Rebels of the Neon God - Film (1992)

Rebels of the Neon God
Locandina Rebels of the Neon God - Film (1992)
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Titolo originale: Ch'ing shaonien na cha
Anno: 1992
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Rebels of the Neon God

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Tutti i commenti e le recensioni di Rebels of the Neon God

TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/04/07 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 15/04/07 08:44 - 5737 commenti

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Dramma urbano made in Taiwan. Incedere lento e malinconico, dialoghi ridotti ad un minimo assoluto; i quattro protagonisti si muovono incerti ed alienati nella Taipei notturna dei primi anni Novanta - pencolante tra progresso e superstizione - con le sue luci a neon, le moto, le sale giochi, le case d'appuntamento, i conflitti sociali e familiari. La colonna sonora è anch'essa appropriata, costruita su un semplice ed essenziale giro di basso. Consigliato.

Pigro 27/02/12 09:38 - 10161 commenti

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Adolescenti in una città desolante e fatiscente nonostante i fasti di luci sfavillanti: due ladruncoli con una ragazza, e uno studente che sprofonda nell’alienazione identificandosi con un dio ribelle e distruttore. Una caduta verticale nell’azzeramento delle relazioni e della soggettività stessa, in una pioggia ricorrente e nella corruzione delle cose e della materia: specchio di quel nichilismo che stringe nella sua morsa i giovani abitanti della metropoli. Notevole debutto con un film con pochi dialoghi e una disperante malinconia che attanaglia.

Paulaster 19/11/18 12:16 - 4942 commenti

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Vita quotidiana e annoiata di quattro giovani a Taipei. L’immagine di una generazione che si trascina nichilista, strafottente e alienata dai videogiochi. Nessuno scavo psicologico e ambientale, con solo un accenno alle tradizione (i genitori che cacciano i figli di casa) e alle regole (le botte). Regia che si affida a mostrare stanze fatiscenti e asettiche e a utilizzare il silenzio come vuoto esistenziale. Niente di eccessivamente originale; con addirittura uno spiraglio di coscienza, ma forse è tardi oppure ci si fatica a credere.
MEMORABILE: La ragazza che chiede se l’hanno stuprata; La scritta “Aids” lasciata sulla moto.

Leandrino 6/04/21 09:10 - 531 commenti

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Storia di giovani alienati alle prese con le proprie solitudini. Tsai Ming-Liang diluisce un racconto stringato nei quadri di una Taiwan umida e piovosa, illuminata dai neon e dagli schermi dei cabinet nelle sale giochi. Un debutto marcato da una stupefacente capacità di sintesi espressiva, pervaso da un sentimento di fredda malinconia che affiora in superficie solo negli ultimi istanti, per concessione di un'inedita tenerezza.

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