In una catena di vestiti alla moda, dei nuovi jeans - posseduti dallo spirito di un'operaia morta - iniziano a uccidere. Dopo sciarpe assassine e vestiti killer, è il turno dei jeans; ovvio che non ci si possa prendere troppo sul serio e nonostante qualche concisa critica allo sfruttamento dei lavoratori nei paesi di produzione di tanti vestiti, agli influencer e al capitalismo il film viaggia sui binari di uno splatter grottesco non privo di momenti divertenti, dai buoni SPFX e dal cast simpatico. Considerando la durata esigua (un'ora e dieci), si lascia vedere senza problemi.
Ultima moda cannibale. Era da Cornack che non si abitava un ambiente lavorativo che fa pensare al suicidio come alla migliore delle opzioni possibili. Se là la sacca resistenziale era il fondoschiena, qua la nemesi arriva sotto forma di ciò che lo involucra. Del pari la moda è morte e la morte non passa mai di moda, e la cucitura del jeans all'ultimo grido di dolore riporta S.S., tanto per coprire la totalità dello schermo con didascalie XXL quali Neo-schiavitù e Globalizzazione. Ma niente paura: come è proprio dell'horror più ispirato non soffocano lo spasso, se mai lo raddoppiano.
Lo spunto è demenziale ma viene declinato portando avanti una critica molto sensata nei confronti dello sfruttamento dei lavoratori dei paesi meno sviluppati da parte dei grandi brand di abbigliamento. A differenza degli altri capi di vestiario che li hanno preceduti in campo horror, questi jeans infatti non solo provvedono direttamente agli ammazzamenti ma lo fanno come forma di vendetta, tanto che, di fronte alla stupidità e alla protervia di quasi tutti gli umani che li circondano, si finisce per fare il tifo per loro. Piccolo film che mantiene più di quel che promette.
In un grosso store di abbigliamento, una partita di jeans nati dal cotone insanguinato dallo sfruttamento del lavoro, prende vita vendicandosi sul personale e sugli avventori del negozio. La prima parte, sulla scia di certi splatter anni '80, adotta un registro paradossale (ma critico nei confronti del cinismo e dell'indifferenza di chi vuole solo lucrare) che diverte e sorprende per l'assurdità dei fatti e per gli ottimi effetti speciali; nella seconda invece si assiste a una deriva moralistica e buonista che sfocia in un drammatico finale che stride con i presupposti.
Un Istinto animale in cui il capo d'abbigliamento se la sbriga da sé. Più serioso di quel che si possa pensare; il messaggio di critica verso un certo sistema e certi personaggi è predominante (se quella ditta è una "famiglia", tanto vale essere orfani), tant'è che la patinata carrellata di "mostri" sbandierata risulta ben più sgradevole dei jeans incriminati. Recitato onestamente, fruibile in quanto breve, sicuramente curioso e piacevolmente brutale (validi gli effetti), ma la deriva buonista della seconda parte annacqua un po' il prodotto finito. Finale sorprendentemente beffardo.
Pur non potendo vantare il titolo di primo capo di vestiario omicida nel cinema, i jeans indemoniati dai gusti vampirici di Kephart sprizzano maligna simpatia (l'espressività conferita dalle tasche in vece degli occhi è un tocco di genio) e si fanno esemplificativi portavoce della manifesta satira anticapitalista/consumista proposta dall'autore. A tratti sembra di assistere al remake rimpolpato di un corto (la seconda parte rallenta un po' il ritmo e didascalizza troppo la critica di base), ma il finale nerissimo e globalmente colpevolizzante riassesta il giudizio. Bene lo splatter.
MEMORABILE: La dipendente "suicidata"; La mutilazione a morsi; I jeans che si mettono a ballare su "Hamara India"; Il flashback indiano sulle origini del "male".
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mi sono divertito un casino. chili di trash consapevole, denuncia dello sfruttamento lavorativo minorile e metafore neocapitalistiche che non affossano mai il narrato, se mai lo determinano, splatter che quando c'è suona il putipù. momenti di WTF strabilianti (l'hamara india dance resterà a imperitura memoria anche di chi stroncherà il film) e una sorta di cablaggio-estensione col non meno rischioso butt boy (...capito, antò?).
purtroppo l'intraducibilità di metà dei dialoghi (giocati spesso sull'allitterazione, cosa che darà dei grossi grattacapi in sede di adattamento - e temo un doppiaggio guastante parte del divertimento) per ora esclude dai giochi chi non capisce l'inglese.
certo è che se è sempre così spassosa e originale, questa regista va presa di mira. corro subito a recuperarmi sexy zombie hospital!!
mi sono divertito un casino. chili di trash consapevole, denuncia dello sfruttamento lavorativo minorile e metafore neocapitalistiche che non affossano mai il narrato, se mai lo determinano, splatter che quando c'è suona il putipù. momenti di WTF strabilianti (l'hamara india dance resterà a imperitura memoria anche di chi stroncherà il film) e una sorta di cablaggio-estensione col non meno rischioso butt boy (...capito, antò?).
purtroppo l'intraducibilità di metà dei dialoghi (giocati spesso sull'allitterazione, cosa che darà dei grossi grattacapi in sede di adattamento - e temo un doppiaggio guastante parte del divertimento) per ora esclude dai giochi chi non capisce l'inglese.
certo è che se è sempre così spassosa e originale, questa regista va presa di mira. corro subito a recuperarmi sexy zombie hospital!!
Allettantissime parole! Cercherò di recuperarlo as soon as possible, magari coi sub in inglese se si trovano. Le "cose strane assassine" mi fanno impazzire a prescindere.
Le "cose strane assassine" mi fanno impazzire a prescindere.
..al che dovrei segnalarti almeno anche cyst e killer sofa, ma avvisandoti che rispetto a questo sono stupidini e di scarso spessore e zero costrutto. qui invece viaggiamo su quote belle elevate.
Ne serbo un discreto ricordo, certamente un filmetto spassoso per una serata disimpegnata; non andrei oltre a quello, anche perchè vista la durata è poco più di un mediometraggio, ma rimane un buon biglietto da visita per la regista, che pare avere una filmografia piuttosto incostante e variegata. Chissà se e cosa farà in futuro.
Nel topic di In fabric, Daniela ebbe a scrivere Per quanto riguarda il misterioso Lum, ho appena scoperto che esiste davvero un Charles Lum regista oltre che attore e produttore ma ha diretto solo cortometraggi e non ho idea di quali siano le sue atmosfere
frattanto però puoi provare a sondare le atmosfere kaphartane e buttarti senza rete sulla sua versione meno arty e seria (ma a suo modo comunque seria), slaxx, non fosse che è un po' bere o affogare (o restare assetati), dato che l'introducibilità dei dialoghi non ha finora portato i più ardimentosi a tradurre l'srt inglese che circola. ma se te la cavicchi, merita davvero un totale, anche solo per una scena che fa ridere a manetta.
scusa zender ma da quando in qua non si può più consigliare un altro film in riferimento alle similitudini o ai gemellaggi del film del topic? se un film B è grossomodo gemellato per temi e trama al film A come si può arrivare a decretare che non c'entra niente? è una cosa che si è sempre tranquillamente fatta (e si sta continuando a fare: nel topic di teste rasate dandi mi consiglia per propaggine un film che con teste rasate non ci appiccica se non per il grado di separazione chiamato flavio bucci - che fai, gli cancelli tutto?). il cinema è fatto di somiglianze, propaggini e cerchi concentrici ed è normalissimo che discorsivamente un'opera chiami l'altra. o almeno se sposti e segmenti le conversazioni aspetta che l'utente chiamato/interessato le legga, oppure spostale con un quote di riferimento e poi richiama l'utente, altrimenti si crea ancor più confusione che non a lasciarle per intero nel topic - vedi infatti daniela che su in fabric non si raccapezza della mia chiamata. comunque non capisco proprio la macellazione a compartimenti stagni. il consiglio che ho dato a daniela su in fabric coniugandolo con slaxx è l'equivalente del consigliare sul thread di creepshow, l'occhio del gatto a chi ama king e i film a episodi: dove stanno la violazione e l'impertinenza? e ripeto, da quando non si può più fare neanche questo?
DiscussioneZender • 2/05/22 14:43 Capo scrivano - 47801 interventi
Schramm ebbe a dire:
scusa zender ma da quando in qua non si può più consigliare un altro film in riferimento alle similitudini o ai gemellaggi del film del topic?
Questa non è una chat Schramm. Se vuoi consigliare un film vai in quel film e lo consigli. L'ho spostato sapendo che l'avresti trovato, non l'ho cancellato. Non era scritto alcunché che legasse i due film. Non è che si può usare un post che non c'entra nulla e dire ma sì dai, guarda anche questo, e magari anche quest'altro film ecc. In ogni caso lo ripeto, puoi consigliare, ma che esista un legame bello chiaro tra i due film, altrimenti diventa un caos.
DiscussioneZender • 2/05/22 15:09 Capo scrivano - 47801 interventi
L'ho spostato qui perché scrivevi di Slaxx nel post. In realtà hai risposto a un post che era una semplice rettifica e che come tale andrà poi cancellato.