Note: Aka: "Erotic Games", "Ces adorables victoriennes", "Malasombra". Musiche dei fratelli De Angelis. Pellicola che verrà riutilizzata, parzialmente ed assieme a Maladonna, per un successivo film dal titolo Penombra (1985).
A parte la meravigliosa Paola Senatore, che si offre generosamente agli occhi dello spettatore, non c'è altro da vedere. Tentare di aggiungere elementi soprannaturali non aiuta certo il film. Davvero evitabile a mio avviso. C'è anche Maurice Poli, futura conoscenza fulciana.
Tremendo, lentissimo erotico di Gaburro, audacemente (ancor più che liberamente) fogazzariano nel titolo, con Maurice Poli monotono e la Senatore (non stava attraversando un buon periodo) che talora pare bella, talora gonfia, passiva. Completano il quadro l'impacciato Gino Milli (La novizia) e altri di poco rilievo, fra quali si nota però la disinibita Scilla Jacu (gli ultimi due citati sono visibili, ma non accreditati, nell'assemblaggio che dà vita a Penombra). Se vi sembrano scarsi i regnoliani trama e dialoghi del primo tempo, aspettate di vedere il secondo...
Eccezion fatta per titolo e costumi ottocenteschi, del libro di Fogazzaro non c’è nulla. C’è invece un gracilissimo soft-core voyeuristico che lo sceneggiatore Regnoli cerca inutilmente di rinvigorire con richiami gotici (lei che vaga nottetempo con un candelabro in mano, lui ossessionato dal ricordo della moglie defunta) e punte licenziose nei dialoghi “fallici” tra i due giovinetti; vano altresì il tentativo di Pasqualino Fanetti di conferirgli un allure letterario con la sua ridondante fotografia. Al tramonto della carriera d’attrice, la Senatore si prepara per il tonfo nell’hard.
Filmetto erotico con un occhio a Borowczyk, decadente più che altro in maniera involontaria. Cast allo sbando (la Senatore subito prima del passaggio all''hard, Poli che recita col pilota automatico, Milli ridicolo), ambientazioni poveristiche, scene di sesso piccanti ma ripetitive, dialoghi risibili e una lentezza di fondo piuttosto disarmante. Finale stupido e sbrigativo, coerente con la generale mancanza di idee che caratterizza la pellicola. Non male comunque la colonna sonora. Non pessimo, ma i non appassionati stiano alla larga.
Dopo aver studiato a fondo le rotondità della Senatore e delle sue disponibili partner recitative al femminile, di questo film rimane davvero pochissimo. Sul versante maschile la recitazione è davvero imbarazzante; molto meglio farsi due risate su pretestuosi dialoghi e messe in scena da filmetto porno in costume (senza la parte porno ovviamente). Visto e dimenticato.
Imbarazzante pellicola nata ad uso e consumo del fondoschiena della Senatore, protagonista principale di siffatta produzione, incentrata su altrettanti imbarazzanti primi piani anatomici e lentissime sequenze pseudo erotiche, mai viste neppure durante la pubblicità notturna di emittenze televisive che pubblicizzano sexy chat. La location principale, dissacrata nella sua storia, non riesce neppure con la sua presenza scenica a togliere un grammo di imbarazzo dalla visione di questa miserabile produzione.
Si tenta l'accenno all'erotico nobile attraverso nudi di donna non spiacevoli ma inutili, perché presenti senza una storia che li possa "giustificare". Almeno nel becero erotismo (sex)ploitation il fine ultimo non è pretenzioso e non vi è traccia di "patina". Almeno il trash diverte o tenta di farlo, anche se con intenzioni serie. Qui invece si supporta la noia nella tragica lentezza di una pellicola futile e disastrosa ovunque. La Senatore avrebbe fatto meglio a evitare questo film e, per mio conto, anche altri che sarebbero arrivati dopo.
Erotico in costume che evoca inutilmente Fogazzaro nel titolo. Nel genere Gaburro ha certamente fatto cose migliori; qui è fuori tempo massimo e il tutto ha un'aura decadente, enfatizzata dalle malinconiche e ripetitive musiche, dalla tetra Villa Savorelli e da una fotografia d'atmosfera; rimangono comunque le cose migliori del film, che per il resto vacilla tra innocue scenette softcore (inspiegabilmente tagliuzzate nei passaggi tv) e un cast poco convinto, dove la spunta giusto l'ineffabile Poli. Esperienza filmica che lascia un vago disagio.
Gaburro immerge le solite diatribe erotiche del periodo in un contesto da simil gotico margheritiano. A parte i "caldissimi" solitari della Senatore in reggicalze sul lettone, la decadenza "viscontiana" è messa in scena con cipiglio del più terribile porno-soft, tra governanti "birichine" e inespressive come il marmo, musiche pedanti, espedienti voyeuristici (e feticistici) che nemmeno il Samperi più ruspante e una certa vena "mortifera" che avvolge l'atmosfera massaccesiana alla Il piacere. Gaburro non gira nemmeno malaccio e qualche tocco morboso va a segno.
MEMORABILE: Il "gioco" della piuma; Appropriandosi (feticisticamente) degli abiti della Senatore (tra le ire di Poli); Voyeureggiando dalla finestrella.
Lasciamo riposare in pace il povero Fogazzaro che non porta alcuna responsabilità in questo indigesto intruglio erotico dedicato unicamente a valorizzare, come il suo seguito, le grazie poco nascoste della Senatore, bella ma qui per nulla espressiva, e delle sue decisamente più intriganti comprimarie Scilla Jacu e Gloria Brini. Tutto il resto, l'esile trama buttata giù da Regnoli, l'atmosfera gotico-decadente, le malinconiche ed estenuanti musiche e la fotografia patinata sono solo una cornice pretestuosa che cerca vanamente di nobilitare quello che è soltanto un noiosissimo softcore.
MEMORABILE: La Senatore che si accarezza con la rosa.
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Nella scena della festa a circa un'ora di film si può ascoltare nientemeno che L'ultimo valzer dei fratelli De Angelis, uno dei temi principali di Uno sceriffo extraterrestre poco extra e molto terrestre.
Le scene espunte dalla versione televisiva (7gold):
-Qualche dettaglio della scena autoerotica con la Senatore, all'inizio.
-Inquadrature ginecologiche nella scena di sesso con la piuma
-Altra scena di masturbazione con la Senatore, altri tagli
-La ragazza nella stalla per "stimolare" il giovanotto simula un blow-job utilizzando una carota.
-Montaggio alternato con la Senatore che si masturba (e siamo a 3!) con la rosa e i giovani che si dilettano nella solita stalla: tagliate la parti più hot.
-Accoppiamento sull'erba: eliminati i primissimi piani pubici alla Senatore.