Wolf - Film (2017)

Indie inglese di difficile catalogazione: parte in quarta sul versante dell'inquietudine, fra telefonate da brividi e perturbanti disegni di lupi, dopo un breve ingresso nel thriller on-the-road (si citano esplicitamente Duel e Wolf Creek) si torna sulla via dell'orrore psicologico, dove l'ambiguità regna incontrastata: piccole comunità sospettose, silenzi insondabili del protagonista, sparizioni misteriose e assalti domestici in stile Cane di paglia. Ritmo lentissimo, ma si resta in attesa di una soluzione all'altezza del clima ammorbante. E quando arriva c'è soprattutto da ridere.

Più che in presenza d'un film singolare siamo davanti a un'incomprensibile minestra pseudo-autoriale. A dir la verità gli attori non sono male, al pari dell'atmosfera, da thriller psicologico rallentato, ma i fatti si susseguono con la velocità d'una lumaca con la sciatalgia oltre a non rivelare nulla di ciò che bolle in pentola. Il ragazzo scomparso è un lupo? Si tratta di un esperimento? O magari è proprio il protagonista il lupo? E chi lo sa. Esitazioni, sequenze inconcludenti, mutismi, allusività fini a sé stesse. E un finale aperto che vuol dir tutto e niente.