Vedove inconsolabili in cerca di... distrazioni - Film (1969)

Gaburro (che si firma Bruno Gaber) ha diretto solo il secondo episodio "Vedove a Roma", per il resto gli altri due episodi sono recuperati da un film spagnolo del 1966 e doppiati in milanese e napoletano per italianizzarli. L'episodio dei regista italiano è quello più interessante poichè, pur se non mostra nulla come nudità (anche visto il periodo), è molto conturbante grazie a una scatenata Luisa Rivelli. I tre episodi hanno comunque un buon ritmo veloce e sono per l'epoca discretamente divertenti.

Praticamente tre barzellette a sfondo vedovile che si inseriscono nelle varie commedie di episodi alla Girolami. Si salva solo l'episodio centrale in cui è interessante l'uso della voce narrante assieme alle intraprendenti (almeno per l'epoca) scene con la Rivelli. Il primo e il terzo episodio (ricavati da un film spagnolo e montati da Bruno Mattei, noto specialista in queste operazioni di smontaggio e rimontaggio) sono quelli più fiacchi, portati sempre troppo per le lunghe. Simpatico il tema di Lallo Gori.

Assatanata e famelica la prima, acerba e ancora nel limbo la seconda, e 'femmena 'bbene, che 'nnulla deve mai sapere la terza. Se nel primo episodio è prevedibile lo sfacelo unidirezionale, negli altri due c'è una netta rivalsa da parte delle mogli tradite, che riconquistano tanto il proprio onore quanto una vita adeguata più alle loro naturali inclinazioni che non al malloppo ereditato. Una commedia in cui non mancano i colpi di scena, per quanto l'assieme sia abbastanza elementare, e nel terzo la suggestione del ritratto che parla e che muta le espressioni è davvero azzeccato.