Rebis • 24/09/11 15:14
Compilatore d’emergenza - 4440 interventiIo credo che in Italia manchi una tradizione "politica" del cinema horror. Mi spiego: l'horror italiano è stato eccellente in passato (il gotico, Bava, Fulci, Argento, naturalmente) ma è sempre stato legato alla rappresentazione del fantastico. In America invece, ma anche in Inghilterra, Spagna e altrove, l'horror è sempre indice di un sintomo, di un disagio sociale. Da Dracula a Mr. Hyde, da
La notte dei morti viventi a
Non aprite quella porta: ciò che muove i registi è sempre un'inquietudine politica che riferisce al reale. Polanski, Friedkin hanno fatto dei cult assoluti del demoniaco ma è chiaro che è della società che stanno parlando, dell'uomo in terra e non del sogno. E' normale che Coppola si cimenti con l'orrore perché in America il genere non ha bisogno di rivendicare uno statuto autoriale, ha già dimostrato di saper parlare di cose concrete e in profondità, e di non rappresentare solo fantasmagorie. L'horror italiano non ha invece mai ottenuto una credibilità in questo senso: ultimamente ci ha provato Argento, paradossalmente, un puro visionario, con
La terza madre, ma il risultato è imbarazzante, improbabile, fuori tempo massimo... Sono d'accordo con Buio sul fatto che Sorrentino e Garrone hanno le credenziali per fare dell'ottimo cinema di paura, ma mai lo faranno perché non verrebbero intesi. Da noi, come suggerisce Didda, bisogna accontentarsi dell'horror esoterico di Costanzo (
La solitudine dei numeri primi) per avere dei brividi di qualità :)
Mco
Margot
Undying
Didda23, Markus, Corinne, Blutarsky, Beyond87, Puppigallo, Disorder, Marcel M.J. Davinotti jr.
Jofielias, Hearty76, Magerehein