Schramm • 28/07/15 16:14
Scrivano - 7816 interventila doppia mandata di quest'opera è davvero stranissima. anzitutto è strana la difficoltà a parlarne senza alludere a spoiler, non facilmente scansabili data appunto la natura a doppio senso di circolazione del film.
ci provo ugualmente, non fucilatemi se malgrado le allerte spoiler capirete ugualmente dove si va a parare, oppure continuate a leggere solo dopo l'avvenuta visione del film. che è, sostanzialmente un revenge-movie con tutti i crismi, dapprima ribattezzabile
sympathy for mr conscience.
introdotto da un maskell che sebbene sacrificato (ormai sembra essere un asso nello sprecarsi in ruoli take-away, vedasi anche
hyena) ma che fa sempre piacere rivedere e riascoltare (ormai pt 2 ti aspetti sempre che prima o poi domandi
where's jessica hyde?), diretto alla grande, montato meglio, fotografato incredibilmente, con parco attori semi-sconosciuto ma sul grandissimo pezzo, malsano, violento e lurido il giusto. insomma tutti i presupposti per andar giù oliato come sullo scivolo di un acquafan.
passati 15', però, (e per non guastarvi la cognizione dell'opera è meglio se da qui non leggete più, oppure continuate a vostro rischio) è davvero impossibile non credere e non temere che l'ombra che si intravede dietro l'angolo sia quella di
ATTENZIONE SPOILER
nedrud relyt
FINE SPOILER
e per tutti e 106 i minuti hawkes gioca a gatto col topo con questa impressione, facendoti esclamare, quando si fa molto forte e precisa, "eccheccazzo, no, eh!". la cosa incredibile è che, sia essa giusta o sbagliata, il film funziona alla grande su un piano tecnico estetico emotivo e interpretativo ma su quello inferenziale è un disastro assoluto. la sceneggiatura è un terreno di buche coperte alla meno peggio entro le quali si precipita di continuo, chiedendosi "ok, ma se la scappatoia non è quella del doppio, allora piggy da dove salta fuori? perché lo fa? come fa a conoscere il protagonista, tutte le sue mosse, sapere tutta la sua vita?". ed ecco che siamo di nuovo spinti a identificarlo con un amico immaginario, o col diavoletto sulla spalla angelica del protagonista, e daccapo guastarci la visione. così via fino alla fine. che comunque un dato originale lo ha: quello di assolvere, addirittura esaltare fino all'apologia, la scelta di vendicarsi, di mostrarla come la via più giusta, più goduriosa, più risolutiva per l'animo e addirittura divertente.
una chiave che da al film una definitiva mano di pece nerissima e che, piaccia o spiaccia, adotta un punto di vista coraggioso e inedito per il filone.
Ultima modifica: 28/07/15 16:15 da
Schramm
Schramm
Daniela
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