Orgia - Film (1967)

Orgia
Locandina Orgia - Film (1967)
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Titolo originale: Ranko
Anno: 1967
Genere: gangster/noir (bianco e nero)

Cast completo di Orgia

Note: Aka "L'orgia". Fuori orario l'ha trasmesso come "Orgia". Non ha avuto distribuzione italiana ufficiale.

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Tutti i commenti e le recensioni di Orgia

TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/11/12 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 7/11/12 08:57 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Akagi è un killer professionista che mira a guadagnare più soldi possibile per ritirarsi e comprare un'isoletta per sua madre. Ma l'organizzazione... Polar nichilista alla Wakamatsu, molto nouvelle vague, ritmato dal'ottima colonna sonora jazz. Il genere è naturalmente solo un'impalcatura, al regista interessano più le pulsioni (anche erotiche come al solito) dei suoi personaggi e il deserto morale in cui si muovono. Buono.
MEMORABILE: Il finale

Lupoprezzo 24/11/12 11:27 - 635 commenti

I gusti di Lupoprezzo

Lo stile è pesantemente accostabile alla nouvelle vague, ma il tocco sensuale, stuzzicante del regista è sempre in prima fila nel raccontarci questa vicenda che vede coinvolto un killer professionista ormai stanco e impossibilitato dagli eventi di dare una svolta alla propria vita e di sfuggire al suo amaro destino, dimostrando la difficoltà di divincolarsi da un passato ingombrante e spietato. Sullo sfondo il solito Giappone, visto con occhio critico. Attori in parte e donne come al solito superbe, dai corpi dissetanti e compiacenti.

Schramm 19/11/20 17:38 - 4036 commenti

I gusti di Schramm

Tra i primi ad allucinare un'idea antieroica del sicario votato all'esistenzialismo, che fluttua nello iato tra realtà autorappresentata (il passato fantasma che non si lascia riscattare) e realtà concreta (i denari che inceppano i cardini del mondo anziché farlo girare; il sesso grimaldello per espropriarli, la solitudine dei sovrasocializzati), nel 67 Wakamatsu fa già tanto di 48 tecnico, 68 anti-ideologico e 77 estetico con tutta la fragranza del miglior cinema di decenni dopo. Schivo come il suo protagonista e tiepido come il jazz che tutto avviluppa, ma sbalordirne è il minimo.

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