Dove è stato girato Risate di gioia - Film (1960)

La pensione nella quale alloggia Umberto Pennazzuto (Totò) è l’odierno Hotel Siracusa, situato in Via Marsala 50 a Roma. Dalla finestra si vede la biglietteria della Stazione Termini:




Ecco la conferma: osservate il disegno della griglia che passa davanti alla finestra.




Questo l'albergo ripreso un po' da più lontano:

La piazza dove si danno appuntamento gli amici di Gioia Fabricotti (Anna Magnani) per il veglione di capodanno – si vedano le loro auto parcheggiate a destra della fontana – e che poi se la fileranno senza aspettarla è Piazza della Repubblica a Roma, fino agli anni ’50 conosciuta col nome di piazza Esedra (ed è così che viene chiamata nel film).

I TRE VEGLIONI DI CAPODANNO - IL SALONE DEL MILLELUCI

Il salone del “Milleluci”, il locale dove si svolge il veglione di capodanno e nel quale s’infileranno Umberto e Lello (Gazzara) per derubare gli invitati ha una doppia natura:

ESTERNO (trovato da Roger)
L'esterno del salone del Milleluci (che come vedremo è ad Anzio) dove Gazzara attende Totò ha l'ingresso in Via del Corso a Roma, come ha clamorosamente scoperto Roger! La sequenza è girata in una galleria che ospitava diversi esercizi commerciali, come si capisce dalle insegne al neon al suo interno. Oggi dà l'impressione di essere interdetta al pubblico, dato che in pieno giorno i suoi tre ingressi sono chiusi... Ecco la sequenza: Gazzara aspetta Totò che arriva dall'ingresso sul retro (A) in Via Di San Marcello:



Discutono e nel frattempo si spostano all'altezza dell'ingresso laterale (B). Seguiamo quindi i percorsi di Totò (rosso) e Ben Gazzara (verde), che qui si dividono perché Gazzara esce verso l'ingresso B e dice a totò di andare all'ingresso A:




Totò quindi si avvia da solo verso l'ingresso principale su Via Del Corso (C) dove troviamo la prova decisiva: il portone della Banca di Roma con relative insegne d'epoca (D):




Qui sotto il portone della banca (D) e l'uscita della galleria dove è fermo Totò (C):



INTERNO:
Il salone del “Milleluci” verio e proprio però, ovvero il locale dove si svolge il veglione di capodanno e nel quale s’infileranno Umberto e Lello (Gazzara) per derubare gli invitati è la Sala degli Specchi dell’ex casinò Paradiso del Mare di Anzio (Roma), già visto in Polvere di stelle e altri film.




Qui sotto si riconoscono le finestre aperte sulla caratteristica facciata e i balconcini interni:

I TRE VEGLIONI DI CAPODANNO - IL LOCALE ALL'EUR

Il locale dove è in corso un altro veglione di capodanno e dove Umberto e Lello (Totò e Gazzara) vengono condotti dal turista americano ubriaco è in realtà il Palazzo dei Congressi di Roma, all’EUR, in Piazza Kennedy.




Quando, lasciata la festa, Umberto e Lello vedono Gioia all’esterno del palazzo, l’edificio che si nota sullo sfondo è il cosiddetto “Colosseo Quadrato”, dirimpettaio del Palazzo dei Congressi.

I TRE VEGLIONI DI CAPODANNO - LA VILLA DEI TEDESCHI

La villa dei tedeschi, sede di un veglione di capodanno al quale vengono invitati Umberto, Gioa e Lello per farsi perdonare d’averli quasi inceneriti (gli erano stati fatti cadere addosso alcuni fuochi artificiali) è, per le sole riprese esterne, la Piccola Farnesina ai Baullari (chiamata anche Palazzetto Le Roy), situata in Corso Vittorio Emanuele II 168 a Roma. Gli interni pare furono girati all’ambasciata tedesca, che allora aveva sede in Via Po 25/c.

La chiesa nella quale entrano Gioia (Magnani) e Umberto (Totò) dopo essere stati scacciati dalla villa dei tedeschi e dove Gioia scopre che Lello (Gazzara) ha rubato la collana che adorna la statua della Madonna è la Basilica di Sant'Andrea della Valle, situata in Corso Vittorio Emanuele II.




Anche gli interni sono corretti: si riconosce la parte inferiore dell'affresco:

La prigione da dove esce Gioia (Magnani), attesa da Umberto (Totò), è sul Lungotevere Ripa a Roma. La struttura è quella del San Michele, ma l'uscita oggi, con i suoi archi, è stata completamente smantellata...




...Al suo posto nientemeno che un ristorante-pizzeria (San Michele, naturalmente)!




Poco più fuori vediamo Gioia e Umberto prendere un taxi per smontarne pochi metri dopo, davanti alla scalintata di Porto di Ripa Grande:

La casa dove abita Alfredo (Mac Ronay), il guidatore della metropolitana, inquadrata a inizio film, si trova in Via Giolitti a Roma, esattamente di fronte all’imbocco del sottopassaggio della stazione Termini, come ha scoperto con precisione Ellerre. Grazie a Mauro per la descrizione.




Nel fotogramma si riconosce in primo piano la ringhiera del terrazzino:

La stazione della metropolitana alla quale accedono Gioia (Magnani), Umberto (Totò) e Lello (Gazzara) dove quest'ultimo, con uno strategemma, farà in modo di scaricare Gioia facendole prendere la metro nella direzione sbagliata è la Stazione San Paolo (Piramide) della Linea B di Roma. Grazie ai fotogrammi di Roger e alle foto di Fedemelis osserviamo dei punti di contatto. Qui possiamo riconoscere la forma della porta e la vetrata a destra del fotogramma, rimaste uguali dal 1960:




Qui possiamo vedere il gruppo che entra nella metro:

Il ristorante "Bangseng" (A), dove Umberto (Totò) e Gioia (Magnani) si ricongiungono con la comitiva di amici di Gioia (i quali l'avevano precedentemente scaricata), che li vede cenare dalla finestra, si trovava in Viale Giulio Cesare 85 a Roma. Ecco qui sotto i tre appena usciti dal locale (la cui porta illuminata è ben visibile). Il palazzo di fronte è fortunatamente ancora riconoscibile, con i portoni di allora:

La stireria (A) il cui proprietario organizza una festa di capodanno a cui però i partecipanti risultano essere in tredici è in via Orso Mario Corbino 42 a Roma. Qui vediamo l'attore avvicinarsi all'ingresso. Alle sue spalele, a destra, la caratteristica pensilina del cinema Brasil:

La strada dove Umberto (Totò) e Lello (Gazzara) tentano di derubare un turista americano ubriaco è Via Giuseppe Garibaldi a Rieti. Grazie a Roger per fotogrammi e descrizione. Si vedeva abbastanza facilmente che non era Roma ma era complicato immaginare una cittadina troppo lontana dalla Capitale. Molti dettagli mi facevano escludere che fosse una ricostruzione, così ho dirottato la ricerca su improbabili cittadine del nord: Mantova, Brescia, Reggio Emilia, ecc... ma anche qui nulla. Escluse anche Latina e le cittadine vicine ad Anzio, dove hanno girato gli interni ex casinò, tornava a galla l'ipotesi di una ricostruzione in teatro di posa. A questo punto, come ultima spiaggia, ho dato uno sguardo alle notizie riguardanti il film e ho letto che Totò, già abbastanza sofferente di suo, durante le riprese pativa molto il caldo di Roma (considerando poi che giravano a giugno indossando abiti invernali). Ho pensato che per far rifiatare l'attore sarebbero potuti andare in una provincia non troppo lontana da Roma. Rieti era sicuramente la più "fresca" e così, cercando lì... Chissà se fu veramente quello il motivo che li condusse in trasferta.




Il controcampo ci mostra sullo sfondo uno scorcio di Piazza Vittorio Emanuele II:

Ottima ricerca, bravissimo Ellerre. Radarizzata.