, rispetto all’impalcatura, niente di male. Ma come spiegare invece il fatto che quando i due piccioncini amoreggiano le riprese dalle loro finestre non corrispondano affatto al luogo in cui sono posizionati porta d’entrata e impalcatura? Siamo proprio in un altro lato della piazza, dove una palazzina perpendicolare a quella a fianco della chiesa ospita la gran parte delle scene della coppia: è da una finestra di questa palazzina che vediamo la chiesa di Sant’Agnese orientata in modo diverso da quanto ci saremmo aspettati. Da qui si capisce immediatamente l’imbroglio. Da un’altra finestra (con ringhiere) vediamo la piazza mentre i due sono distesi a letto ad amoreggiare, da un’altra scorgiamo ancora una prospettiva diversa della chiesa, da una terza una terza vista e da una quarta una quarta (presa da un fianco “inedito” dell’edificio). In più, all’ultimo piano, si riconosce la veranda dove Edgardo si intrattiene piacevolmente con la vecchia zia e invita Simona a cena, mentre su una torretta ancora superiore incontriamo la doppia finestrata con eccezionale vista sulla piazza al cui interno siamo quando Simona sfoglia le foto di Edgardo. In pratica per il film dev’essere stata affittata la palazzina intera, considerati i sei diversi punti di vista differenti! Curioso allora che non si sia voluta utilizzare per onestà almeno l’entrata corretta! Quando poi nel finale padre Lennox raggiungerà Edgardo sull’impalcatura ecco comparire una veranda “falsa”, posizionata sotto l’impalcatura stessa ma soltanto simile, alla veranda utilizzata fino a quel momento. Per forza: l’impalcatura sta da tutt’altra parte della piazza! Ci è voluto di nuovo Ellerre per sviuluppare gli interessanti spunti di Puma e ricostruire i molteplici punti di vista del film!

C’è qualcosa di losco tra il padre di Simona e il portiere del loro stabile, ma cosa? Sarà da vedersi. Intanto osserviamo i due scambiarsi dei soldi in valigia tra gli alberi di un giardino. Sullo sfondo si intravede la forma di una torretta di un castello, facilmente riconosciuto come Castel Sant’Angelo dal solito Ellerre (che aveva raccolto un assist di Puma). Con un breve studio della posizione si è potuto ritrovare il punto esatto in cui i due loschi figuri si incontrano.

Di notte, appeso con una cinghia in bagno: pare ancora un suicidio forse, ma... Di fatto il giorno dopo Simona, che aveva ritrovato il cadavere del pover’uomo, è davanti al commissariato di polizia (visibile la targa) assieme a padre Lennox e alla vedova del portinaio. I tre discutono in Piazza di Campitelli (la piazza l’ha individuata Ellerre, chi se no, e non è dato sapere se lì ci fosse un tempo davvero un commissariato). Dopo un paio di minuti Lennox e Simona se ne vanno dirigendosi verso via Montanara.

Se il film si guadagnò un bel VM18 lo si deve probabilmente anche alle terribili foto di torture e malformazioni (in bianco e nero) esposte al Museo Criminale dove Simona raggiunge l’amica Danielle (Angel Goodwin), lì a raccogliere macabri spunti per i suoi futuri lavori da arredatrice/scenografa. La scena è molto lunga, anche perché Simona poi scenderà ai piani inferiori della costruzione, dove scoprirà statue di cera di celebri assassini e altre amenità. Ciò che ha portato a riconoscere il posto è la chiesa (non molto visibile, a dire il vero) fuori dalla finestra dietro a Danielle: si tratta della chiesa dell’Eur per eccellenza, già vista in film come Tenebre. E’ la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che si vede alla fine di Corso Europa. L’edificio in cui le due stanno è quindi all’altro capo di Viale Europa, ovvero in Piazzale degli Archivi, dove incontriamo oggi l’archivio di Stato. E’ lì dentro che vennero girate in realtà le scene, e ache se le finestre non hanno più quelle strane decorazioni in ferro, ancora si riconoscono, sulla sinistra di alcuni fotogrami, le caratteristiche colonne squadrate dell’edificio di fianco.

Nessun dubbio per l’autodromo: quando Edgardo indossa i panni del corridore professionista e lo ritroviamo in auto sulle curve di un circuito è lui stesso a dirci dove siamo: a Vallelunga, ovvero all’autodromo già visto anche in altri film perché il più vicino a Roma. Basta osservarlo dall’alto per riconoscere almeno un paio delle tipiche curve che lo compongono: sono loro! Quando poi vediamo Simona incontrare di nuovo Danielle, ma questa volta all’aperto, in una piazza, Ellerre ci dice che le due sono al suggestivo Campo’ De Fiori, poco davanti alla statua di Giordano Bruno (di cui si vede il basamento).

Ennesimo incontro tra padre Lennox e Simona. Questa volta alla ragazza (dal fare un po’ schizofrenico, va detto) piglia il ghiribizzo di confessarsi. Padre Lennox si trova un po’ spiazzato, poi però accetta e l’accompagna in chiesa. Quale chiesa? E’ ancora Ellerre a togliere le castagne dal fuoco: la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, in Piazza della Consolazione. Quando i due si allontaneranno da essa, si avvieranno lungo via della Consolazione (giusto se non s’era capito di cosa parliamo...)

Ce lo si chiede quando vediamo uscire l’inquieto prete dai suoi alloggi per apparire in una piazza romana non certo facilmente riconoscibile. Per questo Ellerre è partito da una scena immediatamente successiva, che mostra la vicina (almeno nel film) Piazza Farnese, più facilmente individuabile. Scandagliata la zona nei pressi, il nostro è arrivato a intercettare anche Piazza della Quercia. Dal portone del Consiglio di Stato padre Lennox per l’appunto si affaccia, e la location è confermata da un’inquadratura interna, che ci mostra la vicina cupola di Sant’Andrea stagliarsi sul fondo. Lì siamo, in piazza della Quercia.


Le indagini portano padre Lennox in contatto con zio Lello (Carlo Cattaneo), lo zio di Simona che pare sapere qualcosa di importante e che sta a Firenze. Padre Lennox lo incrocia all’uscita di casa e gli annuncia amabilmente che andrà con lui a Firenze. I due partiranno su di un maggiolone bianco e cominceranno con l’uscire da Roma passando per un po’ di vie strabattute dai turisti. Non tutte, però, tanto che nella prima tavola si è scelto comunque di mostrare un paio di luoghi non troppo turistici: il primo è un palazzo insolito in via della Letteratura all’Eur, il secondo è Piazzale Ugo La Malfa, che avevamo incontrato già nell’episodio sordiano “First aid” dei Nuovi mostri. Arrivati a Firenze i due percorreranno il lungarno che li porta verso il celeberrimo Ponte Vecchio e, dopo un breve ricordo dell’alluvione di Firenze, si ritroveranno nella casa dello zio, che scopriamo essere nientemeno che a Piazza San Giovanni, sotto il campanile di Giotto! Non esattamente una residenza da poveracci, insomma. Sono stati inseriti in tavola sia il palazzo che la vista dalla finestra, per avere un panorama completo del viaggio a Firenze, col quale chiudiamo il nostro giro nel film di Crispino.
La conclusione, va detto spettacolare e assai particolare nella sua messa in scena, ci riporterà in Piazza Navona, in una delle tante “residenze multiple” del buon Edgardo (forse è meglio chiamarlo Edgar, come nella versione americana...)
Testi: Zender - Foto: Streetview
ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI ZENDER E ELLERRE (con l'aiuto di PUMA)
27 Aprile 2009 04:55
27 Aprile 2009 05:47
Tra l'altro è un film che mi garba assai.
Peccato non aver fatto le foto (o almeno tentato di farle) alla casa della Farmer...un prima-dopo del balcone e del giardino non sarebbe stato male.
27 Aprile 2009 12:00
Macchie solari è uno dei miei gialli preferiti, per il quale spenderò volentieri il tempo necessario per gustarmi l'ottimo location-approfondimento...
28 Aprile 2009 11:52
1 Maggio 2009 04:56