Curiosità su Psyco - Film (1960)

CURIOSITÀ

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  • Zender • 6/12/07 12:26
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Fa parte dei cento film (realizzati tra il 1950 e il 1980) che Stephen King ritiene abbiano dato "un peculiare contributo al genere horror".
    (Fonte: S. King, Danse Macabre, 1981)
  • Undying • 6/12/07 22:37
    Risorse umane - 7574 interventi
    Le origini del personaggio cinematografico noto come Norman Bates poggiano su fondamenta ancorate al piano della realtà.

    Pochi lo ricordano, ma la problematica personalità, interpretata (con impressionante immedesimazione) da Anthony Perkins, è derivata da un racconto di Robert Bloch ispirato alle gesta del killer seriale Ed Gein: lo stesso (tristemente famoso) assassino (macchiatosi di pochi, ma ferocissimi delitti) che genera il Leatherface portato sugli schermi da Hooper 14 anni dopo (Non Aprite quella porta) e più avanti da Demme ne Il Silenzio degli Innocenti.

    Ed Gein vestiva con abiti femminili (come Norman Bates, e Buffalo Bill) ed indossava maschere di pelle facciale, scarnificata dai volti delle vittime (Leatherface).
  • Undying • 11/01/08 22:41
    Risorse umane - 7574 interventi
    La "doppia identità di Norman Bates"

    Nato il 4 aprile del 1932, Perkins debutta giovanissimo (21enne) in una pellicola di registro comico-drammatico, datata 1953 (L'Attrice).
    Da quell'anno la sua carriera si va a comporre di circa 69 titoli (fonte: imdb).

    Per una lunga fase iniziale l'attore si presta a recitare in pellicole spensierate o lievemente drammatiche, sino al fatidico anno (1960) in cui Hitchcock, su sceneggiatura di Robert Bloch, volle trasporre sullo schermo una storia ispirata alle (poche ma) efferate gesta dello squallidissimo Ed Gein (in nuce il personaggio partorirà anche il "faccia di pelle" di TCM, come già detto nella precedente curiosità): nasce così Norman Bates, alter ego -quasi- maledetto di Perkins.
    Maledetto perchè, cronaca favoleggia, pare avere assorbito realmente il carattere dell'attore: una sorta di metamorfosi che, dallo schermo,si promulga verso la (distorta) realtà.

    L'attore rivestirà i panni del personaggio in varii seguiti, sino a dirigere (se stesso) nel terzo -interessante- capitolo.
    La dedizione al genere horror si manifesta, irreversibile, sul finire della carriera quando presta il suo volto pacato (ma turbato) in pellicole di poco conto tipo il metacinematografico e carcerario Destroyer (L'Occhio della Morte, 1989, Robert Kirk) nel quale riveste i panni di un regista; quella diretta dal pornografo (in via di redenzione) Gérard Kikoïne (Dr. Jekyll e Mr. Hyde: Sull'orlo della Follia - 1989) e alcuni blandi film TV (tra i quali un pessimo Psycho 4).

    La cronaca lo ha caratterizzato come personaggio con tendenze "omo", e non è ben chiaro se la morte, sopravvenuta il 12 settembre 1992, sia dovuta a questa inclinazione sessuale, pur essendo stata attribuita alla contrazione dell' AIDS.

    L'attore vinse diversi Oscar (mai di genere horror) per la rara capacità d'immedesimazione nei personaggi interpretati...

    Comunque, il suo volto, rimane impresso per quella commistione di tristezza e malinconia che sprigiona dallo sguardo, apparentemente mite e misterioso: uno sguardo che cela, forse, un'altra identità... (Norman Bates)
  • Ciavazzaro • 19/06/09 09:00
    Scrivano - 5591 interventi
    Per il personaggio di Marion Crane vennero considerate:
    Eva Marie Saint
    Piper Laurie
    Martha Hyer
    Hope Lange
    Shirley Jones
    Lana Turner.
  • Undying • 3/10/09 02:48
    Risorse umane - 7574 interventi
    Integralità di un film: parola di Hitchcock

    "Come giustifica la violenza della scena della doccia in Psyco? - un critico chiese una volta a Sir Alfred Hitchcock.
    "E lei come giustifica la scena iniziale di Hiroshima mon amour? - si ritiene che Hitchcock abbia risposto.
    In quella scena, che fu certo scandalosa per la coscienza morale dell'America del 1959, si vedono Emmanuele Riva e Eliji Okada nudi, l'uno tra le braccia dell'altro.
    "La scena iniziale era necessaria all'integrità del film - il critico rispose.
    "Lo stesso vale per la scena della doccia in Psyco - disse Hitchcock."

    Stephen King, Danza macabra: anatomia della paura, 1985
  • Undying • 27/11/09 10:00
    Risorse umane - 7574 interventi
    Robert Bloch: una penna ispirata dietro a film famosi

    Psycho è stato sceneggiato da Robert Bloch (1917-1994), uno dei più popolari scrittori di thriller ed horror americani, specializzato in racconti brevi, spesso destinati ad una conclusione spiazzante e dai risvolti grotteschi.
    A detta dello scrittore, i suoi racconti sono stati spesso sviluppati partendo proprio dal finale.

    Una predisposizione "narrativa" di Bloch è quella del serial killer, infatti due dei suoi più celebri scritti sono a monte di Yours Truly Jack the Ripper (1943) e Psycho (1959).
    L'autore è stato molto attivo anche come sceneggiatore di pellicole ad episodi, ad esempio Il giardino delle torture (1966), La casa che grondava sangue (1970) e Asylum (1972).

    A lui è ispirato l'omonimo personaggio di Scotland Yard, collaboratore del celebre indagatore dell'incubo, Dylan Dog.
  • Daniela • 27/11/09 10:41
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Bloch ha lavorato anche come sceneggiatore di telefilm di svariate serie. Da ricordare in particolare Alfred Hitchcock presenta (6 episodi nel 1962), The Alfred Hitchcock Hour (4 episodi nel 1965) e Star Trek - serie classica (3 episodi nel 1967).
    Molto consigliata la lettura de Il meglio dei racconti dell'orrore (Mondadori 1987) - splendida raccolta antologica in tre volumi, con racconti scelti e ordinati cronologicamente dallo stesso autore.
  • Lucius • 9/12/09 01:59
    Scrivano - 9063 interventi
    Il regista volle girare il film in bianco e nero soprattutto per evitare problemi di censura, dato che viene mostrato esplicitamente del sangue: in realtà il liquido che scorre nella doccia è cioccolato fuso.

    Nell'inquadratura finale, quella che ritrare Norman Bates sorridente, si può notare la sovrapposizione sul suo volto di una figura simile al teschio della madre: questo fu uno dei primi "messaggi subliminali" inseriti in un film per aumentare il senso di orrore trasmesso dal personaggio.

    Fonte: Wikipedia
  • Rebis • 29/07/10 13:40
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Oggi, forse, risulta difficile capire quanto Psyco abbia osato in rapporto ai parametri censori dell'epoca, valicando decisamente i limiti del mostrabile al cinema: oltre all'indice di violenza e nudità, alle tematiche scottanti (necrofilia, travestitismo, sdoppiamento della personalità), alla famigerata scena della doccia e alla Leight che si slaccia il reggiseno, Psyco è il primo film in cui viene mostrato... un gabinetto!

    (Fonte: DVD Universal)
  • Lythops • 8/04/11 18:10
    Call center Davinotti - 34 interventi
    Tutto il film, a partire dai titoli di testa disegnati da Saul Bass, è giocato su linee orizzontali e verticali che tagliano in due lo schermo. Questo senso di dissociazione non rimanda solo alla personalità scissa di Norman Bates, ma divide in due sia il film che lo spessore dei personaggi. Fu Hitchcock stesso a chiedere allo sceneggiatore Joseph Stefano di sviluppare poco la personalità dei ruoli interpretati da John Gavin, che il regista chiamava "il cadavere" per la sua espressività, e Vera Miles, considerandole semplici "figurine".

    Fonte: "Un secolo di grande cinema", ciak
  • Kanon • 8/04/11 21:26
    Fotocopista - 832 interventi
    * La scena della doccia, la più celebre del film ed una delle più famose nella storia del cinema, non coinvolge direttamente Anthony Perkins: egli si trovava infatti a New York mentre la stavano filmando. Ci sono dispute anche sul ruolo della Leigh: si sostiene che il corpo inquadrato non sia il suo ma quello della sua controfigura, la playmate Marlin Renfro.
  • Lucius • 5/06/12 17:06
    Scrivano - 9063 interventi
    * Come sangue finto fu usato sciroppo al cioccolato "Bosco" che ancora oggi si trova in vendita negli Stati Uniti e in Europa.

    * Durante la scena della doccia Janet Leigh indossava una copertura per il pube, che le scivolò via.

    Fonte: 501 grandi registi di Steven Jay Schneider.
  • Lucius • 16/12/12 13:13
    Scrivano - 9063 interventi
    Come regista e produttore di Psyco, Hitchcock aveva fatto scrivere sul contratto di distribuzione del film che nessuno spettatore doveva essere fatto entrare in sala dopo l'orario d'inizio dello spettacolo. Hitchcock aveva inventato un trucco pubblicitario che alla fine divenne una vera e propria legge: quando il direttore di un cinema chiamò la produzione lamentandosi che gli spettatori ritardatari erano furiosi di essere costretti ad attendere lo spettacolo successivo sotto la pioggia, Hitchcock intercettò la telefonata e gli disse: "Gli compri degli ombrelli".

    Fonte: Il Guinnes del cinema di Patrick Robertson.
  • Luras • 22/01/17 20:43
    Galoppino - 25 interventi
    Per la scena in cui Arbogast cade dalle scale, si usò il trucco della sedia traballante, su cui l'attore venne fatto salire in piedi, e poi mossa da un addetto alla regia per aumentare il senso di sbilanciamento di Arbogast.

    Fonte: extra del dvd
  • Alexpi94 • 12/04/18 00:01
    Galoppino - 177 interventi
    Dalla collezione Alexpi94 il flano del film:

  • Schramm • 4/07/18 17:55
    Scrivano - 7694 interventi
    * Prima di restare soddisfatto dal suono delle coltellate, il regista sferrò vari colpi contro vari tipi di frutta, optando infine per un melone.

    * Secondo varie fonti e dicerie, Hitchcock avrebbe fatto diventare l'acqua della doccia improvvisamente gelata durante il momento della prima coltellata, di modo da far sì che l'espressione della Leigh fosse il più genuina possibile. Tali voci non hanno mai trovato conferma ma parimenti non sono neanche mai state ufficialmente smentite.

    * Il regista fece distribuire nei cinema orologi sincronizzati di modo che gli spettatori sapessero a che ora iniziasse la proiezione.

    * Il regista proibì di proiettare prima e dopo il film cinegiornali, cortometraggi e trailer, e pretese che una volta finito il film le luci in sala rimanessero spente per almeno 30 secondi, affinché la suspense del film restasse indelebilmente incisa nella mente dello spettatore.

    * Il regista ricevette la lettera di un padre infuriato perché la figlia, che già rifiutava di fare il bagno impauritissima dopo aver visto I diabolici, ora non riusciva più a fare neanche la doccia. Hitchcock le rispose "La mandi in una lavanderia a secco".

    (Fonte: Rihannon Guy, Portala al cinema, pag 72-73)
  • Caesars • 21/01/19 14:50
    Scrivano - 16800 interventi
    Per alcune riprese usate per la scena della doccia, Janet Leight fu sostituita da Marli Renfro. La stessa Renfro divenne ragazza copertina del numero di settembre di Playboy.

    Fonte: Imdb

    Nel 1962 apparve, unico suo film girato da attrice, in Tonight for Sure! di Francis Ford Coppola.