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Curioso come tra due successi commerciali come Getaway e Pat Garrett e Billy the kid, Peckinpah si ritaglia lo spazio e i fondi per agguantare Steve Mcqueen in un film che è simbolo della sconfitta anche al botteghino. Probabilmente lo sapeva a priori anche lo zio Sam e mi piace pensare che lo abbia fatto di proposito.
Più sorprendente qui, a mio parere, come riesca a usare lo slow motion al servizio della resistenza al progresso nella scena delle ruspe contro la cadillac scassata del cowboy, del documentarismo sfrenato nel ritrarre il Rodeo , disciplina che si avvia ad un inesorabile tramonto ed infine nel finale subito dopo 8 secondi in groppa a Sunshine per creare la suspence nella mente dello spettatore che si aspetta il disarcionamento violento dell'eroe perdente.
Peccato che tra tutti i lavori maturi di Peckinpah è l'unico che in Italia non si possa ancora gustare nel suo formato corretto. Bisogna infatti accontentarsi del 4/3. Ad ogni modo da recuperare e costudire in videoteca.
Raremirko • 16/02/16 01:43 Call center Davinotti - 3863 interventi
In che senso formato corretto?
Nacque in 16/9?
Zender • 16/02/16 08:11 Capo scrivano - 48956 interventi
Immagino intendesse in 1.33:1. Essendo nato in 2.35:1 è un taglio mostruoso, ai lati... Che scandalo...
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