Torrente, the stupid arm of the law - Film (1998)

L'esordio di un personaggio destinato a lunga vita cinematografica. Santiago Segura mostra subito la meravigliosa mimesi col suo Torrente, poliziotto lercio, incivile, codardo, disgustoso, cinico e nel quale trovano il loro punto di congiunzione decine di altri difetti. Lo vediamo bere in apertura un drink dietro l'altro fermandosi solo dopo aver chiesto l'ora al barista: mezzanotte. "Basta così. Sono appena entrato in servizio". Comincia la ronda sulla sua Seat 1430 gialla assistendo tra i vicoli di Madrid ad ogni sorta di crimine e sopruso, che commenta col sorriso sul volto proseguendo fino a fermare un povero ragazzo di colore per sequestrargli il cibo. La quantità di pessime azioni che Torrente...Leggi tutto mette insieme nei primi dieci minuti sembrano promettere benissimo e la regia (sempre opera di Segura) sostiene al meglio quella che ci appare come una sordida parodia dei polizieschi di notte. Anche di giorno comunque il ritmo tiene e il film s'inventa un agghiacciante rapporto di Torrente col padre invalido (che spinge a chiedere l'elemosina in strada) nonché l'attrazione del poliziotto per una vicina ninfomane (Asensi) avvicinata grazie al cugino che lavora con lei in pescheria, appassionato di armi e un po' ritardato. E' con quest'ultimo che Torrente costituirà un raffazzonatissimo duo investigativo per scoprire quali loschi traffici nasconda un ristorante cinese delle vicinanze. Non contenti dei ripetuti fallimenti, i due faranno poi comunella con gli amici del giovane, ancor più sballati di lui. Qui però siamo già in una fase avanzata, in cui le migliori cartucce sono già state sparate: se infatti quando può descrivere il suo personaggio Segura si dimostra efficacissimo e politicamente scorretto fino al midollo, quando si tratta di entrare nel vivo dell'azione il tutto perde colpi mettendo in luce le incertezze della regia. Si recupera quando di nuovo al centro son le gratuite nefandezze legate al carattere del personaggio, che funzionano spesso come minisketch talvolta slegati al contesto della narrazione. Esilarante Torrente quando infila una radiotrasmittente sotto la camicia di uno del gruppo da mandare all'appuntamento col narcotrafficante, meno efficaci (e riciclate) le ripetute smargiassate con chi facilmente lo costringe al silenzio solo contrapponendogli la propria stazza. Con una faccia e un fisico che ricordano un po' il buon Oliver Hardy ma con un terrificante riporto e il sudore che gronda da abiti stracciati, Segura è pronto a trasformarsi in autentica icona del cattivo gusto, col suo sorriso disgustosamente friendly e un personaggio pacioccone spregevole sotto ogni punto di vista che però ispira innegabile “simpatia”. I sequel sono meritati e in parte aggiusteranno il tiro.

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