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LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/07/13 DAL BENEMERITO MICKES2
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- Quello che si dice un buon film:
Mickes2, Schramm, Daniela, Pumpkh75 - Non male, dopotutto:
Gestarsh99, Kinodrop - Mediocre, ma con un suo perché:
Almicione
Assoluta ventata d’aria fresca giunta da oltreoceano per un genere che ha detto e fatto di tutto. Road-movie esistenziale scanzonato, ironico, sospeso, di due amici, legati ma profondamente diversi per carattere e modi di pensare, che vagano nella grandezza di un New England deserto in cerca di uno spiraglio d’umanità. Approccio coraggioso, profilo dimesso come le flebili speranze dei protagonisti; dialoghi arguti, disincanto e originalità che sprizza da molte sequenze la quale suggerisce conoscenza e rispetto per le produzioni passate. Bello!
MEMORABILE: Lo straordinario finale (in piano sequenza!) che oltre alla veridicità esplica come le vie da percorrere in questi casi siano due e due soltanto.
And the road leads to nowhere: gli zombi quale guardrail o panorama, presenti per intelligente sottrazione (meno vengono mostrati più li si avvertono e marcano la narrazione) e convocati a rilanciare l'intimismo. Scandito da sapienti campi lunghi, obliquamente riecheggiante (per stile, atmosfere, ambientazioni) il Wheatley di Sightseers. Per tutto il resto profondamente dissimile da tutto quanto è già stato fatto, rifatto, detto o ribadito in materia zombesca, qua extra-horrorifica. A caldo può perplimere, ma è un esordio da non prendere sottogamba, che sa lavorarti dentro a scoppio ritardato.
MEMORABILE: la Ost, una delle migliori di questi ultimi tempi, specie nella seconda parte.
Ogni tanto esce fuori un film che riesce a riconciliare con un tema come quello degli zombi che pur sembrerebbe aver esaurito ogni carica vitale (sic!): poco tempo fa era stato il caso dei disinfestatori cubani, a cui si vanno ad aggiungere questi due sopravvissuti, compagni per necessità e non per scelta, che vagano senza meta nella campagna deserta con l'unico scopo di sopravvivere. Pochi soldi in ballo, ma giocati bene: interpreti in parte, dialoghi ironici, una colonna sonora azzeccatissima e, soprattutto, un'idea vincente come l'assedio "in scatola". Buono: lunga vita agli zombi!
MEMORABILE: Tutta la parte finale, con i due protagonisti prigionieri sballottati
Se la Terra è ormai pascolo illimitato per mandrie di zombi mugolanti e i pochi contatti esterni si traducono in aggressioni e pistolettate a crudo, l'unico modo per tirare a campare è aggrapparsi a chi si ha accanto per fortuite congiunture. Un po' quel che accade alla coppia di interpreti, inconciliabili e litigiosi compari di sventura, pedine esemplari di un road-movie ultra-economico che trascura di netto azione e sfracellamenti splatter per indugiare sul rapporto di odio e amicizia che lega tra loro i due ragazzoni. Nulla di nuovo o clamoroso ma l'empatia scatta rapida e carbura a dovere.
MEMORABILE: I due protagonisti imprigionati senza scampo nell'abitacolo della loro auto...
Se questo è tutto quello che riescono a proporre i registi emergenti allora è pure giusto che non emergano. Un mondo di zombi non è proprio il massimo dell'originalità: se poi ci mettiamo che sono innocui e tranquilli si dice addio a ogni tentativo di azione. La pellicola si adagia quindi su qualche passatempo o battibecco del tipo: "Voglio fermarmi qui!" "No, non ci fermiamo qui!", farcito di parolacce e poche doti tecniche; regia, cast, sonoro: tutto mediocre. La lunga sezione finale ha invece il suo perché e dà valore alla pellicola.
MEMORABILE: L'autovettura ferma circondata da zombi quieti ma comunque letali, coi protagonisti intrappolati.
Sono almeno quattro le cose che stupiscono: il rapporto tra quel che si vede e quel che è costato (6000 dollari, da non crederci...), la bellissima colonna sonora, la naturalezza interpretativa delle location e non ultimo il pieno coinvolgimento suscitato nello spettatore con il destino dei due strampalati protagonisti. E’ una storia che han già raccontato? Assolutamente sì, ma la mano di vernice sulla parete ammuffita profuma di fresco. Gardner bravo sia come regista che come attore. Pregevole.
MEMORABILE: Il seno della zombi appoggiato al finestrino e la sua conseguenza...
Due compagni/amici per caso, per sfuggire all'invasione di zombi, cercano scampo vagando senza una meta precisa, per le strade e le campagne del New England dove tuttavia qualche esemplare si fa "vivo" dando qualche problema ai due. Lontano per scelta, ma anche per il risicato budget da qualsiasi spettacolarità, l'esordio di Gardner si fa apprezzare proprio per aver evitato le secche del già visto e dello splatter, puntando sul rapporto conflittuale e goliardico tra i due protagonisti e una bella dose di ironia e di freschezza. Gradevole la OST e giusti i due interpreti.
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- La lettura dei commenti shrammesti è sempre occasione di arricchimento semantico. Ho appena imparato un termine finora a me ignoto, ganziale, che mi ripropongo di rifilarvi alla prima occasione utile:
vado a leggere nel sito:
http://unaparolaalgiorno.it/
Perplimere
Rendere perplesso, cioè dubbioso, interdetto
"neologismo del comico Corrado Guzzanti, usato per la prima volta dal suo personaggio Rokko Smitherson nei primi anni '90 - sarebbe il verbo di cui "perplesso" è participio passato, storicamente inesistente; composto di [per] intensivo [plexus] piegato, quindi inviluppato, confuso."
Grazie Schramm! ;oP
PS: spero di poterti ringraziare a breve anche per avermi drittato questo film, visione già programmataUltima modifica: 12/02/14 12:06 da Daniela - ignoravo la scaturigine fosse guzzantiana, perché non mi è mai particolarmente sconfinferato, televisivamente parlando (mentre lo trovai sublime in boris)
ho sentito questo participio passato commutato in verbo per la prima volta nel 95, da una mia ex di roma, e l'ho sempre usato credendolo corretto...
ti confermo che il film merita davvero, anche se ti lascia con la sensazione di dover ancora capire se ti è piaciuto o no anche giorni dopo la visione. per la sua originalità non ce l'ho fatta a non dargli un 3 pieno. - Caro Schramm
a me non ha "perplimato" neppure al primo impatto, mi è piaciuto subito con questi due personaggi così poco action-glamour (la pancetta del barbuto, i pantaloncini al ginocchio del compagno) e poi tutta la parte ambientata in macchina è davvero notevole, sia prima della "copertura" che dopo.
Anche il figliolo minore, che pure aveva storto assai la bocca alla vista del primo zombi, ha invece gradito.
Grazie quindi per la dritta, mi ha spinto a vedere un film che non avrei altrimenti neppure preso in considerazione. - Daniela ebbe a dire:
mi è piaciuto subito con questi due personaggi così poco action-glamour (la pancetta del barbuto
che sarebbe poi lo stesso regista e mi ha ricordato tantissimo sightseers
Daniela ebbe a dire:
Grazie quindi per la dritta, mi ha spinto a vedere un film che non avrei altrimenti neppure preso in considerazione.
pas de quoi. sul davibook tengo una rubrica quasi quotidiana di pellicole scomparse o scarsamente conosciute/considerate, non necessariamente belle, ma quasi mai contemplate da palinsesti e homevideo e affascinanti proprio in quanto desaparecide. facci un salto, siamo a quota 40 e più dritte! - ehh... non sono una gran appassionata del mezzo, ma vedrò di farci un salto...
