Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
Ne approfitto per segnalare il film a due utenti che hanno citato la Arendt nella discussione su Schindler's list.
Gugly • 27/04/14 22:06 Archivista in seconda - 4712 interventi
Non conoscevo l'esistenza di questo film...ma in questa pellicola si riporta solo l'ultima parte della vita di Hanna Arendt o viene illustrato anche il suo rapporto col teorico del nazismo Martin Heidegger?
Gugly ebbe a dire: Non conoscevo l'esistenza di questo film...ma in questa pellicola si riporta solo l'ultima parte della vita di Hanna Arendt o viene illustrato anche il suo rapporto col teorico del nazismo Martin Heidegger?
Perché lo definisci come prima cosa teorico del nazismo? La prima cosa che mi viene in mente è che sia un filosofo dell'esistenzialismo...
Toglimi questa curiosità...
Gugly • 27/04/14 22:52 Archivista in seconda - 4712 interventi
Capannelle ebbe a dire: Se ne parla in un paio di flashback e come uno dei punti di attrito con gli ebrei più ortodossi.
Il fatto che tu non ne sapessi mi conferma che il film sia stato poco promosso.
Lo prendo come un complimento, grazie :)
Gugly • 27/04/14 22:55 Archivista in seconda - 4712 interventi
Didda23 ebbe a dire: Gugly ebbe a dire: Non conoscevo l'esistenza di questo film...ma in questa pellicola si riporta solo l'ultima parte della vita di Hanna Arendt o viene illustrato anche il suo rapporto col teorico del nazismo Martin Heidegger?
Perché lo definisci come prima cosa teorico del nazismo? La prima cosa che mi viene in mente è che sia un filosofo dell'esistenzialismo...
Toglimi questa curiosità...
Perchè è stato teorico del nazismo, al punto da subire un processo di "denazificazione" subito dopo la guerra, quando subì una parziale riabilitazione; il rapporto con Hanna Arendt, che con alti e bassi si è protratto più o meno sino alla scomparsa di entrambi si è nutrito di fortissime ambivalenze che hanno forgiato questi due singolari soggetti.
Il rapporto tra Heidegger e il nazismo è troppo controverso per poter essere risolto in un'affermazione così perentoria, a meno che non sia il film a presentarlo in questa luce. Heidegger in certa misura ha avvallato il regime, è vero, ma che lo abbia addirittura teorizzato mi sembra una generalizzazione gratuita e faziosa: il nazismo avrebbe avuto corso anche senza il suo contributo, e dal '33 al '34 (quando il filosofo fu coinvolto nel nazionalsocialismo in quanto rettore dell'Università di Friburgo) Hitler era ancora lungi dal dimostrare al mondo di quali orrori sarebbe stato capace. Inoltre la parte più significativa e sostanziosa della sua opera - che non contiene nessun riferimento a politiche discriminatorie e dittatoriali, né esorta a perpetrare eccidi di massa... - è stata scritta prima dell'avvento del Fuhrer. Anche leggendo la pagina di Wikipedia si arriva a queste conclusioni.
Filosofo dell'esitenzialismo, invece, lo è senz'altro.
Il film parla di Heidegger alla luce della sua relazione altalenante con la protagonista e del fatto che questo fosse un'aggravante agli occhi degli ebrei per la "compromissione" del filosofo col regime.
Quella di Heidegger fu qualcosa di più di una semplice posizione acritica (lo dico prendendo a spunto questo articolo del Corriere) ma come dice Rebis ciò non vuol dire aver teorizzato il nazismo e i suoi orrori.
Nè lo sostiene il film che dà di Heidegger un quadro tutto sommato "inoffensivo".
Greymouser • 28/04/14 12:21 Call center Davinotti - 561 interventi
Heidegger non ha mai teorizzato alcunchè del nazismo. Il tema è semplicemente assente nella sua opera filosofica, che è sostanzialmente impolitica.
Che poi abbia avallato il regime col suo atteggiamento "collaborativo" in ambito istituzionale è un'altra questione, e attiene a problemi di natura etica e non teoretica.
Pigro
Saintgifts, Myvincent, Cotola, Rebis, Lou
Capannelle
Galbo, Magi94