Note: Aka "Terrore nella notte". Tredicesimo film della serie "Sherlock Holmes" con Basil Rathbone iniziata con "Sherlock Holmes e il cane dei Baskerville".
Avventura apocrifa con vaghe reminiscenze da situazioni doyliane ("Il segno dei quattro", "La scomparsa di Lady Carfax"), e che recupera come villain il colonnello Moran de "L'avventura della casa vuota" (datosi che Moriarty era stato fatto morire già troppe volte). Veramente godibile e caratterizzato da plurimi colpi di scena nel finale, con vorticoso ribaltamento di personaggi: oggi non così sorprendente, ma per l'epoca sì.
Furto di gioiello con omicidio durante un viaggio in treno: l'ideale per le indagini di Sherlock Holmes. Efficace come sempre il confronto tra la maschera austera di Rathborne e la gioviale bonomia di Bruce. Certo, il tutto appare piuttosto sbrigativo e la reiterata visione del treno in corsa nella notte e gli sguardi misteriosi dei viaggiatori non riescono a immergerci del tutto nell'atmosfera inquietante che si vorrebbe. Ma l'intreccio di Conan Doyle è bello e, tutto sommato, ben realizzato e piacevole.
Un avventura ferroviaria per l'ineffabile Holmes che in compagnia del fido Watson (e i duetti tra i due personaggi sono tra le cose migliori del film) dà la caccia ad un assassino che "opera" su un vagone ferroviario. Sviluppo interessante e piacevole per questa avventura che come un buon film d'annata intriga a dovere lo spettatore pur senza essere un capolavoro.
Tra gli ultimi Sherlock Holmes con la consolidata coppia Rathbone – Bruce, questo "Terrore di notte" soffre di una vicenda eccessivamente intricata e di una suspense ridotta ai minimi termini (anche se la sequenza in cui Holmes rischia di cadere dal treno, non è male). Il film appare inevitabilmente datato ma è comunque piuttosto gradevole e grazie al breve metraggio (circa sessanta minuti) lo si fruisce senza troppi affanni.
Discreto episodio di Holmes che si avvale di un'ambientazione "chiusa" sempre molto riuscita e godibile: il treno. Peccato che la sceneggiatura non sfrutti a dovere la situazione, imbastendo un plot non particolarmente riuscito ed originale, con un ritmo abbastanza bolso che si ravviva solo nell'ultima parte (ma proprio negli ultimissimi minuti) con un discreto colpo di scena. Va anche detto però che la soluzione finale arriva un po' gratuita in quanto priva di molte spiegazioni. Così così.
Bella avventura della coppia Rathbone-Bruce, sempre grandi nelle parti di Holmes e Watson. L'ambientazione unica sul treno giova al film, che si imposta come giallo classico tralasciando le vicende di spie di alcuni precedenti capitoli della serie. Gli interventi ironici capitano sempre a proposito e un paio di colpi di scena verso la fine sono davvero niente male. Notevole.
Holmes riceve l'incarico di impedire il furto di un prezioso smeraldo che una supponente lady intende portare da Londra ad Edimburgo... Avventura ferroviario per l'investigatore più furbo del mondo, con il buon vecchio Watson che non fa una bella figura quando prova a indagare per proprio conto e l'Ispettore Lestrade invece insolitamente non solo ben disposto nei confronti di Holmes ma anche abbastanza svelto di comprendonio. Intrattenimento vecchia maniera ma gradevole, distensivo.
Un enorme diamante rischia di essere trafugato su un treno in corsa, se non fosse per l'operato di Sherlock Holmes e le sue intuizioni inquinate dalle goffaggini di Watson e dell'ispettore Lestrade. Il solito canovaccio funziona ancora, fra finti sospetti e impensabili attribuzioni di colpa e così la paura scivola più o meno liscia lungo i binari di un treno che sferraglia in continuazione.
Di sicuro c'è questo: Neill non ha la minima capacità di creare tensione. Il suo punto forte sono gli attori, lo scambio di (prevedibili) battute che conferma le collaudate tipizzazioni e un ritmo regolare come il ronfare di un gatto (o, in tal caso, come gli scossoni di un treno). L'angustia dell'ambientazione ben si attaglia al gioco dialogico serrato, ma la mancanza di veri scarti drammatici nella trama origina un po' di noia. Buon colpo di reni finale.
Il veterano Basil Rathbone nei panni di Holmes supportato dal fido dottor Watson con il quale, si vede, è perfettamente a proprio agio nella scena, ci conduce all'interno di un'intrigo fatto di furti, omicidi e raggiri che si dipana in una lunga notte a bordo di un treno. Sceneggiatura agile e veloce, con qualche approssimazione di troppo ma congeniale a un racconto breve, un piccolo giallo da gustare a qualsiasi ora. Il frizzante Watson alleggerisce la vicenda in contrasto con un serioso Holmes. Interessante il colpo di scena finale.
Un prezioso diamante viaggia da Londra a Edimburgo e Holmes è incaricato di proteggerlo da un eventuale furto. Siamo al penultimo film della serie e forse si comincia a sentire un po' di stanchezza: la messa in scena è abbastanza scarna, ma comunque è un episodio tutto sommato gradevole. C'è Lestrade, sempre interpretato da Dennis Hoey, molto bravo nella parte. Molti colpi di scena, soprattutto nel finale, funzionano sufficientemente. Stavolta Moriarty è sostituito da un suo altrettanto abile seguace.
Terrore di notte su un treno diretto a Edimburgo, con Holmes incaricato di sorvegliare un preziosissimo diamante maledetto. Un omicidio capzioso e una mente criminale in agguato. Fascino dell'ambiente chiuso, clima da insidia costante. Una bella dama dal comportamento ambiguo e altri ambigui personaggi. Umorismo (anche nero), un po' d'azione, incenso d'enigma, spezie misteriose, evocazioni di Moriarty. Simpatiche mosse e battute di Watson e Lestrade. Non male la forza magnetica, brillantezza della patina antiquaria.
Rathbone e Bruce vestono i panni di Holmes e Watson per la tredicesima e penultima volta e si sente ormai una certa stanchezza da assuefazione in tutta l'operazione. La storia, dal canto suo, si limita a riciclare il topos del diamante maledetto senza troppo entusiasmo e l'unica vera novità della vicenda sta nella location ferroviaria, peraltro farlocca. Resta comunque una professionalità di fondo nella realizzazione della pellicola e i fans del detective di Conan Doyle avranno modo comunque di divertirsi, benché questo non sia certo uno degli episodi migliori della serie Universal.
Dopo quasi 80 anni e infiniti adattamenti, è ancora una tra le migliori pellicole su Sherlock Holmes. Magnifica fotografia in bianco e nero, mezzi tecnici all'avanguardia (ll master, dopo il restauro, è ancora perfetto). Atmosfere nebbiose alla stazione e poi l'ambientazione sul treno, un grande classico che ben si sposa col giallo. Rathbone perfetto, Bruce simpatico e pacioso. Intreccio intrigante e una grandiosa scena d'azione non banale per l'epoca, ripresa in molti film "action" successivi. Mezzo punto in meno per la solita caratterizzazione da tontolone per Watson. Seminale.
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HomevideoXtron • 3/11/15 18:13 Servizio caffè - 2193 interventi
Io ho il bluray contenuto nel cofanetto "Sherlock Holmes Edition" di Koch Media
Audio italiano-tedesco-inglese
Sottotitoli italiano-tedesco-inglese
Durata 59m41s
Formato video 4/3 pillarbox
Extra: Trailer, titoli di testa e di coda alternativi