Dozzinale thriller/horror realizzato per finire dritto in televisione. La storia ha qualcosa di magnetico ed è apprezzabile Robert Forster, nei panni di Lou Cherney, sventurato ex poliziotto costretto al pre-pensionamento per ferita in servizio, divorziato e con figlio autoptico a carico. Ma per il resto lo sviluppo è lentissimo, si respira aria di complotto alla Rosemary's Baby e l'incipit ambientato nel 1654 (in Spagna poi) appare posticcio e senza senso. Il colpo di grazia arriva però con un finale che mostra la strega (o cos'altro diavolo sia, non s'è capito!) con fattezze alla Predator!
MEMORABILE: La megera: "Vivo da 500 anni e ho ucciso mille uomini!". Lou Cherney (Robert Forster): "Due vittime all'anno! Il mio medico può fare di meglio..."
Dalle prime immagini del prologo si capisce ben presto come si svilupperà la storia, non originale e già ampiamente sfruttata in prodotti simili. Per quanto non ci si debba aspettare nulla di memorabile, mantiene comunque una parvenza di decenza grazie a qualche timido sussulto. Foster ha carisma e personalità, anche se ogni tanto il suo personaggio è troppo sopra le righe. Meritevole di una occasione, ma senza grosse aspettative.
Bert I. Gordon HA DIRETTO ANCHE...
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- una sensitiva, alla quale s'è rivolto il protagonista, tale Lou Cherney (Robert Forster), per venire a capo della matassa, resta vittima del figlio posseduto via rito simil-voodoo da una strega/demonessa/fattucchiera/vattelapesca cosa: non si capisce come, ma precipita dal 30° piano di un grattacielo e si spatacca al suolo. Un gruppo di passanti accorre ad ammirare l'opera d'arte che assume l'aspetto di un Picasso d'annata;
- il famiglio/inserviente della strega ammazza una modella del centro gestito dalla strega medesima: la spoglia completamente (pelo pubico a vista) e infierisce con un coltellaccio;
- l'epifania finale della "creatura" evidenzia un attore in una tuta di gomma, con in testa una maschera da Predator!