Vai alla scheda Sei nel forum Discussioni di

Discussioni su Magnolia - Film (1999)

DISCUSSIONE GENERALE

15 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • B. Legnani • 30/01/09 16:27
    Pianificazione e progetti - 15245 interventi
    Brainiac,
    per favore non mandarmi al diavolo, ma ti devo chiedere una cosa.
    Il film riceve ** dal Davinotti e tu giùfrecci. Premesso che i giudizi in pallini di tutti gli utenti sono assolutamente sacri, e che il film mi fa tutt'altro che impazzire, davvero per te vale * (=Inaccettabile vaccata!")?
    Grazie e scusami.
  • Brainiac • 30/01/09 21:38
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Brainiac,
    per favore non mandarmi al diavolo, ma ti devo chiedere una cosa.
    Il film riceve ** dal Davinotti e tu giùfrecci. Premesso che i giudizi in pallini di tutti gli utenti sono assolutamente sacri, e che il film mi fa tutt'altro che impazzire, davvero per te vale * (=Inaccettabile vaccata!")?
    Grazie e scusami.


    No,non lo definirei innaccettabile vaccata,però mi ha trasmesso una sensazione di un film furbo,scorretto,quindi per quello(per me) non c'è niente da salvare in questo film.Quando ho cominciato a scrivere qui,all'inizio ero più equilibrato,poi ho pensato che è meglio essere trasparenti,se un film proprio non ti piace,meglio dirlo(credo).In Magnolia ci sono degli elementi formali che apprezzo,così come in american beauty,babel,21 grammi,traffic e crash.Però sono tutti film che mi hanno dato la stessa sensazione spiacevole(un pò modaiola,un pò patinata).Non ti devi scusare di nulla,per me è un onore che una persona che scrive di cinema come te mi chieda un parere.Ciao Gianluca
  • B. Legnani • 30/01/09 21:44
    Pianificazione e progetti - 15245 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Brainiac,
    per favore non mandarmi al diavolo, ma ti devo chiedere una cosa.
    Il film riceve ** dal Davinotti e tu giùfrecci. Premesso che i giudizi in pallini di tutti gli utenti sono assolutamente sacri, e che il film mi fa tutt'altro che impazzire, davvero per te vale * (=Inaccettabile vaccata!")?
    Grazie e scusami.


    No,non lo definirei innaccettabile vaccata,però mi ha trasmesso una sensazione di un film furbo,scorretto,quindi per quello(per me) non c'è niente da salvare in questo film.Quando ho cominciato a scrivere qui,all'inizio ero più equilibrato,poi ho pensato che è meglio essere trasparenti,se un film proprio non ti piace,meglio dirlo(credo).In Magnolia ci sono degli elementi formali che apprezzo,così come in american beauty,babel,21 grammi,traffic e crash.Però sono tutti film che mi hanno dato la stessa sensazione spiacevole(un pò modaiola,un pò patinata).Non ti devi scusare di nulla,per me è un onore che una persona che scrive di cinema come te mi chieda un parere.Ciao Gianluca


    Capisco che la trasparenza sia una scelta equa, ma credo anche che in casi come questo una buona soluzione potrebbe essere, anziché giufrecciare (il che equivale a *), mettere = e scrivere nel testo qualcosa tipo "non vale più di *½".
    Ovviamente, decidi tu. Grazie delle cortesi parole.
  • Capannelle • 7/07/11 00:59
    Scrivano - 3971 interventi
    Ciao Zender, quando hai 5 minuti di noia potresti controllare il voto che avevo dato? E metterlo a 4 se non era così?
    Per le emozioni che mi ha dato anche nella seconda visione. E poteva arrivare a 5 se Anderson sforbiciava nell'ultima ora. Altro che monopalla.
  • Zender • 7/07/11 08:20
    Capo scrivano - 49182 interventi
    Guarda, stavo giusto girandomi i pollici pensando a cosa poter fare per ammazzare il tempo e così ho guardato. Il fatto è che il tuo voto attualmente è semplicemente una sufreccia perché risalente all'epoca in cui si poteva solo sufrecciare o giufrecciare (questo ti fa onore, significa che sei un davinottiano di lungo corso). In attesa di trasformare tutte le sugiufrecce in voti (è in programma) l'ho intanto piazzato a fine commento, il quadripalla.
  • Capannelle • 7/07/11 16:22
    Scrivano - 3971 interventi
    Zender ebbe a dire:
    (questo ti fa onore, significa che sei un davinottiano di lungo corso)
    Grazie. E tu a che periodo risali?
    A quello in cui si vergavano a mano i pallinaggi?
  • Zender • 7/07/11 19:04
    Capo scrivano - 49182 interventi
    :) Esatto, era un tempo in cui esistevo solo io che insultavo il webmaster e mi creavo i problemi da solo, e inserivo uno a uno i papiri del Davinotti, che crescevano poco alla volta.
  • Nancy • 4/03/13 00:47
    Fotocopista - 147 interventi
    l'ansia che suscita questo film.
    stasera rivedendolo su iris con più attenzione dalla prima volta mi stava per venire un attacco di panico.
    però ricordavo bene, è bello, bellissimo. presto commento ma avevo bisogno di frenare quantomeno la paura di morire...
  • Buiomega71 • 15/02/19 11:47
    Consigliere - 27323 interventi
    24 ORE DI FOLLIA A LOS ANGELES

    ANDERSON OGGI

    Prima parte

    Grandissimo cinema quello di Anderson (dopo lo straordinario exploit di Boogie Nights e la delusione di Ubriaco d'amore-film del regista visti da me in ordine cronologico) che già dall'incipit (nel flashback in bianco e nero sul pestaggio del negoziante, credevo di avere sbagliato film) prende le viscere in una narrazione al fulmicotone come non ne vedevo da tempo (suicidi che manco Macchie solari o E venne il giorno, atroci , grottesche e crudeli beffe del destino: il sub sull'albero, il giocatore che si fa saltare il cervello, le liti isteriche tra marito e moglie a suon di schioppettate)

    Dopo un'inizio frenetico e delirante e che ti lascia a bocca aperta per la mistura tra dramma e commedia nerissima che colpisce come una fucilata, Anderson ci presenta i suoi personaggi

    Un coacervo di umanità altmaniana che non lascia spazio per tirare il fiato, nemmeno per un microsecondo

    Le vicissitudini quotidiane di un poliziotto un pò sfigato (da antologia le pantomime con l'assassina di colore che sbraita tonnellate di parolacce e cadaveri occultati nell'armadio), una specie di guru del machismo più ostentato e tamarro, simbolo di virilità misogina e concentrato di volgarità in un fiume di discorsi deliranti sul potere del maschio (Tom Cruise sugli scudi), figlie che vomitano tutto il loro rancore verso padri ormai prossimi alla morte (dolorosissimo e intenso duetto tra Melora Walters megacocainomane e Philip Baker Hall, una sorta di Mike Bongiorno), uomini divorati dal cancro sul talamo di morte, che desiderano rivedere il proprio figlio, con Philip Seymour Hoffman infermiere dal cuore grande così (ormai cultissima la telefonata al numero trovato sulla rivista Hustler, le pasticche che cadono a terra mangiate dai cani di casa, il continuo beccarsi del succhiacazzi dal suo assistito (un immenso Jason Robards), la crisi di nervi in farmacia di Julianne Moore contro i due farmacisti, che gran pezzo di cinema infinito, il piccolo genio Stanley che risponde a tutte le domande ma deve andare per forza in bagno, la bellissima e malinconica sofferenza d'amore gaya di William M. Hacy al bar con l'oggetto del suo desiderio (un manzone che serve al banco), dove disquisisce con un gelido e cinico Henry Gibson, il tenero e , al tempo stesso, imbarazzante incontro tra il polizotto di John C. Reilly e Melora Walters (il caffè fa schifo, la musica è a palla, lei si fa le striscie sul tavolino, ma l'amore pare cieco e il destino, spesso, prende strane scorciatoie), il santone del sesso macho messo alle corde da una giornalista che sa il fatto suo, la pioggia che comincia a scrosciare, l'umidità che inizia a salire...

    Immenso Anderson, che , ancora una volta, torna sui luoghi di Boogie nights , dove l'amore per la golden age del porno e la sua family, si muta in storie quotidiane di tenera e crudele febbriccitante follia ordinaria, di miserie umane, di sentimenti che nascono o tornaro, mai sopiti, dal passato, di solitudini, di avidità, di malessere, di amore e di morte.

    Come un perfido entomologo, Anderson scruta il suo microcosmo umano, afferrando per i visceri e inchiodandoti allo schermo (per la lunga durata o dovuto stoppare a 92', e non è stato facile)

    Uno dei più grandi registi viventi si muove nella sua città come un Dio impazzito tra quiz televisivi, psicofarmaci, telefonate, poliziotti in servizio, santoni che idolatrano il potere del pene, figli perduti, bambini prodigio, omosessuali con la fissa dell'apparecchio per i denti e innamorati dell'amore nella loro triste solitudine, disastrosi rapporti padre/figlia, infermieri pronti a esaudire l'ultimo desiderio in punto di morte, in un purgatorio metropolitano di rara forza narrativa e immane intensità (suggellato da pezzi musicali da brividi)

    Ficcante l'omaggio a 2001 nella stanza da letto con Roberts morente, con sottofondo Così parlò Zarathustra di Strauss

    Di questo passo i **** pallini non glieli toglie nessuno (a 29 anni Anderson è già ad un passo dal film della vita)

    Stasera la seconda e ultima parte

    Per il momento grande, grandissimo cinema
    Ultima modifica: 16/02/19 13:43 da Buiomega71
  • Poppo • 15/02/19 12:51
    Galoppino - 466 interventi
    Cinque pallini perché il gran finale è una delle cose più belle della storia del cinema.
  • Raremirko • 15/02/19 22:38
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Cinque pallini perché il gran finale è una delle cose più belle della storia del cinema.


    Già, già, una sequenza che ti rimane impressa.
  • B. Legnani • 15/02/19 23:53
    Pianificazione e progetti - 15245 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Cinque pallini perché il gran finale è una delle cose più belle della storia del cinema.

    Beh… basta una scena per dare il voto massimo? Tutto il resto non conta?
  • Capannelle • 16/02/19 00:57
    Scrivano - 3971 interventi
    Beh la forza di una scena finale si deve ricollegare al vissuto del film e quel vissuto deve esserti entrato sottopelle nella giusta maniera, come in questo caso la relazione tra il poliziotto e la donna.
    Per me Magnolia ha diversi momenti trascinanti, se non c'erano la pioggia delle rane e i tormenti di Macy poteva arrivare a 5 palle.
    Ultima modifica: 16/02/19 00:58 da Capannelle
  • Buiomega71 • 16/02/19 09:59
    Consigliere - 27323 interventi
    E si chiude il cerchio del dolorosissimo e intensissimo affresco andersoniano, il vaso di Pandora si scoperchia, e non solo piovono rane (create da sua maestà Steve Johnson) come se fosse una piaga d'Egitto o la versione surreale e allucinata degli Uccelli hitchcockiani (sequenza di una potenza visiva quasi devastante, con milioni di anure che impattano sui parabrezza e i tetti delle auto, delle case, in un tonfo sordo, rimpiendo le strade, le piscine, in uno dei momenti più assurdi e visivamenti folli degli ultimi vent'anni, con ambulanze che si capottano-straordinaria la ripresa dell'interno del veicolo con la Moore sulla barella e gli infermieri-e vetri sfondati)

    Si mette a nudo il dolore , la morte, la solitudine, il senso di colpa, l'abbandono, l'amore forse (ri)trovato, noi che chiudiamo con il passato ma è il passato che non vuole chiudere con noi

    Così il poliziotto "imbranato" di Reilly riesce a trovare (forse) la sua anima gemella in Melora Walters, ma perde, in una missione di servizio, la sua pistola sotto la pioggia battente. I loro dialoghi al ristorante sono a dir poco straordinari (sincerità, la paura di non essere all'altezza), mentre lei corre in bagno a farsi di coca, per poi tornare al tavolo tirando sù con il naso

    Il bambino prodigio dei telequiz si piscia sotto e si ribella al suo status di "bel bambolotto", scatenando le ire del padre

    Il guru del sesso al motto di "rispetta il cazzo" si troverà di fronte ad un padre morente a cui vomiterà addosso tutto il suo rancore, ma la sua disperazione si muta in qualcosa di struggente

    Così come è struggente e lancinante la confessione che il re delle trasmissioni a Quiz (Philip Baker Hall) fa a sua moglie Melinda Dillon, per poi tentare di suicidarsi con la pistola puntata alla tempia in una delle sequenze più folgoranti del film

    Julianne Moore vomita insulti verso l'avvocato di suo marito, si impasticca, e rigira il suo isterismo incontrollato verso l'infermiere che accudisce il suo uomo ormai morente, uomo che non ha mai amato e ha sempre tradito, che solo ora si accorge di amare, tentando di espiare le sue colpe suicidandosi a base di pasticche e alcol nell'abitacolo della sua Mercedes

    Eppoi, come per magia, sulle note della canzone Wise up di Aimee Mann , tutti i protagonisti coinvolti intonano , sommessi, il brano musicale, che muta il corale (mai come in questo caso) opus andersoniano in una specie di sofferto "musical" che colpisce al cuore e di cui non puoi trattenere le lacrime

    Il personaggio che ho trovato più insulso (insieme al bambino rapper) è quello di William H. Macy, che mi è parso inutile ai fini del racconto, così come erano ben poco interessanti le sue pene d'amore gaye e il furto nel negozio di elettronica da cui era stato licenziato

    Una piccola macchiolina in un bel pezzo di cinema che sa toccare le corde più dolorose con rara intensità

    Insieme a Boogie nights (per quello che fino ad ora ho visto di suo) la punta di diamante del cinema andersoniano, il suo mondo, il suo microcosmo umano, le sue passioni e la sua dolce follia in tre ore che sembrano passino in un lampo, e ne vorresti ancora.

    E il sorriso di Melora Walters (come quello di Mariel Hemingway in Star 80) che chiude il film prima dei titoli di coda, spezza davvero il cuore.


    Grande, grandissimo esempio di cinema, con o senza rane.
    Ultima modifica: 16/02/19 10:18 da Buiomega71
  • Raremirko • 20/02/19 00:08
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Secondo te è il miglior Anderson, Buio?