Discussioni su La passione di Cristo - Film (2003) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

55 post
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  • Gugly • 24/03/08 18:10
    Portaborse - 4710 interventi
    Nei primi piani sulla Croce quello che vediamo agitarsi è un manichino -robot ( fonte un Ciak di qualche anno fa)
  • Gugly • 24/03/08 20:11
    Portaborse - 4710 interventi
    Approfitto di questo spazio per precisare delle affermazioni che si ricollegano anche al film. Ieri ho visto l'ultima parte del film con le scene della crocifissione. Ho notato che Mel Gibson fa inchiodare Cristo con i chiodi nelle caviglie e nei palmi con le braccia legate alla croce. Ora, in base ad appositi studi scientifici, si sarebbe scoperto che la crocifissione avveniva con l'inchiodatura delle caviglie e dei polsi perchè solo così il suppliziato era sostenuto al legno. Quindi sarebbero errate le rappresentazioni sacre che ammiriamo tutti, con i chiodi nei palmi e nei piedi ma ancora di più le STIMMATE, che compaiono non là dove effettivamente si produssero, ma là dove si PENSA che siano.
  • Zender • 24/03/08 22:47
    Capo scrivano - 47812 interventi
    Hai ragione Gugly, l'avevo sentito anch'io. Bella riflessione. E anche la questione delle stimmate è a dir poco curiosa.
  • Gugly • 25/03/08 11:29
    Portaborse - 4710 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Hai ragione Gugly, l'avevo sentito anch'io. Bella riflessione. E anche la questione delle stimmate è a dir poco curiosa.

    è curiosa anche perchè coinvolge la rappresentazione filmica di Cristo e di vari Santi. Poi, naturalmente ogni ha le proprie idee in fatto di fede, ci mancherebbe altro.
  • Gugly • 16/07/08 20:54
    Portaborse - 4710 interventi
    Ave davinottiani! Arrivo fresca fresca ( insomma...) da Torino e, fra le altre cose mi sono fermata in Cattedrale dove se al momento non è esposta la Sindone, è però visibile la copia negativa in forma ridotta.
    Ho guardato bene: le ferite della sacra immagine sono sui polsi.
  • Zender • 17/07/08 00:45
    Capo scrivano - 47812 interventi
    Bene, teniamolo a mente. Anche se mi pare che scientificamente siano ormai in pochissimi a credere che la sindone possa realmente risalire agli anni di Cristo.
  • Gugly • 17/07/08 08:25
    Portaborse - 4710 interventi
    Beh....in ogni caso chi ha realizzato il falso ( Leonardo?) aveva presente come si moriva davvero in croce.
  • Belfagor • 19/01/10 15:07
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Volevo rinfrescare la discussione su questo film prendendo spunto da un'osservazione fatta qualche giorno fa. Stavo mostrando le mie recensioni ad un amico e questi mi ha domandato perché avessi dato a questo film il voto minimo e a La Passione di Giovanna d'Arco il massimo, in quanto entrambi i film trattano il tema della fede e, in particolare, del martirio.

    La mia risposta è stata che considero La Passione di Giovanna d'Arco un capolavoro come pochi perché riesce a coinvolgere nella sua ottica anche chi non crede (un ateo "forte" come il sottoscritto, per esempio). C'è del dolore anche in quel film, certo, ma è rappresentato in modo completo: fisico ma anche morale e spirituale. Si potrebbe quasi considerare un'esperienza mistica, intima e universale allo stesso tempo. Dunque il regista è riuscito perfettamente a rendere l'idea che si era prefissato di portare sullo schermo, avvalendosi anche di una tecnica di altissimo livello. Cinque pallini meritatissimi, dunque.

    Passiamo ora a La Passione di Cristo. È, innanzitutto, un'operazione disonesta e poco coerente: non c'è alcun valore simbolico nel film, solo un'ostentazione della violenza ad un livello che non esiterei a definire pornografico. In secondo luogo, ho il sospetto che il regista voglia farci sentire in colpa piuttosto che renderci partecipi di quella che, dal punto di vista religioso, dovrebbe essere un'esperienza di rilievo. Non mi sorprende, dunque, che molti credenti l'abbiano trovato offensivo o addirittura rivoltante. In pratica Gibson passa il suo Redentore al tritacarne per due ore e poi cerca di scaricare la colpa addosso al pubblico. Quindi, un pallino.

    Spero di essere stato abbastanza obbiettivo nella motivazione del mio giudizio, e anche che possa dare inizio ad un'utile discussione. Voi che ne pensate?
    Ultima modifica: 19/01/10 15:08 da Belfagor
  • Zender • 19/01/10 17:36
    Capo scrivano - 47812 interventi
    Penso prima di tutto, ovviamente, che sei liberissimo di dargli un pallino, se motivi come hai fatto le tue opinioni. Per quanto mi riguarda io faccio un ragionamento molto semplice: se si voleva far davvero capire al pubblico di oggi (anche alla grande massa quindi) la forza del martirio di Cristo non si poteva che caricarlo dal punto di vista del sangue e dela violenza. Lo trovo un film figlio del suo tempo e di conseguenza riuscito. Anche la scelta di far recitare in aramaico e latino la trovo azzeccata, dopotutto.
  • Belfagor • 19/01/10 18:04
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Se si voleva far davvero capire al pubblico di oggi (anche alla grande massa quindi) la forza del martirio di Cristo non si poteva che caricarlo dal punto di vista del sangue e dela violenza. Lo trovo un film figlio del suo tempo e di conseguenza riuscito. Anche la scelta di far recitare in aramaico e latino la trovo azzeccata, dopotutto.

    Senza dubbio è un film figlio del suo tempo. Il problema è che senza una profondità "intellettuale", questo film si rivela controproducente, almeno ai miei occhi. Ovvero: se questa è la visione che si vuol dare della Passione, non mi pare che sia un gran messaggio. Mi sembra, anzi, che si sveli la fede nel suo lato peggiore: quello del dogma assoluto e del senso di colpa, sul quale proliferano i fanatici. Su temi di questo genere, non sarebbe meglio spingere ad una riflessione?
  • Gugly • 19/01/10 18:32
    Portaborse - 4710 interventi
    Ciao Belfagor,

    credo di aver capito: che è visione si da della fede se il sacrificio del Figlio di Dio, certamente realistico come mai nella storia dell'inconografia, viene utilizzato solo per "impressionare" per far vedere come quei cattivoni dei Romani hanno punito Gesù Cristo?
    Si tratta di una visione parziale i cui fondamenti storici non sono conosciuti dal grande pubblico (in questo modo morì anche Spartacus con i suoi rivoltosi), e che serve solo allo scopo temporaneo del regista, noto cattolico integralista (e fresco separato).
  • Belfagor • 19/01/10 18:38
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Ciao Belfagor,

    credo di aver capito: che è visione si da della fede se il sacrificio del Figlio di Dio, certamente realistico come mai nella storia dell'inconografia, viene utilizzato solo per "impressionare" per far vedere come quei cattivoni dei Romani hanno punito Gesù Cristo?
    Si tratta di una visione parziale i cui fondamenti storici non sono conosciuti dal grande pubblico (in questo modo morì anche Spartacus con i suoi rivoltosi), e che serve solo allo scopo temporaneo del regista, noto cattolico integralista (e fresco separato).


    Esattamente. Ottima considerazione, Gugly (e senza dubbio più sintetica della mia).
  • Gugly • 19/01/10 18:44
    Portaborse - 4710 interventi
    :-)


    Guardiamoci dagli integralisti....
  • Cotola • 19/01/10 19:01
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    D'accordo con Pigro sulla questione pornografia
    e con Gugly sulla furbizia e sullo "sporco" integralismo e fanatismo di Mel Gibson (il cui padre in America è noto come convinto assertore
    del negazionismo...e ho detto tutto).

    Circa la funzionalità del latino non saprei.
    In primis, trattasi di falso storico: Gibson
    fa parlare, infatti, ai suoi personaggi il latino che abbiamo studiato a scuola e cioè quello letterario. In realtà tutti sanno che quello era il latino delle persone colte che erano una piccolissima parte. Nel film invece se non ricordo male tutti lo parlano bene manco
    fossero Cicerone (anche i soldati romani, tanto per fare un esempio, che certo erano ben lontano
    dall'essere persone istruite).
    Un film che si vanta di ricostruire storicamente
    i fatti (e già la cosa di per se è discutibile)
    cade poi inesorabilmente sulla più banale buccia
    di banana.
    In secondo luogo mi domando se sia vero quanto
    detto da Zender circa il fatto che per far capire davvero alla gente la "forza" del martirio di Cristo bisognasse insistere così tanto sullo splatter. Ovviamente io non sono d'accordo. Ma non è che questo che conta.
    Mi domando piuttosto: se tale assunto fosse
    vero allora i film che abbiamo visto fino ad
    oggi sulla Shoà sono tutti "drammi all'acqua di rose". Mi spiego meglio. Si potrebbe dire che
    per far capire davvero il martirio che gli ebrei hanno subito, bisognerebbe che la macchina
    da presa li seguisse anche nelle camere a gas
    per seguirne anche gli ultimi spasmi (cosa che finora io non ho mai visto...ma forse qualcosa del genere è stato girato) oppure si potrebbero
    ritrarre in maniera minuziosa e cruenta gli esperimenti medici fatti su di essi (e anche qui invece ho sempre visto, per fortuna, scene molto più "leggere" del vero). Non credo però
    che la gente non abbia capito a fondo il dramma
    di un popolo e la persecuzione cui fu costretto
    se non si documentano in tutto e per tutto le brutlaità che subirono?
    Va da se che è solo un mio parere.

    Che ne pensate?
  • Gugly • 19/01/10 19:04
    Portaborse - 4710 interventi
    Che hai ragione, ma in questo caso insorgerebbe l'idiota negazionista di turno dicendo che è tutto falso, e comunque con altri esperimenti si può stabilire il contrario.
  • Pigro • 19/01/10 19:27
    Consigliere - 1661 interventi
    Mah, io non sono così negativo sul film di Gibson, anzi, pur essendo non credente e pur avendo tutte le prevenzioni ideologiche e artistiche nei suoi confronti.
    Gibson ci racconta una storia in modo artistico e parziale: esattamente come hanno fatto tutti quelli prima di lui che si sono misurati con Cristo, ed esattamente come ha fatto Dreyer con il suo capolavoro su Giovanna d'Arco che è stato citato prima. Quindi non ha senso secondo me ragionare in termini di storicità o di parzialità. Andiamo invece al punto cruciale, cioè: quale parzialità?
    Ecco, qui Gibson fa una scelta potente e coraggiosa, secondo me, cioè quella dell'esibizione della violenza e della sofferenza, e d'altra parte fa la scelta del latino e dell'aramaico. Insieme sono forti e convincenti, secondo me, non perché siano migliori di altre (che io preferisco), ma perché riflettono l'universo interiore di Gibson. E qui arriviamo a un punto nevralgico: è probabilmente l'unico grande film di Gibson perché qui mette profondamente a nudo se stesso, mostrandoci il suo universo interiore e facendolo in modo coerente e organico. Insomma, qui è il vero artista capace di convogliare attraverso un'opera un mondo interiore: e scusatemi se è poco...
    Detto questo, qual è questo mondo? E' il mondo che pone al suo centro la divinità di Gesù: non la sua umanità come ha fatto Pasolini (film che adoro) né la sua dialettica come in "Jesus Christ Superstar" (che adoro), ecc ecc... Proprio la sua divinità, cioè quella cosa che va al di là della nostra razionalità. Ora, la sofferenza fisica porta inevitabilmente "fuori di testa", fuori dalla razionalità: è ciò che lancia un doloroso ma concreto ponte verso Dio, ed è esattamente il percorso iniziatico di tante processioni religiose (i battenti cristiani o islamici). Gibson fa capire che Gesù non va capito, ma va "sofferto" internamente a ciascuno. Ognuno la pensa come vuole, ma certo il suo pensiero è preciso e fondato e lo sa comunicare in modo forte e chiaro.
    Infine, aramaico e latino sono secondo me non un elemento storicista, ma - anche qui - divino. Sono la lingua "altra", perché la lingua di Dio non va capita, va solo sentita: è il concetto (tradizionalista finché si vuole, ma importante nelle religioni) della lingua "altra" di Dio, che ha condotto la messa in latino fino a metà del 900, che faceva parlare gli oracoli con linguaggi incomprensibili, che obbliga i musulmani a imparare il Corano nell'incomprensibile arabo medievale in cui è stato scritto. Ecco, Gibson ha fatto una scelta discutibile finché si vuole, ma - ripeto - coerente, potente e artisticamente di buon livello, soprattutto considerato il pressapochismo culturale (e religioso) di ben altri film a cominciare dall'oleografico Zeffirelli...
  • Cotola • 19/01/10 19:38
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Il rinco...continua...ho chiamato Pigro al posto
    di Belfagor. Poco male. Ha aggiunto un altro spunto di riflessione.


    P.S.

    Sul film Gibson ci sarebbe da fare anche un discorso ideologico ma forse è meglio non entrare troppo nel merito poichè questo è un sito di cinema.
    Tuttavia una piccola cosa vorrei dirla: questo film, indicando negli ebrei i "veri e unici" colpevoli della morte di Cristo (la vecchia corbelleria degli ebrei popolo deicida) ha tentato di distruggere decenni di dialogo, difficile e sofferto, tra cristiani ed ebrei.
    Insomma ribadisco che è un film fondamentalista
    Sarà mica un caso che è piaciuto tantissime alle più svariate "sette" americane e ai cattolici più intransigenti tra cui si nascondono, in America soprattutto ma non solo,
    tanti negazionisti?
  • Zender • 19/01/10 20:54
    Capo scrivano - 47812 interventi
    Ecco, quanto detto da Pigro rispecchia molto quello che penso. Certo che è un film "dogmatico", ma che male c'è? cotola cita l'esempio degli ebrei nelle camere a gas. C'è bisogno di farli vedere che entrano? Per quanto mi riguarda no, ma allora non mi serve far vedere un incidente per far capire che bere al volante è pericoloso eccetera, ma se vuoi dare un messaggio forte, alle generazioni di oggi, si usa fare così, anche perché al resto sono rmai quasi del tutto assuefatte. Inoltre, al di là della verità storica e del latino imperfetto, lo ritengo stilisticamente un buon film, ben girato e d'impatto. Non credo che Gibson abbia girato solo per "impressionare", ma proprio per far arrivare forte il messaggio in cui crede.
  • Nando • 25/04/10 10:48
    Risorse umane - 1427 interventi
    Indicare il film come un veicolo che porta al negazionismo mi sembra esagerato. Il negazionismo è un credo talmente risibile e privo di documenti storici che ha preso piede, verso certi blateranti, in maniera semplicistica. Fondamentalista è forse il termine più appropriato ma ritengo che Gibson lo ha realizzato non tenendo conto dello sviluppo opinionistico ma solo esclusivamente per esprimere il suo pensiero verso colui che tuttora viene considerato, non a torto, il primo grande rivoluzionario del mondo. Un uomo che in sella ad un asino ha generato un grande sconvolgimento nel più grande Impero mai esistito. La semplicità di Gesù è stata in grado di generare uno smottamento dei valori, esistenti all'epoca, che tuttora trova grandi riscontri. Le scene violente fanna da corollario al desiderio del regista.
  • Greymouser • 25/04/10 20:41
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Per me è sbagliato caricare un'opera cinematografica di significati extrafilmici che spesso sono più che altro nella mente di chi lo guarda. E neppure trovo opportuno sopravvalutare il ruolo di un film come elemento condizionante dell'opinione pubblica e del dibattito politico, ideologico o religioso. E' come quando si dice che la violenza nel cinema genera comportamenti violenti: si tratta di un giudizio semplicistico, che al limite inverte la causa con l'effetto. A me non interessano le convinzioni religiose di Gibson, ma ciò che il suo film mi trasmette a livello estetico ed emozionale. Poi, so che l'occhio del fondamentalista vedrà in quel film ciò che vuole vedere; ma il fondamentalista resterà tale anche se guarda "L'ultima tentazione di Cristo" di Scorsese o "Jesus Christ Superstar". Non è affare di un regista o di un film aggiungere qualcosa alla questione millenaria degli Ebrei "deicidi", che attiene solo alla stupidità del genere umano. Perchè, cosa dovrebbe significare la considerazione che - dal punto di vista storico - quelli che vollero più fermamente la condanna di Gesù furono Ebrei? Questo dovrebbe bastare per estendere odio su tutto il popolo ebreo e le sue generazioni discendenti? Sarebbe come dire che dovremmo giudicare oggi tutti i tedeschi come neonazisti perchè Hitler e Himmler erano tedeschi...
    Quindi, il film di Gibson sarà anche piaciuto ai gruppi fondamentalisti e integralisti, ma perchè hanno voluto vedere solo quello che volevano vedere, e in ogni caso non hanno bisogno di un film per rimarcare la propria imbecillità.
    E per quanto concerne la questione del negazionismo, non mi sembra il caso di mettere quest'altra carne (marcia) al fuoco; non mi risulta che ne "La passione di Cristo" vi siano riferimenti al riguardo.