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Discussioni su Doomsday - Il giorno del giudizio - Film (2008)

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 1/09/24 10:21
    Consigliere - 27098 interventi
    Dimenticarsi il Neil Marshall di The descent (se non che salta fuori nei furiosi corpo a corpo femminili o nell'entrata nella grotta che porta all'epoca medievale verhoeveniana e con scontri nell'arena del Ridley Scott "romanesco") , che omaggia in toto il cinema post apocalittico (fin dai nomi dei due soldati cameroniani: Miller & Carpenter),  rifacendo, a suo modo, ipertrofico e tonitruante, un classico dell'apocalisse made in England , tributando il nostro Castellari con le moto bardate con teschi e scheletri e il Deodato atlantideo per quanto riguarda la mise dei reietti sopravvissuti.

    Dopo un inizio che porta lo spettatore nel bel mezzo del kaos (la bimba colpita all'occhio, i militari che sparano indistintamente sulla folla impazzita, i linciaggi ai soldati stessi), ci si sposta in area "gangster movie"  (l'assalto alla nave, la ragazza nera simil Coffy) , per poi rituffarsi nella post apocalisse con una Glasgow spettrale e abbandonata di rara e spaventosa suggestione (la distesa di mucche), dove Marshall mette dentro di tutto, dal "recente" Romero , ai Monty Python, per passare dalle parti di Bartertown, fino a d arrivare in zona Michael Bay.

    Tutto viene frullato dal citazionista (e appassionato) regista inglese, che con un budget elevato, non lesina mega feste parafelliniane a base di cannibalismo deodatiano (ma questa volta ben cotto) con innesti coppoliani e il delirio sfrenato più assoluto.

    Quel che resta davvero godurioso è la deriva splatter, ferocissima e insistita, a cui Marshall si abbandona senza freni (tanto che da noi si è beccato un eccessivo divieto ai minori di 18 anni), cooadiuvato da un Paul Hyett al massimo della forma tomsaviniana; decapitazioni (con le teste mozzate che roteano ancora gli occhi), facce spappolate, devastanti colpi in arrivo, i terribili effetti del virus tra volti deformati dalle pustole e vomitate assortire, mani amputate, gole squarciate, schizzi ematici che sprizzano ovunque, evitando accuratamente CG e gore cartoonesco (nonostante il tono fumettoso del film)

    In più la straordinaria figura della letale e ferina Viper (Lee-Anne Liebenberg). amazzone pittata mahori che da fuoco alle danze e si trasformerà in una sottospecie di grottesca bambola di carne mal assemblata, a far compagnia allo schizzatissimo Sol, sorta di imitazione del classico Wez milleriano.

    Non mancano cafonate e tamarrate che , a volte, rischiano pesantemente di mandare il filmaccio in vacca (la Aston Martin nera e tutto il fracasso stradale che ne consegue, per dirne una), ma il divertimento è assicurato e, visto oggi, con una sua cupa e inquietante profezia.

    Alla fine Neil Marshall ne ripeterà la formula, in chiave gotico/horror/stregonesca (e riprendendone paro paro la parte medievale al castello di Malcom McDowell e la donna guerriera di Viper nelle vesti della sfigurata e spietata Ursula) nel villipeso e ingiustamente snobbato The Reckoning

    Nel cinema di Neil Marshall è un attimo passare nei boschi e in  grotte inesplorate dove (soprav)vivono esseri mutanti femminei , a foreste, dove d'incanto, sorgono manieri alla corte di Re Artù.


    Ultima modifica: 1/09/24 14:02 da Buiomega71