Sex story - Documentario (2018)

Comencini e Moroni scavano nell'archivio di mamma Rai per raccontare di come cambiano i costumi sessuali, dagli anni '50 in poi, dentro la cornice del piccolo schermo. Sul corpo delle donne (la Ciuffini, la Carrà, Amanda Lear, Nadia Cassini e altre) si inscrive il mutamento, quasi sempre da un punto di vista "guardone" tutto al maschile, generando poco più che un prodotto da vendere. Manca uno sguardo allargato al resto del mondo, con uno scarso approfondimento socio-culturale in senso lato che finisce quindi con lo stuzzicare solo la curiosità amarcord del pubblico e poco altro.

Titolo accattivante e ammiccante, realizzazione molto meno. I due registi vogliono esplorare come la televisione italiana ha affrontato il sesso, dalle pruderie censoria dei primi anni fino a un muro che via via si sgretola e consente aperture su tematiche che prima erano tabu. Però il documentario si sofferma troppo sugli aspetti d'archivio (peraltro ottimi) e spiega solo in parte l'evoluzione che vorrebbe raccontare.