The communion girl - Film (2022)

Sorta di Annabelle iberica con tutti i cliché, le convenzionalità e i jumpscare del caso. Si pesca a piene mani dall'immaginario craveniano (le filastrocche, i risucchi acquatici e le zombette vestite con abitini cerimoniali) intrecciando i pozzi di Samara e un bruttissimo demone in CG in dirittura d'arrivo. Discrete la ricostruzione della movida anni 80 (con punte almodorovariane in discoteca) e il marcescente make up della bambina dannata, ma la banalità e la poca fantasia emergono inesorabilmente. Di culto assoluto il tamarro Chivo che si masturba sul poster di Sabrina Salerno.

Di ritorno da una serata di sballo in discoteca, una ragazza intravede una bambina vestita di bianco che si aggira nel bosco stringendo una bambola. I tre amici che sono con lei non le credono, ma... Mica brutto questo horror iberico - le sequenze da incubo sono ben girate, gli attori più o meno se la cavano - però tanto Ring-derivativo che mentre lo si guarda si ha l'impressione di averlo già visto e il finale a punto interrogativo non aiuta a dissipare l'impressione di déjà vu, preludio dell'oblio.

Al cruento antefatto subentra un lungo spaccato di vita sociale del paese spagnolo, tra conoscenze, balli in discoteca e problemi familiari. E' ben evidente l'ambientazione anni '80, con tanto di sala giochi, riviste con gli Europe in copertina e poster (ispiratori) della Salerno. Poi subentra l'horror a tinte gialle, sorta di ghost story esteriormente molto The ring, ma con "ripieno" alla Annabelle. Buone le interpretazioni, le ambientazioni e le atmosfere, ma quello che fa perdere l'esclamativo è il maldestro finale in modalità tronca (peggiorato dal demone in CGI stile Gollum).