Z la formica - Film d'animazione (1998)

La formica protagonista nell'edizione originale ha la voce (e parecchie caratteristiche prese pari pari dai suoi personaggi) di Woody Allen, quindi giusto e doveroso che nell'edizione italiana il doppiaggio sia stato affidato ad Oreste Lionello. La trama racconta di come una formica operaia, che va anche in cura da uno psicanalista, riesca a salvare il formicaio dalle mire "golpiste" da parte dei generali guerrieri. Non particolarmente brillante anche se non mancano parti simpatiche e divertenti oltre che la morale di fondo.

Film piuttosto gradevole anche se non completamente riuscito, ha il merito di proporre un personaggio (il protagonista) piuttosto originale per un film di animazione: una formica complessata (va dallo psicanalista) che riesce a redimersi salvando il suo formicaio e coronando un sogno d'amore. Molto riuscito graficamente (riuscita la contrapposizione di ambienti tra il formicaio e il mondo esterno) è narrativamente altalenante con momenti azzeccati ed altri più noiosi.

Non male. Bel filmetto d'animazione, non targato Disney, con un buon ritmo e un buon cast vocale (anche se quello originale è superlativo). L'animazione è curata in modo più che sufficiente: non gli fa raggiungere chissà quali vette ma lo fa vedere.

Strizza un po' l'occhio ai bambini, agli adolescenti e agli adulti, soprattutto grazie a un protagonista (Z) complessato e stanco del proprio ruolo di formica operaia. Peccato però, che a forza di strizzare occhi a destra e a manca, cercando di coinvolgere tutte le fasce d'età, finisca per perdere di vista ciò che un cartone come questo dovrebbe essere (puro divertimento, al massimo con una morale appena accennata). Qui invece si finisce nei soliti rapporti difficili tra le varie caste e si carica tutto sul groppino del ciarliero insetto. Comunque, nel complesso, non è male.

Cartone animato con poche ambizioni, anche se la storia può essere interpretata con risvolti sociali. Annoia un po' quando c'è proprio Z insieme alla regina: la voce di Lionello non aiuta (stanca). Con i cartoni Disney ha in comune molto, dal buonismo al finale felici e contenti. Comunque si può vedere...

Simpatica animazione in formato tridimenzionale. Ricca di azione e situazioni non molto scontate. Gli ideali e molti raffronti possono destinare l'opera anche ad un pubblico adulto oltre che ad una fascia di ragazzi più piccoli. Anche se annoia un po' durante il tratto, non è da buttare.

Il disegno spigoloso delle formiche non mi è piaciuto molto, ma a parte questo il film è gustoso, soprattutto per l'ironia: dalla formica protagonista complessata per il soffocante collettivismo del formicaio (non solo doppiata ma quasi plasmata da Woody Allen), fino alla scoperta di Insettopia che altro non è che un cestino della spazzatura (argute in genere le osservazioni dalla prospettiva degli insetti). E ci sono perfino affondi sul sociale e sul politico, tra lotte di classe e militari golpisti. Poco approfondito, ma piacevole.

Interessante l'idea di riprodurre il mondo minuscolo delle formiche umanizzandolo il più possibile, conferendo al protagonista un carattere puramente Alleniano (non a caso Woody è stato scelto come suo doppiatore) che riesce a catturare nella sua fortuna-sfortuna. Forse non un capolavoro, ma sicuramente merita almeno una visione.

Bello (***). La trama ha alti e bassi (troppo "facile" la "allenazione" del protagonista, troppo ottimistico il finale), ma ha momenti eccezionali, come il campo di battaglia con le termiti (correttamente chiamate tèrmiti, contraddicendo la vox populi) e le fasi all'aperto. I modelli e le citazioni sono elevatissimi, sia filmici (Metropolis, Orizzonti di gloria, I dieci comandamenti), sia letterari ("Utopia" di Tommaso Moro e perfino "Candido" di Voltaire, nella battaglia fra Avari e Bulgari). La antropomorfizzazione delle formiche non convince da sùbito, ma forse era impossibile fare meglio.

Storia d’amore tra il solito maschietto di umili origini e, manco a dirlo, un’avvenente principessa; ma il tenore dei dialoghi è decisamente più maturo rispetto ad altri cartoni come Lilli e il Vagabondo o Gli aristogatti, con vari accenni anche a tematiche sociali, senza rinunciare alla vena ironica che interessa l’intera pellicola. Opera impreziosita da citazioni varie (ad es. Chiaro? Cristallino! da Codice d’onore), con eccellente risultato finale. Per tutte le età, strizzando l’occhio ai più grandicelli.

Non si poteva scegliere voce migliore di quella di Woody Allen per una formica complessata che va dallo psicanalista e che rimette in discussione la sua esistenza. Tra l’altro deve essere il cartone animato più impegnato della storia, affrontando a suo modo tematiche quali il classismo sociale e l’importanza del singolo sulla massa. Questa caratteristica allarga il bacino d’utenza a un pubblico più adulto in grado di cogliere le molteplici sfumature. Ha uno stile grafico personale e una fotografia caratteristica che lo rendono particolare.

Uscito lo stesso anno di Bug's Life e nel confronto penalizzato per quanto riguarda la tecnica, questo Z merita comunque un posto d'onore nella produzione DreamWorks Animation per la caratterizzazione dei personaggi, arricchita in originale da un cast vocale eccezionale, per le gustose citazioni cinefile e per alcune sequenze del tutto inaspettate per realismo e violenza visiva ai limiti dell'horror, come quelle della battaglia tra formiche e termiti. Quanto alla critica al militarismo, impersonato dal Gen. Mandibola, non potrebbe essere più forte e chiara. Forse più adatto al pubblico adulto.