Tratto da una pièce teatrale (e l'origine teatrale si avverte, specie nella prima parte) il nuovo Ozon vola coscientemente più basso del solito, confezionando una favoletta leggera e divertente, briosa e intrigante. Aiutato dall'ambientazione fine anni '70 Ozon confeziona un film colorato e libertario, rinunciando al simbolico e al grottesco e anzi strabordando qua e là nel kitch (la Deneuve e Depardieu in disco). Un film volutamente allegro e ottimista e comunque intelligente. Depardieu pingue e obeso, somiglia sempre più all'Obelix dei fumetti.
Il prolifico Ozon, continua a cambiare genere e tipo di film, con risultati discreti ma discontinui. Se dal punto
di vista squisitamente comico il film funziona (diverse sono
le battute divertenti) lo stesso non si può dire degli spunti "sociali" e "satirici" contenuti nella sceneggiatura,
che risultano abbastanza stantii (per quanto la storia sia ambientata nei Settanta), abbandonandosi poi ad un finale francamente retorico ed un pizzico imbarazzante. La
Deneuve, brilla di un'accecante luce propria; il resto del
cast è più che dignitoso.
François Ozon regista sempre più versatile, è alle prese con una commedia ambientata negli anni '70 (peraltro ben ricostruiti) godibile e leggera, ma niente affatto stupida. Con il sorriso, il regista parla di temi serissimi quali l'emancipazione della donna e la lotta della classe operaia. Certo, la vicenda è molto edulcorata, ma il gioco regge grazie soprattutto ai magistrali protagonisti, affiancati da ottimi comprimari.
Un Depardieu impresentabile, anche se pur sempre bravissimo, per una commedia brillante, dai tempi perfetti e una Deneuve che avrebbe fatto bene a perdere qualche chiletto, se non altro per giustificare l'evoluzione del personaggio che interpreta. Bellissima la fotografia e un po' in generale l'atmosfera scanzonata che si respira per tutta la durata, la stessa de La signora ammazzatutti (anche se il film è ovviamente differente). Se si fossero sostituiti i due attori citati con nuove leve sono certo che la pellicola avrebbe raggiunto picchi inaspettati.
Commedia dai toni leggeri ma non superficiali ambientata negli anni '70, accuratamente descritti come clima politico sociale e come ambientazione. Catherine Deneuve, bella ma tutt'altro che statuina, catalizza intorno a sé gli altri personaggi altrettanto caratterizzati: un massiccio Depardieu, un versatile Luchini e la Viard degna controparte della protagonista. Storia anni '70 di rivendicazioni, emancipazione femminile, ma anche di dinamiche familiari e di affetti. Lascia col sorriso e non dispiace il finale in stile musical.
MEMORABILE: Il metodo disinvolto e tutto femminile di gestione aziendale della Deneuve.
Negli anni '70, casalinga benestante è costretta ad assumere la direzione dell'impresa di famiglia al posto del marito, industrialotto protervo, e finisce per prenderci gusto... Commedia di satira sociale e pro-femminista assai bonaria, con qualche soprassalto sentimentale legato ai pregressi cinematografici della coppia Deneuve-Depardieu e spunti comici affidati soprattutto a Luchini, impagabile in questi ruoli di misantropo indisponente. Il risultato, gradevole nel complesso anche se poco incisivo, è però inficiato da un finale che stucca nella sua ruffianeria.
Autore per il quale confesso una prudente antipatia che forse confina con la prevenzione, Ozon si mostra capace, con questo balletto raffinatamente meccanico (alla John Waters "ripulito"), di render by-passabile quella furbizia cinefila che troppe volte sa di pedante stucchevolezza. Qui invece il tono generale della commedia trova un registro di inequivocabile naturalezza, grazie anche e soprattutto a una stuzzicante direzione del cast. Particolarmente indimenticabile, per i nostalgici de L'ultimo metro e del cinema tutto, il duetto Depardieu-Deneuve.
MEMORABILE: Catherine e Gerard sulla pista da ballo; Le sparate dell'untuoso capitalista Luchini; La segretaria "quasi privata" Karin Viard.
Una casalinga borghese, moglie e bella statuina di un ricco imprenditore, all'improvviso assume le redini dell'azienda. Gradevole commedia di ambientazione anni '70, dove agitazioni sindacali e sociali sono rappresentate non senza ironia. Ozon raduna un cast di lusso e la recitazione è di alto livello. Nondimeno la vicenda, condita da amori, corna e lotte sociali, assume via via contorni troppo edulcorati e il banale finale sgonfia del tutto ogni velleità della narrazione, che avrebbe potuto essere più cruda e non così "inutilmente" femminista.
Divertente, almeno per due terzi. Nella parte finale sembra la chiusura di una fiction, prevedibile e all'insegna del tarallucci e vino. Ozon si diverte a maneggiare un cast abbastanza in palla (Depardieu compare più che altro per il nome) e a dettare tempi giusti per una vicenda semiseria. Magari banalizzata sotto certi aspetti ma capace di rallegrare senza mai diventare eccessiva o macchiettistica.
Moglie casalinga assume le redini dell'azienda al posto del marito. Clima da operetta per trattare l’emancipazione della donna e il riconoscimento delle doti empatiche femminili nei luoghi di lavoro per arrivare chissà, addirittura all’Eliseo. La Deneuve tiene banco come presenza discreta e per dare la giusta leggerezza a balletti e canzoncine; Luchini invece appare eccessivo, al limite del maleducato misogino. Conclusione spenta come idea, anche se indirettamente cela un messaggio di grandeur tutta francese.
MEMORABILE: Il balletto con Depardieu; L'avventura col notaio; Lo jogging coi bigodini.
Le lotte operaie, il fascino di due grandi attori, una serie di trovate che si inseguono e conferiscono al film un ritmo travolgente: tutto questo contribuisce a rendere il film un vero spasso. Depardieu sindacalista e Deneuve borghese proprietaria di fabbrica sono contrapposti ma si ritrovano come vecchie conoscenze in una scena di ballo che è da antologia.
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Uscito in DVD con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)
Formato video 1,85:1 Anamorfico
Formato audio 2.0 Stereo Dolby Digital: Francese
5.1 Dolby Digital: Italiano
extra Cortometraggio di François Ozon "Un vestito estivo"
Trailer