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La nostra recensione di Vite strozzate

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ottimo film di denuncia, con Ricky Tognazzi che dimostra pienamente le sue qualità registiche. Segnatamente con un notevolissima direzione del cast e un senso del ritmo solitamente carente nei prodotti italiani simili. Il tema è ovviamente lo strozzinaggio, l'usura, e si capisce subito chi nel film è vittima (Vincent Lindon, un architetto sull'orlo del fallimento sposato con la bella Sabrina Ferilli) e chi carnefice (Luca Zingaretti, usuraio egoista e senza scrupoli pronto ad approfittare della situazione con il suo tirapiedi Ricky Memphis). L'abilità con la quale Tognazzi disegna lo scenario sociale in cui muovere le sue pedine è rimarchevole e la drammaticità...Leggi tutto della colonna sonora del sempre bravo Ennio Morricone sottolinea (accompagnando i colori cupi degli Interni fatiscenti o degli esterni in notturna) l'escalation degli eventi, destinata a concludersi in una spirale di violenza che sembra non avere fine. Luca Zingaretti è un usuraio perfetto, che esplode in quegli scatti d'ira furiosa che già gli riconosciamo come marchi di fabbrica (spesso accompagnati, come ne IL BRANCO, da duri rimproveri al coatto per eccellenza Ricky Memphis), mentre Vincent Lindon ha la faccia giusta dell'imprenditore Imbranato e di buon cuore. All'altezza anche la prova della Ferilli, a conferma di un impegno corale non indifferente (cui partecipa pure Lina Sastri nel ruolo della vecchia marpiona). All'appello manca solo il buon Francesco Venditti (figlio di Antonello, of course), che si propone come novello Claudio Amendola senza tuttavia mostrarne (ancora, perlomeno) il carisma. Cinema italiano di qualità, insomma, crudo come era di moda allora, un po' scontato ma efficace.

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Tutti i commenti e le recensioni di Vite strozzate

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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G.Godardi 4/05/07 18:33 - 950 commenti

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Poco successo di pubblico e bistrattato dalla critica per il fatto di aver trattato un tema impegnato (l'usura) mediante i codici del film di genere. Troppo cupo e oscuro per piacere al grande pubblico, è in realtà un bellissimo noir con punte da vero thriller, che vive su una magnifica interpretazione di un ancora poco noto Zingaretti: mellifluo, malefico, seducente e crudele. Un meccanismo perfetto, contrassegnato dall'ossessione del protagonista per gli orologi: il voler controllare il destino. Funzionale Lindon, meglio la Ferilli, ottima la Sastri. Cult.
MEMORABILE: "Questa volta hai fatto male i tuoi calcoli..."

Galbo 11/02/08 16:13 - 12691 commenti

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Buon film diretto da Ricky Tognazzi, Vite strozzate affronta in modo incisivo e diretto e senza cadere nell'effetto facile e spettacolare il tema dell'usura. Questo in un film teso ed emozionante che si colloca nella scia del cinema di impegno civile che ha illustri progenitori ma che non rinuncia a sfumature thriller e noir grazie ad una interpretazione di un ispirato Luca Zingaretti qui nei panni di un personaggio mefistotelico. Brave anche la Ferilli e la Sastri.

Daidae 7/10/09 16:29 - 3365 commenti

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Valido film di denuncia, con uno stile tipicamente italiano per certi versi vicino ai polizieschi-noir del periodo 70-80. Il cast vede due giovani, Violante Placido e Francesco Venditti, che offrono una prova tutto sommato sufficiente anche se, ovvio, la parte migliore la fanno i più rodati Zingaretti, Richy Memphis e Vincent Lindon. Qualche pecca qua e là, ma rimane, nel panorama del cinema italiano dei Novanta, uno dei non pochi prodotti di un certo interesse.
MEMORABILE: Non deve restare niente di questo infame...

Tomastich 3/02/11 17:21 - 1262 commenti

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Altro capitolo della filmografia del bravo Ricky Tognazzi e altro importante argomento affrontato, quello dello strozzinaggio. Zingaretti (non ancora perso dietro il personaggio di Montalbano) è una figura ipnotica come poche altre (nella storia del cinema italiano anni degli ultimi 15 anni, guardare per credere). Il film sviluppa la propria storia entro pochi ma semplici confini, assestandosi su quella fascia qualitativa che sta tra il buono e l'ottimo.

Cotola 7/07/11 23:11 - 9599 commenti

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L’importante tema dell’usura non è molto frequentato dal nostro cinema di denuncia. Ne poteva quindi venire fuori un film interessante ed importante. Le cose sono andate invece diversamente: pur essendo meno supponente del solito, Tognazzi riesce a far accendere il suo film solo a tratti e così alla fine, pur presentando elementi del tutto positivi (soprattutto le splendide interpretazioni di Zingaretti e della Sastri), si sente che manca quel quid che lo avrebbe reso superiore ad un film che non è malvagio ma nulla più.

Saintgifts 8/05/14 08:47 - 4098 commenti

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Sufficientemente cattivo per affrontare il tema dello strozzinaggio e degli squali che lo gestiscono. Luca Zingaretti è parecchio incisivo e è coadiuvato da un cast gestito molto bene e da una regia che ha il pregio di riuscire a staccarsi da impostazioni prettamente locali, dando all'opera un respiro più internazionale. I rapporti tra i personaggi sono abbastanza approfonditi e con diverse sfumature (vedi la figura di Sabrina Ferilli, alla quale l'attrice sa dare le giuste espressioni). Morricone imprime il suo marchio sonoro.

Manfrin 11/05/14 16:20 - 408 commenti

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Uno spietato e oltremodo cinico Zingaretti è un perfetto esempio di strozzino in una vicenda fin troppo realistica e affrontata col giusto piglio registico dal bravo Tognazzi. Bene anche gli altri interpreti, tra cui si distinguono un giovane Memphis e un'indomita Ferilli.

Alex1988 28/11/14 19:00 - 728 commenti

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Buona prova per tutti, dal regista agli attori (stranamente credibile anche la Ferilli), nell'affrontare un argomento sempre attuale, l'usura. Zingaretti, lontano anni luce dal suo Montalbano, dimostra grandi capacità anche in ruoli negativi. Il film è un vero pugno allo stomaco, ma proprio per questo riesce a rendersi interessante.

Maxspur 29/01/16 17:13 - 89 commenti

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Dopo Ultrà e La scorta Ricky Tognazzi affronta un altro tema scottante, quello dell’usura, dirigendo un noir teso e realistico. L’efficace sceneggiatura e il montaggio di Carla Simoncelli aiutano il regista a imprimere un ritmo incalzante alla narrazione incentivando un cast che si dimostra all’altezza. Musiche di Ennio Morricone.

Nicola81 14/11/16 12:28 - 3004 commenti

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Tognazzi all'epoca era uno dei registi più attenti alle problematiche sociali, ma qui si fa apprezzare più per la buona volontà e per le belle intenzioni che per la resa effettiva. Funziona l’atmosfera tesa e opprimente, ma la sceneggiatura si perde per strada dopo un buon inizio. Zingaretti e la Sastri decisamente meglio della coppia Lindon/Ferilli, semplicemente insopportabili Ricky Memphis e Venditti, monotone le musiche di Morricone. Peccato, perché il tema dell'usura (poco sfruttato al cinema) poteva dare molto di più.

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Il Dandi 22/03/19 11:17 - 1917 commenti

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Buon film sul dramma dell'usura, che Tognazzi sceglie saggiamente di affrontare sul registro del thriller di maniera (perfino Morricone morriconeggia un po' troppo) anziché su quello dell'impegno civile. Ma il limite alla fine risulta un pregio: il diabolico Zingaretti (in un ruolo particolarmente falso e odioso) domina la scena riscattando un cast troppo a conduzione familiare (Memphis, Venditti, la Ferilli fanno sé stessi ma risultano comunque funzionali, mentre il più inadeguato è il protagonista Lindon). Visione avvincente e scorrevole.
MEMORABILE: L'irruzione dei cravattari al pranzo di nozze; Il ricatto sessuale cui Zingaretti costringe la Ferilli.

Paulaster 18/06/21 09:59 - 4958 commenti

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Ingegnere deve rivolgersi agli strozzini per salvare un cantiere. Noir non sulla criminalità organizzata ma sulle finanziarie, con la collusione delle banche che approfittano di chi sta in difficoltà. Regia che sa essere credibile nel mostrare un mondo senza pietà e subdolo; qualche piega morbosa sembra però troppo insistita. Zingaretti in un buon ruolo tra lo spregevole e il doppiogiochista, brava la Sastri, non bene il comparto più giovane; Memphis è meglio di Lindon, troppo sprovveduto specie con la moglie. Musiche di Morricone che si fan notare.
MEMORABILE: L’attacco di cuore; La casa tolta agli sposi; La benzina in faccia.

Markus 17/11/24 18:02 - 3776 commenti

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Continua la saga dei "film denuncia" di Ricky Tognazzi con molti dei suoi attori feticcio, quelli che lo hanno reso allora un grande regista d'impegno col nuovo millennio un po' dissoltosi. Stavolta si parla d'usura e la pellicola ne ricrea aspetti - talvolta eccessivamente didascalici - realistici e ricreati con il giusto piglio narrativo. Un po' fuori ruolo, soprattutto per un problema linguistico e dunque con l'impiego di un doppiaggio non riuscitissimo, la "faccia da copertina" Vincent Lindon; ottimo invece Luca Zingaretti in quel ruolo virile che ne contraddisguerà la carriera.

Luluke 25/11/24 06:23 - 902 commenti

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Intenso film di Ricky Tognazzi, già autore di riuscite escursioni negli aspetti sociali dell'Italia di fine millennio, qui piuttosto ispirato nel raccontare una vicenda, non così immaginaria, di una famiglia che precipita nei debiti e diventa ostaggio di una banda di usurai. Lodevole anche l'intento di far valere il ruolo decisivo delle banche nel distruggere finanziariamente le piccole imprese. Funziona il climax della storia, con gli attori calati a dovere nella parte. Soprattutto Zingaretti, ma anche Sastri e Ferilli, capaci di imprimere alla storia una nota di torbida sensualità.
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